Il Cassarate ha i soldi in tasca, ma i lavori slittano di un anno

Piano piano tutti gli elementi per scolpire il nuovo volto del fiume Cassarate nel tratto tra il ponte di Valle e il cimitero di Lugano si stanno mettendo al proprio posto. Il Consorzio Valle del Cassarate (CVC), che ha in mano le redini per la fase esecutiva, ha spuntato ieri un’altra casellina con il via libera del Gran Consiglio al contributo di 2,2 milioni per la sistemazione e valorizzazione del fiume. Un credito d’opera che va ad aggiungersi a quelli già approvati dai Legislativi dei Comuni toccati (Lugano, Canobbio e Porza) e a una licenza edilizia già messa in tasca. Quindi, gli ingredienti per mandare in cantiere il progetto – che prevede anche la rinaturazione del riale Ligaino e la creazione della «piazza sul fiume» – ci sono tutti? Non proprio. Nel senso, i soldi sì, ma restano un paio di scogli da superare che hanno fatto slittare le tempistiche: l’espropriazione del MAT (già annunciata) e l’identificazione del progettista.
Tra MAT e gare d'appalto
Prima, le ultime novità. Con 75 voti favorevoli il Gran Consiglio ha dato all’unanimità luce verde al sussidio di 2,2 milioni di franchi per la sistemazione della parte nord nel comparto del Nuovo Quartiere di Cornaredo (Cantone e Confederazione contribuiranno al progetto nella misura del 78%, pari a 9,3 milioni, ndr). Un ulteriore passo verso la concretizzazione di un progetto che fa parte di un disegno più ampio per la sistemazione idraulica del Cassarate dal Piano della Stampa fino alla foce. In soldoni, il tratto a monte e quello a valle sono già stati completati anni fa, manca ora da sistemare il comparto centrale (suddiviso in due: il lotto che va da ponte di Valle al cimitero e quello che parte dal cimitero e termina alla foce, ma oggetto di realizzazione separata, ndr). Come detto, il contributo finanziario degli attori in gioco è sul tavolo e pronto per essere utilizzato (si attende intanto il sussidio federale), a tardare invece è l’inizio del cantiere.
«Dare delle tempistiche quando le cose non sono del tutto chiare è azzardato – commenta il direttore CVC, Massimiano Soldati –. Per andare in cantiere mancano ancora un paio di scogli da superare, come l’espropriazione del terreno che ospita il MAT (parliamo di oltre quattro milioni, già stanziati, ripartiti tra Lugano, Canobbio e Porza, ndr) e l’identificazione del progettista. Operazioni che verranno verosimilmente portate a termine nel 2024. La tabella di marcia più veritiera segna quindi il 2025 come inizio dei lavori». Lo scorso febbraio, la Città aveva ipotizzato l’avvio del cantiere per il primo semestre del 2024 e la consegna dell’opera entro la fine del 2026. Tempi d’attuazione a parte, nel progetto è contemplato anche l’allargamento dei percorsi ciclopedonali, sia del sottopasso che del ponte di Bozzoreda, «ma la pista passa proprio in mezzo ai futuri lavori, quindi bisogna coordinare tutto e parlare la stessa lingua». Anche la sistemazione del tratto finale del riale Ligaino (oggi interrato) è annesso al progetto principale. Una zona che si vorrebbe riportare a cielo aperto per «collegare le scuole medie di Pregassona con il Cassarate e creare una realtà didattica».
