«Il 5G corre ma non vola ancora, in Ticino ferme 120 domande»

Christoph Aeschlimann, dal 1. giugno scorso è il CEO di Swisscom al posto dell’uscente Urs Schaeppi. Il manager 45.enne mette sotto la lente le sfide del primo gestore svizzero di telecomunicazioni rimarcando che la pianificazione di antenne 5G è in ritardo anche in Ticino, mentre la domanda è esplosa. Se ne parlerà anche domani al Centro eventi di Cadempino (alle 16.15), nella conferenza «Infrastruttura di telefonia all’avanguardia. Una nuova generazione per una nuova sostenibilità» organizzata dalla stessa Swisscom in collaborazione con AITI, Cc-Ti e Change5G.
Può
tracciare un bilancio del suo primo mezzo anno alla guida del gestore di
telecomunicazioni leader in Svizzera?
«Swisscom
è una grande azienda e ha collaboratori stimolanti. Siamo ben posizionati e sul
mercato abbiamo successo. La collaborazione all’interno della Direzione del
Gruppo e con il Consiglio di Amministrazione è eccellente. È un privilegio
poter guidare quest’azienda e il mio lavoro mi piace molto».
In
una delle sue ultime interviste al nostro giornale, il suo predecessore Urs
Schaeppi ha affermato che la tendenza al ribasso delle tariffe sarà confermata
nei prossimi anni, sia per i clienti privati che per le aziende, come avviene
in altri Paesi europei. Per quali ragioni?
«La
concorrenza è e rimarrà agguerrita. D’altra parte, con l’inflazione i costi
aumentano e quindi oggi vediamo meno promozioni forti sul mercato. Ci affidiamo
a una strategia multimarca perché non tutti i clienti hanno le stesse esigenze.
Pur avendo la stessa rete, i prodotti non sono comparabili. Ad esempio,
l’operatore Wingo non ha il supporto in negozio o l’accesso al 5G. Alcuni
clienti vogliono il massimo del servizio, mentre altri sono più interessati al
prezzo. Inoltre, abbiamo successo anche nel segmento dei clienti business con
le nostre soluzioni cloud e di sicurezza, dove possiamo compensare il calo
delle vendite nell’ambito delle comunicazioni».


Nel
settore IT, la Svizzera può essere considerata uno dei Paesi più avanzati, sia
in termini di infrastrutture sia di varietà di offerte. Tuttavia, anche
Swisscom lamenta carenza di personale qualificato. In questo quadro si è
scatenata la caccia ai migliori cervelli. Comè possibile?
«Le
ragioni della carenza di lavoratori qualificati possono essere facilmente
spiegate. Da un lato, la Svizzera si trova nel bel mezzo di un drammatico
cambiamento demografico. I baby boomer, ossia la generazione del
dopoguerra, stanno andando in pensione. Si prevede che nei prossimi dieci
anni lasceranno i loro posti circa 800.000 dipendenti. Mancano centinaia
di migliaia di persone per sostituirli. D’altro canto si sta affacciando
sul mercato una generazione che richiede più lavoro a tempo parziale e più
flessibilità, puntando su un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. La
carenza di personale qualificato presuppone approcci nuovi alle aziende
svizzere. L’equilibrio tra vita privata e lavoro, una varietà di opportunità di
formazione e, non da ultimo, un posto di lavoro moderno sono oggi requisiti
minimi».
In
quali settori possiamo attenderci una crescita dell’industria IT nel nostro
Paese?
«Secondo
l’index Swico ICT, il settore ICT svizzero ha iniziato positivamente il nuovo
anno. Stando all’associazione di categoria per la Svizzera digitale, si tratta
del quarto risultato più alto dall’inizio delle misurazioni. Per Swico, i
settori ICT sono i principali responsabili della crescita: software,
consulenza, tecnologia IT e servizi IT. Dal punto di vista tematico, vedo la
crescita maggiore nel cloud, nella sicurezza e nell’intelligenza artificiale».
Qual
è lo stato di copertura della rete 5G in Svizzera e in Ticino?
«Attualmente
abbiamo una copertura del 75% circa della popolazione con il 5G, ma ci vorranno
ancora anni prima che questa tecnologia sia presente in tutta la Svizzera.
L’espansione della rete mobile non sta procedendo come desiderato. Tuttavia,
per far progredire ulteriormente la digitalizzazione dell’economia e della
società, l’espansione ambita è più importante che mai. Siamo in attesa
dell’approvazione di centinaia di domande di pianificazione ( in tutto il
settore quelle ancora in sospeso sono circa 3.200). Allo stesso tempo, la
domanda di comunicazione mobile da parte dei clienti continua a crescere
rapidamente: dal 2012 i volumi di dati sono aumentati di 90 volte. Sempre più
persone possiedono uno smartphone compatibile con il 5G. In Ticino la
situazione rispecchia quella di tutta la Svizzera: dall’anno scorso sono state
approvate circa 60 domande di pianificazione, ma oltre 120 sono ancora in
sospeso».
La
questione energetica è centrale anche in Svizzera. La guerra in Ucraina ha reso
ancora più urgente la soluzione di problemi specifici nel settore delle
infrastrutture, in particolare la sicurezza delle reti. Come affrontate il
rischio di «black out»?
«Siamo
consapevoli dell’importanza sociale di un approvvigionamento energetico sicuro
e diamo il nostro contributo oggi come in futuro, sia con misure di risparmio a
breve termine, sia aumentando l’efficienza energetica o di misure pianificate
per rafforzare la resilienza delle reti in caso di mancanza di energia.
Swisscom è fortemente coinvolta nel settore dell’efficienza elettrica e
contribuisce ogni anno in modo significativo a garantire che la domanda di
elettricità non aumenti nonostante i massicci incrementi di volume. Il sistema
di contingentamento in caso di carenza di energia elettrica ci crea problemi,
dato che quasi il 90% del consumo di energia elettrica di Swisscom confluisce
direttamente nelle piattaforme di comunicazione tecnica e un sistema di
contingentamento forte potrebbe essere attuato solo con dei fermi. In caso di
interruzione dell’elettricità, i nostri generatori e le nostre apparecchiature
di emergenza subentrano immediatamente e garantiscono un’alimentazione
ininterrotta alle nostre attività».


