L'intervista

«Il 5G corre ma non vola ancora, in Ticino ferme 120 domande»

L’Intervista a Christoph Aeschlimann, CEO di Swisscom: «Attualmente abbiamo una copertura del 75% circa della popolazione con il 5G, ma ci vorranno ancora anni prima che questa tecnologia sia presente in tutta la Svizzera»
Aeschlimann: «Sono migliaia le domande di pianificazione bloccate, dal 2012 i volumi di dati sono aumentati di 90 volte». ©Swisscom
Andrea Colandrea
27.03.2023 06:00

Christoph Aeschlimann, dal 1. giugno scorso è il CEO di Swisscom al posto dell’uscente Urs Schaeppi. Il manager 45.enne mette sotto la lente le sfide del primo gestore svizzero di telecomunicazioni rimarcando che la pianificazione di antenne 5G è in ritardo anche in Ticino, mentre la domanda è esplosa. Se ne parlerà anche domani al Centro eventi di Cadempino (alle 16.15), nella conferenza «Infrastruttura di telefonia all’avanguardia. Una nuova generazione per una nuova sostenibilità» organizzata dalla stessa Swisscom in collaborazione con AITI, Cc-Ti e Change5G.

Può tracciare un bilancio del suo primo mezzo anno alla guida del gestore di telecomunicazioni leader in Svizzera?
«Swisscom è una grande azienda e ha collaboratori stimolanti. Siamo ben posizionati e sul mercato abbiamo successo. La collaborazione all’interno della Direzione del Gruppo e con il Consiglio di Amministrazione è eccellente. È un privilegio poter guidare quest’azienda e il mio lavoro mi piace molto».

In una delle sue ultime interviste al nostro giornale, il suo predecessore Urs Schaeppi ha affermato che la tendenza al ribasso delle tariffe sarà confermata nei prossimi anni, sia per i clienti privati che per le aziende, come avviene in altri Paesi europei. Per quali ragioni?
«La concorrenza è e rimarrà agguerrita. D’altra parte, con l’inflazione i costi aumentano e quindi oggi vediamo meno promozioni forti sul mercato. Ci affidiamo a una strategia multimarca perché non tutti i clienti hanno le stesse esigenze. Pur avendo la stessa rete, i prodotti non sono comparabili. Ad esempio, l’operatore Wingo non ha il supporto in negozio o l’accesso al 5G. Alcuni clienti vogliono il massimo del servizio, mentre altri sono più interessati al prezzo. Inoltre, abbiamo successo anche nel segmento dei clienti business con le nostre soluzioni cloud e di sicurezza, dove possiamo compensare il calo delle vendite nell’ambito delle comunicazioni».

5G? L’espansione della rete mobile non sta procedendo come desiderato. In Ticino oltre 120 domande ancora in sospeso

Nel settore IT, la Svizzera può essere considerata uno dei Paesi più avanzati, sia in termini di infrastrutture sia di varietà di offerte. Tuttavia, anche Swisscom lamenta carenza di personale qualificato. In questo quadro si è scatenata la caccia ai migliori cervelli. Comè possibile?
«Le ragioni della carenza di lavoratori qualificati possono essere facilmente spiegate. Da un lato, la Svizzera si trova nel bel mezzo di un drammatico cambiamento demografico. I  baby boomer, ossia la generazione del dopoguerra, stanno andando in pensione. Si prevede che nei prossimi dieci  anni lasceranno i  loro posti  circa 800.000 dipendenti. Mancano centinaia di migliaia di persone per sostituirli. D’altro canto si sta affacciando  sul mercato una generazione che richiede più lavoro a tempo parziale e più flessibilità, puntando su un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. La carenza di personale qualificato presuppone approcci nuovi alle aziende svizzere. L’equilibrio tra vita privata e lavoro, una varietà di opportunità di formazione e, non da ultimo, un posto di lavoro moderno sono oggi requisiti minimi».

In quali settori possiamo attenderci una crescita dell’industria IT nel nostro Paese?
«Secondo l’index Swico ICT, il settore ICT svizzero ha iniziato positivamente il nuovo anno. Stando all’associazione di categoria per la Svizzera digitale, si tratta del quarto risultato più alto dall’inizio delle misurazioni. Per Swico, i settori ICT sono i principali responsabili della crescita: software, consulenza, tecnologia IT e servizi IT. Dal punto di vista tematico, vedo la crescita maggiore nel cloud, nella sicurezza e nell’intelligenza artificiale».

Qual è lo stato di copertura della rete 5G in Svizzera e in Ticino?
«Attualmente abbiamo una copertura del 75% circa della popolazione con il 5G, ma ci vorranno ancora anni prima che questa tecnologia sia presente in tutta la Svizzera. L’espansione della rete mobile non sta procedendo come desiderato. Tuttavia, per far progredire ulteriormente la digitalizzazione dell’economia e della società, l’espansione ambita  è più importante che mai. Siamo in attesa dell’approvazione di centinaia di domande di pianificazione ( in tutto il settore quelle ancora in sospeso sono circa 3.200). Allo stesso tempo, la domanda di comunicazione mobile da parte dei clienti continua a crescere rapidamente: dal 2012 i volumi di dati sono aumentati di 90 volte. Sempre più persone possiedono uno smartphone compatibile con il 5G. In Ticino la situazione rispecchia quella di tutta la Svizzera: dall’anno scorso sono state approvate circa 60 domande di pianificazione, ma oltre 120 sono ancora in sospeso».

