L’intervista

«Igiene massima per clienti e personale»

A colloquio con il direttore di ISS Facility Services SA Sergio Morisoli - Gli attori dell’economia e le regole del post lockdown
Sergio Morisoli, direttore dal 2013 di ISS Facility Services SA. ©CDT/Gabriele Putzu
Gianni Righinetti
22.04.2020 19:31

Igiene accresciuta. Per parlarne abbiamo intervistato il direttore dal 2013 di ISS Facility Services SA in Ticino Sergio Morisoli. ISS in Ticino fattura oltre 30 milioni all’anno e dà lavoro a circa 580 persone. In Svizzera ISS impiega 12.000 persone.

Mai come in questo periodo si parla di igiene, pulizia e disinfezione. Il coronavirus quanto ha cambiato il vostro lavoro?

«In realtà il nostro lavoro, non è cambiato molto, è diventato ancora più mirato, qualitativo e professionale. Noi ci occupiamo di tutti quei servizi legati agli immobili aziendali che i nostri clienti hanno deciso di dare in outsourcing per ragioni strategiche. Sono servizi indispensabili per la loro attività ma non di core business: pulizie ordinarie, pulizie speciali, ricezione, sorveglianza, manutenzione tecnica, picchetti di servizio, impiantistica. Per i clienti che hanno potuto tenere aperto durante il lockdown sono aumentati molto i servizi di pulizia speciale, di igiene, di disinfezione di sicurezza del personale. Sono invece diminuiti quelli relativi la gestione tecnica. Presso la nostra ditta (ISS Facility Services) in Ticino diamo lavoro a circa 580 collaboratrici e collaboratori tutti impegnati sul fronte dell’economia».

I vostri clienti oggi cosa chiedono di diverso rispetto al passato?

«Ci sono molti clienti che per decreto devono rimanere chiusi. A questi offriamo solo il minimo, rispetto al regime normale. Sopralluoghi e picchetti tecnici se richiesti. Chi può stare aperto ci chiede innanzitutto molti interventi per garantire sicurezza e salute al proprio personale, e le misure per rispettare le norme di igiene e pulizia federali e cantonali. Chi è aperto è molto coscienzioso e per questo abbiamo sviluppato con loro dei servizi ad hoc. In sintesi, abbiamo aggiunto alla nostra offerta tre servizi in più. I servizi di steward/hostess di igiene, collaboratori che durante tutto il giorno disinfettano e puliscono ripetutamente e in continuo gli spazi sensibili e comuni all’interno delle aziende. I servizi di agenti di disinfezione con oltre 30 collaboratori che abbiamo specializzato e formato ad hoc, si occupano di garantire, con interventi quotidiani o settimanali, la massima pulizia con prodotti e procedure speciali nelle zone sensibili dove ci potrebbero essere casi o rischi di contaminazione. Poi abbiamo sviluppato un servizio di agenti di decontaminazione, sono 15 collaboratori formati ad hoc per intervenire sui luoghi e posti di lavoro dove si è presentato un caso di infezione da Corona virus».

Siete presenti anche nelle strutture ospedaliere?

«No, non abbiamo servizi negli ospedali. Abbiamo invece numerose case anziani e istituti sociali. In questi ambienti il nostro servizio è già di solito molto qualitativo e performante nel rispetto dei parametri di sicurezza e salute. Abbiamo rafforzato, in accordo e in collaborazione con la dirigenza e il personale medico di questi luoghi, le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori con una ulteriore formazione specifica e aumentato i controlli e rivisto i processi operativi. Qui al fronte si sta lavorando molto e intensamente visto l’alto tasso di rischio».

E come è cambiato il lavoro nella sanità negli ultimi mesi?

«C’è la massima attenzione e concentrazione. A volte c’è anche paura, ma il nostro personale è esemplare nel servire chi soffre. Non si tira indietro, capiscono che non è più solo una questione di pulire o disinfettare; è una questione che c’entra con la vita di chi in quei luoghi ci vive. Sono commosso a grato per la loro missione».

Il cosiddetto lockdown in Ticino entra nell’ultima settimana. L’economia morde il freno, ma verranno imposte regole anche igieniche in passato mai considerate. Siete pronti?

«Noi siamo pronti da quando è stato decretato il lockdown, nel senso che abbiamo dovuto stravolgere tutta la nostra organizzazione e renderci ancora più flessibili di quanto eravamo già. Parliamo di riorganizzare una ditta di 580 dipendenti garantendo prestazioni 24 ore su 24 ore e 7 giorni su 7. In questi tempi ogni giorno era ed è una nuova sfida; nulla è programmabile in anticipo e tutto cambia in tempi brevi. Con la riapertura potremo fare grande tesoro dell’esperienza cumulata in queste settimane e metterla a disposizione anche di chi finora ha dovuto rimanere chiuso. L’economia l’abbiamo visto, è molto responsabile, non ha nessun interesse a sottovalutare il pericolo e a far correre rischi inutili al suo personale. Pertanto, nel nostro campo possiamo dire che siamo pronti ad aiutarla nel fare le cose in ordine».

State già lavorando anche con quegli attori dell’economia che potrebbero vedere il semaforo verde (ma a precise condizioni)?

«Come detto, abbiamo avuto il vantaggio di già mettere a punto e collaudare una serie di servizi ad hoc per chi ha potuto rimanere aperto nel rispetto di condizioni molto ferree; quindi per i nostri clienti o altri che si vogliono aggiungere non ci saranno problemi di adattamento».

E quali sono le cose alle quali prestate particolare attenzione?

«Sicurezza, sicurezza e ancora sicurezza. Per il personale dei nostri clienti, e per il nostro personale. Processi di intervento rigorosi, collaudati e certificabili in ogni momento al cliente».

Cosa fate per preservare in maniera rigorosa la salute del vostro personale che agisce anche laddove il pericolo di contagio è concreto?

«Ormai lo sappiamo tutti, il contagio può avvenire ovunque. Per questa ragione prima di tutto formiamo e attrezziamo i nostri collaboratori nel modo corretto a seconda del loro luogo di ingaggio. Ci tuteliamo di applicare la quarantena spontanea non appena sappiamo che qualcuno potrebbe essere venuto in contatto con una persona a rischio; sia sul lavoro che in privato. Ogni mattina verifichiamo che ognuno, sottolineo, ognuno dei nostri 580 collaboratori sia in salute. Chi è assente viene contattato quotidianamente da noi fino al suo rientro per vedere come sta e la ragione dell’assenza. Se i nostri clienti lo chiedono sostituiamo anche il nostro personale a rotazione o suddividendolo in squadre affinché diminuisca il rischio di trasmissione del virus».

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