Negli ultimi anni avete ulteriormente diversificato i prodotti,
pensiamo ad esempio a Blue TV. Tuttavia, nella telefonia mobile ci sono ancora
problemi, come quello del roaming. Cosa ne pensa?
«Il
roaming è incluso nell’abbonamento per la maggior parte dei clienti Swisscom,
soprattutto all’interno dell’UE, ed è possibile già oggi senza costi aggiuntivi
e quindi non è più un problema. Ma anche i clienti che non hanno un volume di
roaming incluso beneficiano di offerte molto interessanti con i pacchetti dati
di Swisscom, validi per un anno e che garantiscono la sicurezza dei costi.
Inoltre, tutti i clienti di telefonia mobile beneficiano di una delle migliori
reti mobili al mondo e del continuo ampliamento della rete. Con il lancio dei
nuovi prodotti ‘blue’ l’anno scorso, i clienti hanno anche beneficiato di
maggiori prestazioni in Svizzera».
In
un mondo globalizzato le partnership non sono solo importanti, ma addirittura
essenziali. Come opera oggi Swisscom su questo terreno? Ritiene che la forma
societaria mista sia ancora la più adatta a gestire le sfide della rivoluzione
digitale in atto in tutti gli Stati avanzati, a partire dall’UE?
«Nessuno
può gestire la trasformazione digitale da solo, sia esso uno Stato o
un’azienda. Le partnership sono indispensabili anche per Swisscom. Per
consentire ai nostri clienti, con orientamento nazionale e internazionale, di
padroneggiare la digitalizzazione, ci avvaliamo di un ampio ecosistema di
aziende partner innovative. In questo modo, combiniamo i nostri punti di forza
con le competenze dei nostri partner tecnologici. Per padroneggiare la
rivoluzione digitale e mantenere il più possibile la sovranità del Paese, è
importante anche avere un ecosistema di start-up di successo e la capacità di
scalare le aziende più qualificate a livello globale. La Svizzera ha ancora un
potenziale di recupero in questo senso».
Quali
sono gli obiettivi e le sfide a medio e lungo termine per il Gruppo? E in quali
aree in particolare?
«Nel medio e lungo termine, Swisscom mira a una
crescita nei mercati e nei segmenti esistenti. Nell’esercizio 2022, la nostra
società è riuscita a stabilizzare il fatturato delle telecomunicazioni nel
settore dei clienti privati, registrando una leggera crescita per la prima
volta da anni. Una forte crescita è stata registrata anche nel settore delle
soluzioni IT wholesale. Qui ci concentriamo su comparti come il cloud, l’AI
(l’intelligenza artificiale) e la sicurezza. L’avanzare della digitalizzazione
porta con sé molte opportunità, ma anche rischi. In questo ambito il successo è
determinato da due fattori: le innovazioni che aiutano le persone a rispondere
ai loro fabbisogni e problemi e dalla fiducia delle persone nella tecnologia e
nelle organizzazioni. Swisscom, già in passato, ha dimostrato di essere
altamente innovativa. Allo stesso tempo, godiamo di un considerevole livello di
fiducia da parte della popolazione. Pertanto, in qualità di fornitore di
fiducia, continueremo a sfornare nuovi prodotti e servizi affinché i nostri
clienti possano trarre il meglio dalla digitalizzazione».