I ruderi dell'antico mulino saranno conservati e protetti

I ruderi dell’antico mulino di Medeglia devono essere conservati e tutelati come bene culturale di interesse locale. Ne è convinto il Municipio di Monteceneri che il prossimo 7 settembre metterà in consultazione la relativa variante di Piano regolatore. L’Esecutivo ha fondato le sue considerazioni anche sulla base del preavviso dell’Ufficio beni culturali (UBC), il quale in una lettera datata 3 febbraio 2022 ritiene che «i resti dell’antico mulino siano meritevoli di essere conservati e protetti». Ma non è tutto. Il Cantone ritiene inoltre che si debba istituire anche un Perimetro di interesse archeologico.
Passi importanti, questi, per l’Associazione Mulino di Medeglia costituita a fine settembre dell’anno scorso con l’obiettivo di far riaffiorare lo spirito di un’epoca lontana e della comunità che l’ha vissuta. Il presidente Aurelio Scerpella non è solo soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora, ma anche di una nuova scoperta, anzi due, fatte di recente. Già, perché è «stata rinvenuta una macina del mulino di cui nessuno era a conoscenza e «ripescata» nel Vedeggio parte di una turbina di circa un quintale che in ottant’anni – è stato stimato – si è spostata solo di trecento metri». Ma andiamo con ordine.
Tra storia e cultura
Nella variante di PR, che come detto sarà posta in consultazione dal 7 settembre al 6 ottobre, viene indicato che con l’iscrizione degli oggetti che compongono il mulino a Piano regolatore quali beni culturali «si pongono le basi per una efficace tutela a lungo termine e si permette all’Associazione Mulino di Medeglia di poter intervenire con misure coordinate con l’Ufficio beni culturali». L’Associazione, inoltre, «intende prendersi a carico le misure di manutenzione degli oggetti e, quando possibile, promuoverli sotto il punto di vista storico, culturale, didattico e turistico». Per intenderci, con il termine «oggetti» l’UBC identifica la pesta per cereali, il vecchio mulino, la centrale elettrica e la roggia. Ovvero tutti i manufatti che costituiscono il complesso del mulino.
Interventi solo se necessari
Preso atto della costituzione dell’Associazione, l’Ufficio beni culturali tiene a precisare che «al fine di garantire la massima conservazione della sostanza storica e mantenere l’autenticità di questi edifici sarà indispensabile evitare ricostruzioni, limitando ogni tipo di intervento allo stretto necessario». Scerpella ci spiega le intenzioni dell’associazione, ovvero che «nessuno è intenzionato a ricostruire, anche perché allo stato attuale sarebbe fuori posto costruire un nuovo mulino. È più importante raccogliere e promuovere la storia che ruota attorno all’antico mulino del tardo Medioevo e preservarne i ruderi. Ai tempi tra Isone e Agno c’erano una cinquantina di mulini, e nel caso di Medeglia esiste ancora oggi la roggia che attingeva l’acqua dal Vedeggio e la portata al mulino. Le altre sono state tutte distrutte a seguito dell’urbanizzazione vicino al fiume». Gioca un ruolo fondamentale anche l’istituzione di un Perimetro di interesse archeologico, che consentirà di «avere la base legale per poter intervenire in caso si dovesse rinvenire qualcosa, anche se stiamo parlando di boschi, quindi non una zona edificabile che creerebbe dei problemi ai proprietari».
Un museo a cielo aperto
Dopo la costituzione dell’Associazione il 30 settembre 2021 e l’avvio dei contatti con l’Ufficio beni culturali, è stato incaricato un architetto di sviluppare un progetto di promozione dell’area. Progetto che verrà presentato per la prima volta ai circa 120 soci dell’associazione domenica 4 settembre durante un aperitivo al mulino di Medeglia (in caso di maltempo l’evento verrà posticipato a data da stabilire). Ma senza svelare troppo, in cosa consiste il progetto? «L’idea è di ripristinare la centrale elettrica del 1918 e sistemare le murature che costituiscono gli altri elementi del mulino per creare un museo a cielo aperto – rileva Scerpella –. Inoltre, l’architetto vorrebbe far rivivere la costruzione originale del mulino grazie alla realtà aumentata». Tra le altre cose, l’associazione intende anche implementare i percorsi pedonali d’accesso al comparto dell’antico mulino. Ad oggi, infatti, esistono due sentieri che costeggiano il Vedeggio, sia sulla sponda destra che su quella sinistra. L’intenzione è quella di connettere i sentieri all’altezza dell’area di tutela grazie alla formazione di una passerella pedonale.
Su il sipario dal progetto
L’Associazione Mulino di Medeglia organizza domenica 4 settembre alle 11 un aperitivo dove sarà possibile andare alla scoperta di un pezzo di storia e per la prima volta verranno condivisi importanti dettagli relativi al progetto del mulino. In caso di maltempo l’evento sarà posticipato in data da stabilire.