Territorio

I piccoli poligoni cambiano aspettando quello grande

Il poligono di Iseo, così come quello di Maroggia, deve essere rimesso a nuovo e adattato alle nuove normative In Malcantone si discuterà anche della possibilità di sciogliere il Consorzio – È attesa per la maxi-struttura al Ceneri
©CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
26.05.2023 06:00

Restyling in vista per due poligoni di tiro del Luganese. Le nuove normative cantonali impongono nuovi standard tecnici e per questo gli impianti più vetusti devono necessariamente mettersi a norma entro il 31 dicembre del 2024. Il primo impianto che dovrà essere rinnovato è quello di Maroggia, che dovrà essere demolito e ricostruito con criteri di sicurezza e impatto ambientale più moderni. Come riferito lo scorso marzo dalla Rivista di Lugano, la società dei Liberi Tiratori del Ceresio ha indetto un incontro con i Comuni che fanno capo al poligono (Val Mara, Arogno, Bissone, Melide, Morcote, Vico Morcote e Stabio) per illustrare il progetto e una stima dei costi di massima.

Due perizie

Spostandoci invece nel Malcantone, stando a quanto abbiamo potuto appurare anche il poligono di Iseo (cui fa capo la Società tiratori Santa Marina) necessita di un rinnovamento. Come si legge in una comunicazione inviata lo scorso 15 maggio da Bioggio ai Comuni consorziati di Agno, Aranno, Cademario, Magliaso, Manno, Neggio e Vernate, la struttura «necessita ora di interventi straordinari per adattarlo alle nuove normative ed esigenze tecniche in materia di sicurezza, di agibilità e di impatto ambientale». Prima di definire l’entità degli interventi sarà necessario eseguire una perizia fonica e ambientale».

Il restyling sarà oggetto di un incontro, il 5 giugno, tra i Comuni e la Delegazione del Consorzio piazza di tiro del Malcantone, durante il quale si discuterà anche della possibilità di sciogliere Consorzio stesso (che fino ad ora si è occupato dei lavori di manutenzione del poligono). La motivazione è racchiusa in un documento di due pagine redatto dall’avvocato Werner Walser in cui si spiega che nel 2020 il Ticino si è dotato di due nuovi strumenti normativi (la Legge di applicazione delle legislazione federale sull’esercito e sull’amministrazione militare e il relativo regolamento, ndr) che disciplinano l’amministrazione degli impianti di tiro e che, in sostanza, istituiscono la figura del Comune di riferimento, responsabile della coordinazione e dell’esecuzione dei lavori. «A seguito dell’entrata in vigore delle nuove regole», si legge, «la maggior parte dei consorzi è stata sciolta», tanto che dei solo cinque ne rimangono attivi solo due. Dopo l’eventuale scioglimento, i rapporti con gli altri Comuni (oltre e quelli sopracitati, alla piazza di tiro fanno capo anche Astano, Bedigliora, Caslano, Curio, Miglieglia, Novaggio, Tresa e Pura) verranno regolati da convenzioni che stabiliranno anche la quota parte da versare per i lavori di miglioria. Ma questa è musica del futuro E l’ultima parola spetterà in ogni caso ai rispettivi Legislativi. «Non voglio imporre nulla», sottolinea al CdT il sindaco di Bioggio, Eolo Alberti. «Durante l’incontro capiremo in che direzione vogliono andare gli altri Comuni e agiremo di conseguenza. In ogni caso, il tema non è ancora stato discusso in Municipio».

Se ne parla da oltre 12 anni

E a proposito di stand di tiro, sul tavolo, lo ricordiamo, c’è sempre il progetto di realizzare un poligono regionale interrato sul Ceneri. Tema di cui si parla ormai da una dozzina d’anni e che è anche stato oggetto, nel 2008, di una votazione popolare, persa. Due anni fa, il Cantone aveva scelto il progetto vincitore, quello del gruppo capitanato dallo studio Pini Swiss. Il futuro poligono, a cui faranno capo dieci società di tiro, permetterà di rinunciare alle principali strutture odierne (Porza-Canobbio in zona Resega, Bellinzona-Giubiasco in zona Saleggi e Origlio-Cureglia, per citarne alcuni) liberando spazio in alcuni casi per lo sviluppo urbano delle aree in questione (Nuovo quartiere di Cornaredo a Lugano e nuovo ospedale a Bellinzona). Bene, ma a che punto è l’iter? Inizialmente si era parlato di un inizio dei lavori nel 2024 con la fine degli stessi nel 2027. Ebbene, stando a quanto abbiamo potuto appurare, il progetto di massima non è ancora stato consegnato al committente (l’inoltro è previsto per fine giugno). In seguito dovrà essere presentato ai vari portatori d’interesse e solo allora potrà essere fatta un’informazione al pubblico. Il Governo dovrà in ogni caso approvare un credito da sottoporre al Parlamento. Senza contare la procedura pianificatoria.