I Termali Salini vanno ai box

Il centro wellness costretto a sospendere l'attività da maggio a settembre per interventi di ripristino - A provocare problemi sarebbe il materiale utilizzato per la realizzazione delle vasche
Red. Online
23.02.2016 05:00

LOCARNO - Pausa forzata per i Termali Salini & Spa di Locarno, costretti a sospendere l'attività da maggio a settembre per effettuare importanti interventi di ripristino.

Solo due anni e mezzo fa - era l'inizio di luglio del 2013 - l'apertura del centro wellness più grande del Ticino, interamente costruito in legno e marmo ticinese con un investimento di 26 milioni di franchi. La struttura, realizzata dalla società elvetica PSP Swiss Properties accanto al Lido cittadino, è gestita dalla Aqua Spa Resort che si occupa, in Svizzera, anche di altri cinque centri simili, comprendenti saune, suite per massaggi, terrazze esterne e in particolare - elemento caratterizzante - vasche di acqua salata.

E proprio qui starebbe il nodo della questione: stando a fonti del CdT, a rendere improrogabili i lavori che verranno effettuati nel corso della prossima estate sarebbe la reazione del materiale utilizzato per la realizzazione delle vasche, interne ed esterne, a contatto con il sale. I rivestimenti tenderebbero a sgretolarsi, andando a creare sul fondo delle piscine una sorta di deposito simile a sabbia, e in alcune zone della struttura inizierebbero a emergere i segni del conseguente deterioramento. Una situazione assai spiacevole che non può essere ignorata: il tempo, in casi simili, è nemico.

La proprietà ha quindi stabilito un piano d'intervento immediato scegliendo, per metterlo in atto, il periodo dell'anno meno «dannoso» per l'attività. L'estate. Come ci è stato confermato dai diretti interessati - che per tutto il resto non hanno invece risposto alle sollecitazioni del Corriere - il centro wellness chiuderà quindi i battenti il prossimo mese di maggio per riaprire in autunno. In questo intervallo di tempo, oltre al necessario risanamento della struttura, saranno realizzati anche interventi vari di miglioria per proporre, alla riapertura, un'offerta ancor più ampia.

Sul fronte del personale - una trentina le persone attualmente occupate nella struttura - nessun commento da parte della società di gestione. Stando alle fonti del CdT non sarebbero previsti licenziamenti: tutti i dipendenti dovrebbero poter mantenere il proprio posto di lavoro.

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