Distretto

«Idea vincente a Mendrisio e tessera flop a Chiasso»

Risultati divergenti per le iniziative nate negli ultimi mesi nei due poli momò a sostegno dei piccoli negozi - Il presidente della Società dei Commercianti del Mendrisiotto Carlo Coen ha un rammarico: «Non si è fatto nulla di condiviso e regionale» - Mercatini natalizi verso la conferma
Il mercatino di Natale di Chiasso ci sarà e sarà più esteso del solito, è stato deciso ieri. © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
08.09.2020 06:00

«Il mio grande rammarico è che non si sia fatto nulla di condiviso e regionale. Se avessimo ragionato come Mendrisiotto il bacino dei potenziali clienti sarebbe stato di 50.000 persone, invece ci sono ancora troppi campanilismi e ognuno pensa al suo orticello. La verità è questa, si sente tanto parlare di aggregazione ma in fatto di negozi e strategie politiche non c’è né visione d’insieme, né programmazione sul lungo termine».

Quando si parla di commerci, nel Mendrisiotto - ma in generale in tutto il Ticino - non ci si annoia mai. Almeno da un punto di vista giornalistico. E anche questa occasione non smentisce la regola. Carlo Coen, presidente della Società dei Commercianti del Mendrisiotto (SCM) infatti non le manda a dire. Le iniziative nate di recente nei poli distrettuali a sostegno dei commercianti e degli esercenti hanno dato riscontri molto diversi, lasciando l’amaro in bocca soprattutto a chi - come lui - ha un’attività in centro a Chiasso. «Nella cittadina di confine sono stati predisposti sostanzialmente due tipi di aiuto, a cui sono associate due iniziative». La prima è «Chiasso fuori», un progetto che dava la possibilità ai negozianti del centro cittadino di usufruire gratuitamente dello spazio esterno ai loro negozi. «I commercianti che vi hanno aderito sono però davvero pochi, forse un paio nelle prime settimane e ora 3 o 4. Peccato perché inizialmente gli interessati erano decine, ma poi in tanti hanno rinunciato, forse perché il progetto ci ha messo parecchio a concretizzarsi». Il secondo aiuto corrisponde all’introduzione di una sorta di tessera fedeltà. Ad ogni acquisto del valore di almeno 20 franchi in un negozio chiassese si riceve un timbro, dopo 10 timbri (due però sono «omaggio») si ha diritto a uno sconto di 20 franchi. «Queste tessere non hanno avuto grande riscontro».

Ha invece avuto un impatto ben diverso - spiega Coen - l’iniziativa nata a Mendrisio: la distribuzione a tutti i domiciliati di un buono di 20 franchi da spendere nei nei commerci del capoluogo. «I risultati di questa iniziativa sono stati ottimi, a Mendrisio sono tutti molto felici. Nei negozi sono arrivate persone di un po’ tutte le età».

Questa differenza di riscontro ha smascherato - prosegue il nostro interlocutore - l’esistenza di un enorme potenziale nascosto. È da qui che nasce il rammarico di Coen: «Se un progetto come quello dei buoni coinvolgesse tutti i Comuni del distretto il potenziale di acquisto sarebbe enorme. Solo che non sembra ci sia la volontà di fare qualcosa insieme. Come SCM abbiamo scritto a tutti i Comuni per sapere se erano interessati a collaborare a progetti regionali, ma tralasciando Mendrisio e Chiasso abbiamo ricevuto risposta soltanto da un Municipio. Così non si va da nessuna parte. Dobbiamo ragionare insieme, per sostenerci a vicenda, a prescindere dal coronavirus».

Bancarelle un po’ diverse

Le iniziative a sostegno dei commercianti locali non rappresentano l’unico dossier sul tavolo del comitato della SCM. Insieme alle autorità l’associazione sta infatti facendo tutto il possibile per organizzare i mercatini di Natale di Chiasso e Mendrisio malgrado la pandemia in corso. E per quanto riguarda questo tema ci sono delle interessanti novità. I due mercatini dovrebbero essere confermati, ma avranno una forma un po’ diversa da quella a cui siamo abituati. Partiamo da Mendrisio. Un incontro tra organizzatori e Comune è in programma domani, ma la proposta che la SCM porterà sarà quella di organizzare il mercatino, qualche giorno prima del solito (sabato 5 dicembre) e in formato ristretto. «L’idea è di organizzarlo in piazza del Ponte e di accogliere una cinquantina di bancarelle (normalmente sono circa 120, ndr), dando la priorità agli artigiani e ai negozianti locali». A Chiasso invece - e l’impostazione è stata stabilita nel corso di un incontro in programma proprio ieri - «il progetto è quasi opposto e per questo complementare: il numero degli espositori non sarà ridotto e sarà ampliato parecchio il perimetro dell’evento, che coinvolgerà anche diverse vie laterali di corso San Gottardo e delle piazze, per avere più spazio tra una bancarella e l’altra e concentrare il meno possibile i visitatori». La data scelta è quella classica dell’8 dicembre.