Locarno

«Il centro congressuale? Lo vedrei bene al Lido»

L’imprenditore Stefano Artioli propone la sua visione per un turismo professionale e di nicchia per fare della città sul Verbano un polo d’importanza svizzera ed internazionale
La struttura, completata da un albergo, sarebbe la continuazione ideale del complesso affacciato sul lago con piscine, impianti termali e ristorante. ©CdT/Chiara Zocchetti
Mauro Giacometti
14.10.2023 06:00

«Il Centro congressuale a Locarno? Io lo farei qui al Lido, fronte lago, con un paesaggio che tutta la Svizzera ci invidia. C’è lo spazio, accanto ai Salini, le strutture già esistenti come appunto le terme, il ristorante e le piscine. Si aggiunge un Centro congressuale più un albergo, seguendo l’architettura già tracciata dal Centro Balneare Regionale e chi verrà a Locarno per un convegno o un congresso non potrà che dire “wow”, guarda che spettacolo questa sala congressi, proprio di fronte al lago. Devi emozionare la gente per conquistarla». L’imprenditore Stefano Artioli, alla serata organizzata mercoledì scorso dal Lions Club Locarno per fare il punto sui suoi progetti di ristrutturazione di Grand Hotel ed ex Globus (vedi CdT di ieri, venerdì), ha sfoggiato il suo stile schietto e concreto. Rispondendo ad un socio Lions sulla carenza di strutture per grandi eventi nel Locarnese, ha lanciato la sua suggestione su quello che, a suo dire, potrebbe diventare uno dei poli congressuali più importanti e attrattivi a livello nazionale e internazionale.

Valore aggiunto al territorio

«Locarno ha la fortuna di avere il lago e un buon clima, ma non ci si può limitare ad una «cartolina» da presentare agli ospiti. Noi, come stiamo dimostrando con la ristrutturazione dello storico Grand Hotel, cerchiamo di dare un valore aggiunto al territorio, pur rispettandone la storia. Si deve avere il coraggio di non accontentarsi e di puntare in alto per un ulteriore salto di qualità nell’offerta turistica. Non ci sono risorse pubbliche? Nel caso del Lido si concede il terreno in diritto di superficie al privato per 99 anni e si lascia realizzare una struttura congressuale e un albergo da fiore all’occhiello. Il Fevi? Improponibile al turismo congressuale moderno. È un capannone discosto, che si affaccia su una superstrada. Nessuna attrattività per un pubblico di professionisti. Può andare bene a supporto del Festival o al massimo ci si può fare una pista di ghiaccio coperta», ha precisato Artioli, scatenando i sorrisi di una platea che è sembrata apprezzare la «visione» dell’imprenditore che per molti anni ha vissuto a Locarno e dunque conosce direttamente pregi e difetti della regione in materia di turismo, strutture pubbliche e accoglienza.

Varianti di PR in arrivo

Il pensiero di Artioli su una possibile collocazione tra Lido e Porto comunale di un futuro centro congressuale è arrivato quasi contemporaneamente alla decisione del Municipio di Locarno di optare per la sistemazione provvisoria del Fevi seriamente danneggiato dalla grandinata dello scorso 25 agosto. Il costo degli interventi è preventivato in 2 milioni di franchi con lavori in parte già iniziati e che dovranno proseguire celermente affinché gli spazi del palazzetto in via alla Peschiera possano essere a disposizione per l’edizione 2024 del Film Festival. Municipio che peraltro si appresta a presentare la variante di Piano regolatore Riva Lago – insieme a quelle del comparto ex Macello e del settore 4 Peschiera-Morettina - che come noto prevede anche l’edificazione di un albergo accanto al Centro Balneare Regionale (CBR), su terreni comunali attualmente dedicati allo svago e alla ricreazione. Una variante, che secondo Artioli, dovrebbe contemplare anche lo spazio per un Centro congressuale.

L’esempio di Lucerna

«Guardate cosa è stato realizzato e si sta realizzando a Lucerna tra KKL e nuovo stadio - ha proseguito il patron del gruppo Artisa -, in collaborazione tra pubblico e privato. Progetti da centinaia di milioni che proiettano Lucerna in una dimensione internazionale senza intaccare le finanze cittadine e cantonali. E Locarno, che gode di un clima molto più favorevole di Lucerna e di un paesaggio invidiabile, ha tutto il potenziale per puntare ad un turismo congressuale di alto livello. A patto che si rompano gli indugi e non si perda altro tempo», ha concluso Stefano Artioli, ricevendo gli applausi della qualificata platea del Lions.