I viaggi nell’incertezza della funivia del Serpiano

L’incubo in cui era finita nel 2022, con la «chiusura fino a data da destinarsi» sembra essere un brutto ricordo. I viaggi su e giù tra il Ceresio e il San Giorgio della funivia Brusino-Serpiano sono però ancora oggi tutt’altro che sereni. La teleferica sembra infatti viaggiare nella nebbia, senza ben sapere quale sarà la sua destinazione futura. E senza sapere chi la guiderà verso tale meta. Oggi è infatti gestita dall’Hotel Serpiano - a capo sia della società che gestisce l’albergo, sia di quella che amministra la funivia c’è la stessa cittadina libanese residente in Qatar - ma un domani potrebbe non essere più così.
Lo spettro della chiusura
Le discussioni sul futuro della struttura negli ultimi giorni sono infatti ripartite con slancio, dopo un periodo senza sostanziali novità. A mettere il metaforico pepe alle discussioni (o forse occorrerebbe parlare di trattative) è stata la mozione sul tema presentata un mese fa da tutti i granconsiglieri del Mendrisiotto (primo firmatario Daniele Caverzasio). Una mozione che suona come un appello: al Consiglio di Stato si chiede infatti un contributo (massimo) di 5 milioni di franchi per acquistare e ammodernare l’impianto.
L’appello, spiega il sindaco di Brusino Lucio Negri a cui abbiamo chiesto di fare il punto della situazione, ha già portato alcuni frutti. «La mozione ha elevato la discussione a un nuovo livello, quello regionale. È ciò che come gruppo di lavoro ci auguravamo», esordisce Negri. Del gruppo di lavoro che da alcuni anni si occupa del futuro della funivia fanno parte anche l’Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e Basso Ceresio e l’Ente regionale di sviluppo. «Dopo la mozione c’è stato un incontro con la proprietà e il tavolo delle discussioni ha ripreso vigore».
Ma cosa c’è su questo tavolo? In sostanza la vendita della funivia, una struttura di cui la proprietà attuale - avevano fatto sapere i firmatari della mozione nel testo di metà giugno - ancora nel mese di aprile aveva preannunciato la chiusura il 1. giugno «in assenza di interventi concreti da parte degli interessati». Gli interessati a cui si fa riferimento sono in questo caso Mendrisiotto Turismo, Ente regionale di sviluppo e Comune di Brusino che, insieme, a fine 2023 - si spiegava sempre nella mozione (ancora inevasa) - avevano inoltrato un’offerta d’acquisto del valore di 1,7 milioni (1,4 milioni per l’acquisto e 300.000 franchi per la manutenzione straordinaria). L’offerta era però scaduta alla fine del 2024.
Unire le forze
«Come Comune - ricorda Negri - non abbiamo le risorse economiche necessarie per acquistare e gestire una struttura simile. Una struttura che va anche ammodernata, motivo per il quale la mozione chiede un contributo cantonale di questo tenore - prosegue Negri -. Acquisto e ammodernamento devono andare di pari passo, per rendere attrattiva la funicolare è necessario rinnovarla». Non soltanto perché è vetusta, ma anche perché occorre adeguarla alle necessità dei turisti attuali, anche quelli che prediligono le due ruote. Nella mozione si fa riferimento a uno studio che conclude come per garantire futuro alla funivia occorrano ammodernamenti per 3,3 milioni di franchi: per automatizzarla e permettere viaggi 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, per adeguare le cabine al trasporto di persone con disabilità e per migliorare il servizio di trasporto delle mountain bike.
«Nuova proposta»
Tradotto in parole più semplici. Il nodo della discussione sembra essere la cifra di acquisto, perché il desiderio della proprietà pare proprio quello di rinunciare alla funivia. E per trovare un accordo tra le parti la concessione o meno del contributo cantonale potrebbe essere decisiva. Conferme in tal senso arrivano anche dalla proprietà stessa: «Nel corso del recente incontro ci è stata sottoposta una nuova proposta, che stiamo valutando internamente - non nasconde Marvin Demetz del Consiglio di amministrazione dell’Hotel Serpiano -. Come proprietà siamo interessati a trovare una soluzione che soddisfi tutti, perché non vogliamo che il collegamento tra il lago e la montagna sia perso, abbiamo interesse nella località. Credo e spero che siamo a un buon punto».