Locarno

Il CISA soffia su trenta candeline

Serie di eventi per celebrare l’anniversario del Conservatorio internazionale di scienze audiovisive
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Red. Locarno
20.02.2022 14:46

Una retrospettiva di opere di ex studenti, la pubblicazione di un libro e una serie di eventi dedicati nel corso della prossima edizione del Locarno Festival e una puntata di Storie alla RSI. È quanto ha in serbo il Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (CISA) di Locarno, scuola fondata dal regista e produttore Pio Bordoni nel 1992, per celebrare i suoi primi trent’anni di attività. Celebrazioni che si apriranno con una retrospettiva cronologica di 24 film di ex studenti che ripercorre la storia del CISA, organizzata in collaborazione con Palacinema e Enjoy Arena. Si tratta, per la maggior parte, di saggi di diploma fra i più rappresentativi, preceduti da alcune esercitazioni guidate da registi che sono stati riferimenti storici della scuola. Le opere saranno mostrate al pubblico nel corso di cinque serate, nella Sala 3 del Palacinema tra febbraio e aprile, con inizio alle 17.30. Alcuni alumni interverranno per introdurre i loro film e per confrontarsi sulle trascorse esperienze scolastiche legate alle diverse professioni e carriere.

La retrospettiva

Si inizierà il 24 febbraio, con «Not registered» di Nello Correale (1999), «Cancelli sull’acqua» di Peter Del Monte (2001), «Saluti da Mister Frog» di Pio Bordoni (2002), «In riva al lago» di Mario Garriba e Mariano Snider (2009), «Cento volte» di Mariano Snider (1995), «L’uomo con la pioggia dentro» di Camilo Cienfuegos (1996), e «Tino e Tano» di Giuseppe Bertolucci (1995). La retrospettiva proseguirà il 10 marzo con «Maldimamma» di Giuliana Ghielmini (2003), «Anche fiori a volte» di Zijad Ibrahimovic (2007), «Il resto di una storia» di Antonio Prata (2007) e «Confini» di Fabrizio Albertini (2011). Il 31 marzo sarà la volta del documentario «Al film dal Nicolin» di Olmo Cerri (2011), della fiction «Homo sapiens cyborg» di Stefano Mosimann (2012), «Comparse» di Giovanni Greggio (2014), «Attraverso il buio» di Luca Leoni (2014), «Grand Hotel» di Giulio Pettenò (2018). Il 14 aprile saranno proiettati il documentario «The lives of Mecca» di Stefano Etter (2015), la fiction «Pour parler» di Clara Kiskanç (2015) e il talkshow «Hotel Düsseldorf» di Riccardo Silvestri (2015). La rassegna si chiuderà il 28 aprile con il documentario «Occhi di falco» di Mattia Beraldi (2017), la fiction «Come un’eco» di Anna Spacio (2018), il documentario «Resilienza» di Anna Hungerbühler (2018), il documentario «Intre montes» di Antonio Valerio Frascella (2020) e con la fiction «Cosa è cambiato» di Reto Gelshorn (2021). Tutte le proiezioni saranno gratuite.

Il libro

L’anniversario del CISA sarà sottolineato anche con la pubblicazione di un libro fotografico, curato da Domenico Lucchini ed edito da Dadò. I fotografi Reza Khatir e Giacomo Devecchi, che sono anche insegnanti alla scuola, hanno, per l’occasione, scattato dei ritratti di ex studenti e di docenti CISA. Le fotografie saranno integrate da una cronistoria redatta dal direttore uscente e da un testo di Marco Poloni, che condurrà la scuola a partire dal prossimo 1. settembre.

Le celebrazioni durante il Locarno Festival

Nel corso della 75esima edizione del Festival del film di Locano la giornata della formazione organizzata dal CISA, alla quale parteciperanno tutte le principali scuole di cinema della Svizzera, avrà quale corollario una festa per celebrare il traguardo dei trent’anni. Nel corso dell’estate saranno inoltre affissi, in tutto il cantone, una serie di manifesti realizzati ad hoc per una campagna pubblicitaria che sottolineerà il traguardo della scuola nata a Lugano e trasferitasi cinque anni fa sulle rive del Verbano.

Una puntata di Storie

Le celebrazioni termineranno in autunno con una puntata della trasmissione Storie, interamente dedicata al CISA. Il programma RSI presenterà quattro film inediti realizzati da studenti del Conservatorio, seguiti nella loro fase preparatoria e realizzativa dal produttore Michael Beltrami e dal documentarista Lorenzo Hendel, entrambi già docenti presso la scuola.