Il clandestino si nasconde nel TIR

CHIASSO - Lo scorso gennaio, funzionari del IV Circondario delle dogane, nell'ambito di un controllo di un autocarro proveniente dalla Macedonia, effettuato alla dogana commerciale di Chiasso, grazie all'utilizzo di sofisticate apparecchiature (anche uno scanner), hanno individuato, analizzando le immagini sullo schermo montato sul veicolo di scansione, due persone (clandestini) nascoste nel vano di carico. I due uomini avevano manomesso la piombatura del pesante automezzo, tagliandola in un punto non visibile ed erano saliti a bordo. La via dell'immigrazione clandestina non passa, dunque, solo attraverso i convogli ferroviari, le auto che transitano ai valichi e nella frontiera verde, ma anche alle dogane commerciali. Non sono molti gli episodi scoperti in queste strutture, ma il fenomeno esiste e quanto avvenuto il 21 gennaio scorso ne è la riprova. Perciò i funzionari vigilano. Per saperne di più, ci siamo rivolti all'ispettore Eros Cavadini, responsabile dell'Ispettorato doganale di Chiasso-strada e lo abbiamo intervistato. Un'occasione, tra l'altro, per effettuare un bilancio dell'attività di questi primi tre mesi dell'anno e conoscere la mole di traffico in transito.
Ispettore, ci parli dell'attività del suo ufficio in questo primo periodo del 2014. Quali i dati essenziali?«L'Ispettorato doganale di Chiasso-Strada si occupa, principalmente, dello sdoganamento di merce commerciale e dispone di un effettivo di 130 collaboratori. Nei primi tre mesi di quest'anno, nel traffico Sud-Nord sono transitati, dal nostro Ispettorato doganale, 136.570 veicoli"
Quanti sono gli automezzi che vengono controllati?"La percentuale di veicoli controllati si situa attorno al 3%. È una percentuale non trascurabile, se si considerano i vincoli dettati degli effettivi – scarsi – di personale e dalle esigenze dell'economia, segnatamente in termini di celerità nel disbrigo delle operazioni doganali e che, a mio parere, costituisce anche un deterrente tutt'altro che indifferente. I nostri controlli non si limitano solo alla verifica della concordanza fra dichiarazioni doganali e merci effettivamente importate, ma si estendono anche all'intero del mezzo di trasporto: ciò al fine di assicurarci che non vi siano dissimulate merci di contrabbando o che clandestini non vi si siano nascosti allo scopo di eludere la sorveglianza al confine".
L'intervista completa quest'oggi sul Corriere del Ticino, pagina di Cantone.