I medici di famiglia pronti per il Master

Migliaia di allievi ticinesi il 31 agosto diranno arrivederci alle vacanze. Ma per una cinquantina di giovani provenienti da Oltralpe, la fatidica data è il 14 settembre. Stiamo parlando degli studenti del nuovo Master della Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) che, appunto, verrà inaugurata ufficialmente tra 20 giorni. In attesa del taglio del nastro, questa sera a Lugano nell’auditorium dell’USI il Master è stato presentato a circa una cinquantina di medici di famiglia del cantone, molti dei quali in futuro apriranno le porte dei loro studi per due settimane all’anno agli studenti della Facoltà.
A presentare nel dettaglio il programma e gli obiettivi del nuovo percorso formativo dell’USI era presente il professore ordinario della Facoltà Giovanni Pedrazzini che, inizialmente, ha posto l’accento sul nuovo approccio che l’USI vorrà seguire nel preparare gli studenti durante i tre anni del Master: «L’obiettivo - ha evidenziato - è che gli studenti possano vedere il maggior numero di pazienti il possibile». In sostanza, la pratica in clinica, così come negli studi medici, sarà essenziale per gli studenti. «Rispetto ad altre Facoltà di medicina nel resto del Paese, in Ticino il focus verrà messo sulla pratica». L’approccio, rispetto al passato, è dunque cambiato, e per dirla con le parole di Pedrazzini, «non dovranno imparare la medicina, ma imparare ad essere medici». In questo senso ha rimarcato che l’obiettivo generale è che «gli studenti dal primo giorno dopo il Master siano in grado di fare il loro mestiere». Non a caso, mostrando l’esempio di una griglia oraria del Master è stato evidenziato che due giorni ogni settimana saranno dedicati proprio alla pratica.
Sarà poi importante, è stato sottolineato, avere anche un «approccio olistico» tramite il quale gli studenti imparino ad essere esperti nel campo della medicina, ma anche ricercatori, comunicatori e avvocati difensori della salute. È stato poi presentato più nel dettaglio anche il programma dei 6 semestri che comporranno la formazione. E l’accento, appunto, è stato posto sul quarto semestre (i primi studenti lo inizieranno nella primavera del 2022), ovvero quello durante il quale sono previste le settimane di pratica negli studi medici di famiglia. Nel dettaglio gli studi che si metteranno a disposizione accoglieranno due studenti alla volta per due settimane.
Riguardo alle lingue utilizzate durante la formazione, Pedrazzini ha spiegato che in classe, durante le lezioni frontali, la lingua sarà l’inglese, mentre per gli esami finali la lingua, a scelta, sarà una delle tre nazionali. Ovviamente, durante la formazione pratica, ad esempio in uno studio medico, a far stato sarà invece la lingua del paziente: «Abbiamo incontrato diverse volte gli studenti che oggi frequentano il Bachelor all’ETH di Zurigo e che verranno da noi a settembre. Sono molto svegli e sono sicuro che impareranno rapidamente l’italiano», ha rimarcato Pedrazzini.
Insomma, a 20 giorni dall’inizio, è tutto pronto. A confermarcelo anche il decano della Facoltà Mario Bianchetti, da noi raggiunto al termine della serata informativa: «Siamo prontissimi. Abbiamo studiato tutto nei minimi dettagli. Ma l’esperienza dimostra anche che è fondamentale pure controllare regolarmente l’evolversi della situazione, e sono certo che molti dettagli cambieranno». Bianchetti sottolinea poi anche l’importanza della Facoltà per il settore della ricerca: «In Ticino è già ad altissimi livelli. Ma il fatto di avere ogni anno una cinquantina di studenti che alla fine della formazione faranno una tesi di Master, darà sicuramente un ulteriore impulso. Per esperienza so che ad imparare non sono solo gli studenti, ma anche gli insegnanti e i professionisti che, proprio grazie alla presenza dei giovani in formazione, imparano loro stessi».