Commerci

I negozi aprono per Pentecoste, fra novità e voglia di normalità

Lucibello: «Una novità concessa dalla nuova Legge - Pianezzi: «Negli alberghi ancora tutto esaurito» - Attesi al Gottardo 12 chilometri di coda
Per la prima volta in Ticino grandi e piccoli commerci apriranno sabato, domenica e lunedì di Pentecoste. © cdt/chiara zocchetti
Paolo Galli
22.05.2021 06:00

Sabato, domenica e lunedì di Pentecoste. Per i commerci del cantone oggi inizia una tre giorni di full immersion che sa di ripartenza. O di prova del nove. Sicuramente è una novità.

Le aspettative del mondo economico sono alte. Per certi versi sarà anche un ritorno alla normalità, grazie all’afflusso di turisti che animeranno i centri cittadini. Le previsioni sono da tutto esaurito. Un mix perfetto, insomma, per sperimentare le nuove aperture. A quella generalizzata di domenica si è aggiunto il lunedì di Pentecoste, grazie alla nuova legge sull’apertura dei negozi. Di qui, i tre giorni filati. «Spero che giungano tanti turisti. Che possano vedere un Ticino aperto e accogliente. E che sia anche un invito a ritornare», ha commentato al Corriere del Ticino il presidente della DISTI Enzo Lucibello. «Sicuramente è una prima. In passato non è mai stato fatto. Martedì mattina tireremo un primo bilancio». Le aspettative, come detto, sono alte. Per la presidente della Federcommercio Lorenza Sommaruga l’apertura domenicale generalizzata - su tutto il territorio, per la grande e la piccola distribuzione - potrebbe essere la carta vincente: «I grandi commerci in questo caso giocano un ruolo di volano per noi piccoli. Il tutto a vantaggio dell’economia che ha fortemente bisogno di ricreare attività». Sulla falsariga Lucibello: «Speriamo che tutti i piccoli commercianti seguano a ruota per contribuire a creare quell’immagine di apertura così importante per rilanciare il settore».

Le premesse ci sono anche sul fronte delle prenotazioni alberghiere: «Sarà un altro fine settimana di tutto esaurito», ha commentato il presidente di HotellerieSuisse Ticino Lorenzo Pianezzi. «In realtà per il turismo questa affluenza per la Festa di Pentecoste non è una novità. Lo è, semmai, il fatto di esserlo con due settimane d’anticipo. Non accadeva da tempo». Ancora una volta, quindi, le prenotazioni sono arrivate senza tenere conto della meteo. La voglia di viaggiare, insomma, preme. Anche se tradizionalmente, aggiunge Pianezzi, «il weekend di Pentecoste è uno dei più gettonati assieme all’Ascensione». A livello regionale le riservazioni sono distribuite in maniera equa. «Lavorano bene sia i centri che le valli. Nelle quattro destinazioni principali siamo tutti al medesimo livello di occupazione».

Traffico, code e nuove vie

A dire il vero, una parte dei turisti è già arrivata in settimana. In molti hanno deciso di anticipare di qualche giorno la vacanza. «Non tutti infatti potranno godere del lunedì di Pentecoste, visto che non è festivo in tutti i cantoni». Un aspetto che dal profilo dei flussi del traffico potrebbe alleggerire il rientro, previsto tra domenica e lunedì. «Per domenica ci aspettiamo 5-6 chilometri di coda al portale sud del San Gottardo. Ma il grosso dovrebbe arrivare lunedì mattina», ci spiega Emina Pracalic di ViaSuisse. «Le prime code inizieranno a formarsi già dalle 11 e raggiungeranno il loro picco nella seconda metà del pomeriggio con 8-9 chilometri. Per quanto riguarda invece l’afflusso di traffico verso sud, ViaSuisse prevede per oggi code con picchi fino a 10-12 chilometri al portale nord. «Queste stime ricalcano la situazione di settimana scorsa, in coincidenza del fine settimana dell’ascensione. Al portale nord le code erano di 12 chilometri. Anche questa volta non cambierà molto». A livello di viabilità, però, ci saranno due novità. Ancora Pracalic: «Ieri mattina è stato aperto il passo del San Bernardino e quello del San Gottardo. Per motivi di sicurezza quest’ultimo chiude dalle 18 fino alle 9 di mattino».

Il mercato interno

Ma qual è la provenienza dei turisti che giungeranno in giornata in Ticino? Torniamo da Pianezzi: «Quelli confederati rappresentano ancora la stragrande maggioranza. Il 70% è svizzero tedesco. Il 30% proviene della romandia. Una percentuale che negli ultimi anni sta guadagnando quota e che per il Ticino rappresenta un’interessante novità di mercato». Assieme ad un’altra; che è più un ritorno : «Si comincia ad intravedere qualche italiano e qualche tedesco, ma in una piccolissima percentuale». Nessun segnale per contro da Oltreoceano. Prima della pandemia, Canada e America - assieme ai turisti arabi - rappresentavano una buona fetta del mercato turistico ticinese, specie quello Luganese. «Per questi turisti di lunga percorrenza si dovrà attendere il 2022». A ogni modo, conclude Pianezzi, «il settore sta lavorando molto bene anche solo con il mercato interno». Ed è esattamente a questo che DISTI e Federcommercio guardano per la tre giorni di aperture. «Dobbiamo mostrare ai turisti confederati che esiste a sud delle Alpi un cantone ridente e accogliente», ha chiosato Sommaruga. Ma quanti sono i piccoli commercianti che apriranno domenica e lunedì? « Ho sentito che alcuni reticenti resteranno chiusi. Avranno le loro ragioni che io, in questo momento di rilancio dopo mesi di chiusura, non comprendo e non condivido», conclude Lorenza Sommaruga.