Cultura

I misteri del Carnevale di Verscio svelati da artisti e ricercatori

Ricreata una foto scattata 124 anni fa durante i festeggiamenti nella frazione di Terre di Pedemonte – «Questa esperienza ha contribuito a valorizzare la memoria collettiva e rafforzare il senso di identità legata al territorio»
© Max Kremmel
Mattia Sacchi
Mattia SacchieRed. Locarno
08.03.2024 15:30

Lo scorso 18 febbraio Verscio ha ospitato un evento che ha intrecciato arte, storia, musica, enogastronomia e ricerca in un'esplorazione multidisciplinare ispirato al dio greco Dioniso.

Tutto è iniziato con una foto del 1900, custodita presso il Museo Centovalli e Pedemonte. L'immagine, che ritrae un carro di Bacco in una processione carnevalesca di Verscio, ha acceso la curiosità di un gruppo di artisti e ricercatori, guidati da Mahdi El Ghomri e Jelena Sucic.

Diversi artisti hanno quindi dato sfogo alla loro creatività: Max Kremmel ha ricreato la foto del 1900 inquadrando lo stesso spaccato di allora 124 anni dopo, creando in questo modo un dialogo visivo tra passato e presente, mentre Mahdi El Ghomri ha realizzato un busto di Dioniso in legno di vite e rete metallica, unendo aspetti selvatici e profondi dell'umanità.

© Archivio Museo Centovalli e Pedemonte
© Archivio Museo Centovalli e Pedemonte

Un corteo ha poi sfilato per le strade del comune locarnese, accompagnate dalla musica folk ticinese di Stefan Früh e Danilo Garbani, per poi dirigersi tra le vigne della fattoria Agarta di Cavigliano dove si sono continuati i festeggiamenti fino a sera a suon di musica techno.

L'evento è stata anche l’occasione per lo storico Massimo Izzo di analizzare il contesto storico e religioso ritratto nella foto del 1900, svelando così il significato del culto di Dioniso e il suo legame con il carnevale. Jelena Sucic ha invece applicato un approccio di ricerca sistemica, coinvolgendo diverse discipline e creando una rete di collaborazioni.

«Questa esperienza ha contribuito a valorizzare la memoria collettiva e rafforzare il senso di identità e memoria legate al territorio, promuovendo sia la sperimentazione artistica che un dialogo interculturale tra diverse discipline – spiegano gli organizzatori -. Inoltre è stata l’occasione per riflettere sul significato del carnevale e sulla questione del dionisiaco nell’ambito della filosofia, connettendo culture molto diverse tra loro».

Questa rievocazione rappresenta solo l'inizio di un percorso di ricerca aperta al contributo di tutti. «Nell'anno 2025 cadrà infatti il 125° anniversario – commentano gli organizzatori - e le domande e misteri sono ancora tante. Continuate a seguirci perché ci potrebbero essere novità particolarmente interessanti…».