La ricorrenza

I primi quarant'anni di escursioni in Verzasca

Con il fondatore e presidente Giorgio Matasci ripercorriamo la storia della SEV, sodalizio che ha dato lustro e portato visibilità a tutta la valle
Mauro Giacometti
06.02.2023 06:00

«Quarant’anni fa in Verzasca non c’erano praticamente sentieri escursionistici, né tantomeno capanne. C’era solo lo storico rifugio Barone, che era poco più di una stalla gestita da alcuni amici e appassionati, tra i quali il sottoscritto. Decidemmo pertanto di rilevarlo e di dar vita alla Società escursionistica verzaschese (SEV). Da quel momento si può dire che la Verzasca è diventata una meta escursionistica di prim’ordine a livello nazionale ed internazionale, capace di attirare ogni anno sempre più appassionati della natura e della montagna». Così il fondatore e presidente della SEV, Giorgio Matasci, inquadra il giubileo dei quarant’anni di fondazione di un sodalizio che oggi può contare su circa 900 soci, una miriade di proposte escursionistiche di vario grado di difficoltà, sia estive sia invernali, e che s’impegna costantemente per il recupero e la pulizia di alpi e sentieri in valle.

In particolare può vantare un fiore all’occhiello come la Via Alta della Verzasca, itinerario audace e selvaggio che non ha eguali in Svizzera, e cinque capanne in gestione: la «primogenita» Barone, quindi Borgna, Cognora, Carnavosa e l’ultima arrivata, la capanna Efra, inaugurata nel 2022. Tutti approdi intorno ai 2.000 metri di altitudine che da inizio giugno alla fine di ottobre offrono ristoro e posti letto a chi affronta montagne e valli della regione. «L’anno scorso - spiega ancora Matasci - sono stati circa 2.300 i pernottamenti registrati nelle nostre capanne, un dato incoraggiante e in costante crescita, ancor a di più dopo la pandemia. Per non parlare di tutto l’indotto economico, turistico e di promozione d’immagine che portiamo all’intera valle», sottolinea orgogliosamente il presidente della SEV.

Cambio della guardia

Il quale dopo aver compiuto 70 anni, più della metà dei quali alla testa della SEV, Matasci ha deciso che alla fine di questo 2023 si farà da parte. «Com’è giusto che sia lascerò il posto ai giovani e fortunatamente ce ne sono di meritevoli che possono prendere in mano e far crescere la SEV. Ma non subito, desidero portare avanti questo giubileo e mettere sulla rampa di lancio l’ultimo progetto che stiamo affrontando, la riqualifica del comprensorio dell’Alpe Borgna con l’inserimento di una struttura ricettiva distribuita nei diversi rustici che la compongono e che si andrebbe a integrare con la capanna esistente che dispone già di una trentina di posti letto», sottolinea Matasci. Il giubileo avrà il suo clou all’inizio di luglio: il programma di festeggiamenti e proposte è consultabile sul sito www.sev-verzasca.ch.

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