Locarnese

Il Castello incantato ha vivacizzato l'estate

Ottimo successo di pubblico per la 25. edizione della rassegna di spettacoli itineranti e gratuiti che si concluderà sabato in piazzetta Remo Rossi con il «Paese dei balocchi» e altre tre rappresentazioni — Santuzza Oberholzer: «È stato come rivivere l'atmosfera delle serate di una volta»
© Teatro dei Fauni
Mauro Giacometti
28.08.2023 22:15

Nemmeno la canicola o la grandine hanno fermato la «carovana itinerante» di burattini, marionette, clown e spettacoli teatrali per grandi e piccini del Castello incantato che quest’anno tagliava il traguardo del quarto di secolo. «Domenica 20 agosto a Contone, considerando il caldo e l’aria irrespirabile nel cortile delle scuole, ci siamo trasferiti all’interno, nella palestra, al fresco. Venerdì scorso invece fortunatamente eravamo già all’interno del Teatro Oratorio di Minusio quando s’è scatenato l’inferno: sono dovuta intervenire alzando il volume dei microfoni sul palco considerando il rumoroso tichettio della grandine che proveniva dall’esterno».

Santuzza Oberholzer, instancabile animatrice del Teatro dei Fauni e ideatrice del Castello incantato, traccia un bilancio di questa stagione un po’ particolare, caratterizzata dalle bizze del meteo, ma anche da tanto e forse insperato successo della manifestazione che ha coinvolto oltre 200 artisti, più musicisti e attori che hanno condiviso la scena nelle piazze e rive dei Comuni  di Locarnese e Gambarogno. «Venerdì 18 agosto al Burbaglio di Muralto c’erano più di 250 persone a seguire i classici burattini di Arlecchino, Pulcinella e compagnia mossi da Alberto de Bastiani, ma anche lo spettacolo d’esordio di Drew Colby, l’inglese virtuoso delle ombre, a Gerra Gambarogno, ha avuto un buon successo di pubblico. Molto intensa anche la serata a Ronco sopra Ascona con lo spettacolo musicale e storie brevi con personaggi realizzati con piedi, ginocchia e gambe da Laura Kibel. In generale posso dire che in tutte le piazze e i luoghi dove arrivava il Castello incantato s’è respirata l’atmosfera delle feste di paese di un tempo, quando ci si ritrovava appunto fuori, d’estate, per il gusto di stare insieme e prendere un po’ di fresco. In più c’era l’ottima qualità degli spettacoli messi in scena che hanno naturalmente incantato i più piccoli ma anche fatto sorridere o riflettere i loro genitori», spiega.

Gran finale al PalaCinema

Il gran finale del Castello incantato, che prevede un’anteprima il 1. settembre a Losone con lo spettacolo di burattini «tradizionali» messo in scena da Marco Lucci, dalle 20 in Piazza San Giorgio (in caso di maltempo al Centro Torre), verrà celebrato in piazzetta Remo Rossi (PalaCinema) a Locarno, sabato 2 settembre, con il «Paese dei balocchi». Si tratta di una «full immersion» con tre spettacoli e 25 giochi che dalle 15 alle 19 costituiranno una degna chiusura della manifestazione. «I 25 giochi realizzati con materiale riciclato e quest’anno con il tema conduttore dei tubi sonori, rappresenta oramai una tradizione nella proposta del Castello incantato. I giochi proposti nella piazzetta, in collaborazione con Erewon Teatro Italia, sono adatti proprio a tutti, dai 2 ai 99 anni, e propongono attività manuali e allo stesso tempo divertenti e rappresentano un momento ludico ma anche di condivisione tra adulti e bambini. Quest’anno in principio non si capirà un tubo, ma basterà provare. Ci saranno tubi di varie dimensioni da assemblare in strane creature, che emettono suoni di ogni tipo. Labirinti di tubi, percorsi e percossi da palline, così la piazza suonerà, giocherà, ruoterà grazie ai movimenti del pubblico», precisa ancora Santuzza Oberholzer.

Quindi a seguire dalle 15.30 gli ultimi tre spettacoli: due con protagonisti i burattini e le classiche fiabe del poetico e sempre molto atteso Paolo Sette, accompagnato alla fisarmonica da Daniela Federico, che esibirà la sua maestria. Quindi toccherà proprio a Santuzza Oberholzer con il suo «Il bosco in valigia» concludere il giubileo della rassegna. «È una commedia realizzata per il Teatro dei Fauni oltre trent’anni or sono e narra di un amore impossibile tra un drago e un uccello migratore, ma che contiene anche un messaggio sul rispetto della natura lanciato molto in anticipo sui tempi», conclude la direttrice del Teatro dei Fauni e del Castello incantato.

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