La questione energetica è centrale anche in Svizzera. La guerra in Ucraina ha reso ancora più urgente la soluzione di problemi specifici nel settore delle infrastrutture, in particolare la sicurezza delle reti. Come affrontate il rischio di «black out»?
«Siamo consapevoli dell’importanza sociale di un approvvigionamento energetico sicuro e diamo il nostro contributo oggi come in futuro, sia con misure di risparmio a breve termine, sia aumentando l’efficienza energetica o di misure pianificate per rafforzare la resilienza delle reti in caso di mancanza di energia.  Swisscom è fortemente coinvolta nel settore dell’efficienza elettrica e contribuisce ogni anno in modo significativo a garantire che la domanda di elettricità non aumenti nonostante i massicci incrementi di volume. Il sistema di contingentamento in caso di carenza di energia elettrica ci crea problemi, dato che quasi il 90% del consumo di energia elettrica di Swisscom confluisce direttamente nelle piattaforme di comunicazione tecnica e un sistema di contingentamento forte potrebbe essere attuato solo con dei fermi. In caso di interruzione dell’elettricità, i nostri generatori e le nostre apparecchiature di emergenza subentrano immediatamente e garantiscono un’alimentazione ininterrotta alle nostre attività».

È importante avere un ecosistema di start-up di successo e la capacità di scalare le aziende più qualificate a livello globale

Negli ultimi anni avete ulteriormente diversificato i prodotti, pensiamo ad esempio a Blue TV. Tuttavia, nella telefonia mobile ci sono ancora problemi, come quello del roaming. Cosa ne pensa?
«Il roaming è incluso nell’abbonamento per la maggior parte dei clienti Swisscom, soprattutto all’interno dell’UE, ed è possibile già oggi senza costi aggiuntivi e quindi non è più un problema. Ma anche i clienti che non hanno un volume di roaming incluso beneficiano di offerte molto interessanti con i pacchetti dati di Swisscom, validi per un anno e che garantiscono la sicurezza dei costi. Inoltre, tutti i clienti di telefonia mobile beneficiano di una delle migliori reti mobili al mondo e del continuo ampliamento della rete. Con il lancio dei nuovi prodotti ‘blue’ l’anno scorso, i clienti hanno anche beneficiato di maggiori prestazioni in Svizzera».

In un mondo globalizzato le partnership non sono solo importanti, ma addirittura essenziali. Come opera oggi Swisscom su questo terreno? Ritiene che la forma societaria mista sia ancora la più adatta a gestire le sfide della rivoluzione digitale in atto in tutti gli Stati avanzati, a partire dall’UE?
«Nessuno può gestire la trasformazione digitale da solo, sia esso uno Stato o un’azienda. Le partnership sono indispensabili anche per Swisscom. Per consentire ai nostri clienti, con orientamento nazionale e internazionale, di padroneggiare la digitalizzazione, ci avvaliamo di un ampio ecosistema di aziende partner innovative. In questo modo, combiniamo i nostri punti di forza con le competenze dei nostri partner tecnologici. Per padroneggiare la rivoluzione digitale e mantenere il più possibile la sovranità del Paese, è importante anche avere un ecosistema di start-up di successo e la capacità di scalare le aziende più qualificate a livello globale. La Svizzera ha ancora un potenziale di recupero in questo senso».

Quali sono gli obiettivi e le sfide a medio e lungo termine per il Gruppo? E in quali aree in particolare?
«Nel medio e lungo termine, Swisscom mira a una crescita nei mercati e nei segmenti esistenti. Nell’esercizio 2022, la nostra società è riuscita a stabilizzare il fatturato delle telecomunicazioni nel settore dei clienti privati, registrando una leggera crescita per la prima volta da anni. Una forte crescita è stata registrata anche nel settore delle soluzioni IT wholesale. Qui ci concentriamo su comparti come il cloud, l’AI (l’intelligenza artificiale) e la sicurezza. L’avanzare della digitalizzazione porta con sé molte opportunità, ma anche rischi. In questo ambito il successo è determinato da due fattori: le innovazioni che aiutano le persone a rispondere ai loro fabbisogni e problemi e dalla fiducia delle persone nella tecnologia e nelle organizzazioni. Swisscom, già in passato, ha dimostrato di essere altamente innovativa. Allo stesso tempo, godiamo di un considerevole livello di fiducia da parte della popolazione. Pertanto, in qualità di fornitore di fiducia, continueremo a sfornare nuovi prodotti e servizi affinché i nostri clienti possano trarre il meglio dalla digitalizzazione».