Lugano

Il club: «Acquistare lo stadio? No». Ghisletta: «Indecente per i cittadini»

La società bianconera ha preso posizione dopo la proposta del capodicastero Immobili di valutare la cessione al patron Mansueto – Il municipale non ci sta: «Vuole pagare solamente il canone miserevole di 400 mila franchi per l’uso esclusivo» – Lo strappo verrà discusso in Municipio
© Città di Lugano
Nico Nonella
06.06.2025 18:19

All’ordine del giorno, oggi, c’era l’aggiornamento sul cantiere del Polo sportivo e degli eventi (PSE), ma sullo sfondo c’era ancora l’ultima querelle in Municipio a Lugano: lo strappo consumatosi in seguito al comunicato stampa del capodicastero Immobili Raoul Ghisletta, che proponeva una riflessione sulla vendita dello stadio al patron del FC Lugano Joe Mansueto. E sullo sfondo, almeno politicamente, la questione è rimasta: «Ne parleremo in sede di Municipio», ha tagliato corto il vicesindaco Roberto Badaracco. Il protagonista della conferenza stampa a Palazzo Civico è stato esclusivamente il cantiere e le sue novità. Tra queste, come già anticipato dal Corriere del Ticino a fine ottobre, le facciate vetrate un po' meno oscurate.

I patti sono chiari

Mentre a livello politico il Municipio discuterà internamente dello strappo nel corso della prossima settimana, sempre nella giornata di oggi è arrivata a stretto giro di posta anche la replica della società bianconera. Tramite il suo vicepresidente e delegato del CdA, Martin Blaser, l’FC Lugano ha smentito un possibile acquisto dello stadio. «Per noi è molto importante, in questo contesto, stroncare sul nascere qualsiasi tipo di speculazione. Dal 18 agosto 2021 abbiamo sempre ribadito, anche pubblicamente, che Joe Mansueto non ha alcun interesse all’acquisto dell’Arena Sportiva/AIL Arena», si legge in una nota stampa. E ancora: «Proprio lunedì scorso, in occasione dell’evento inaugurale dell’AIL Arena Experience Center nel cuore della città di Lugano – scrive Blaser – , ho ribadito ancora una volta, durante la presentazione ufficiale (e per mezzo di un documento separato), che sin dall’inizio, e in particolare nella fase di revisione del progetto, ci siamo sempre attenuti ai ruoli definiti in modo molto chiaro: Città di Lugano proprietaria, HRS Real Estate AG impresa generale e FC Lugano SA locatario. E continueremo a farlo anche in futuro». Una posizione «chiara da sempre anche alle varie istanze e alle autorità comunali», come sottolinea Blaser, che «è stata espressa in più circostanze, in occasione di eventi con i nostri partner e nei frequenti incontri con la stampa, nei quali siamo soliti condividere in modo trasparente i progetti e i capisaldi della strategia e della gestione del club»..

Affitto troppo basso?

Tutto risolto? Non proprio. Via Facebook, Ghisletta ha difeso la sua idea, non risparmiando una stoccata all’indirizzo del patron statunitense: «Indecente per tutta la cittadinanza di Lugano! Il FC Lugano del miliardario americano Mansueto (6,6 miliardi di patrimonio) vuole pagare solamente il canone miserevole di 400 mila franchi annui (più gli oneri di gestione) per l’uso esclusivo dell’Arena sportiva, che è stata realizzata con i soldi dei contribuenti luganesi». Insomma, si prospetta una seduta di Municipio decisamente animata. Stando a nostre informazioni, tra i municipali c’è chi ritiene che una segnalazione alla Sezione degli Enti locali vada fatta. Sapremo nei prossimi giorni se lo «strappo» diventerà insanabile. Nel frattempo, il gruppo della Lega in Consiglio comunale ha inoltrato un’interpellanza in cui chiede al Municipio se ritiene collegiale il modo di agire dello stesso Ghisletta. E pure l’MPS non ha perso l’occasione per tornare su un tema, il PSE, cavallo di battaglia del movimento: «Come si ricorderà, la sinistra luganese aveva sostenuto la creazione del PSE, combattendo il referendum del 2021». Ora, è il pensiero del Movimento, si preoccupa per le conseguenze per gli investimenti edili: «Complimenti a tutti per la lungimiranza», ha chiosato l'MPS. Et voilà, la polemica in riva al Ceresio è servita.  

Nessun contributo dai Comuni: «Molto deludente»

Lasciando da parte il nuovo strappo in Municipio, concentriamoci sul cantiere dello stadio. Cantiere che, ha sottolineato il capodicastero Sport, cultura ed eventi, Roberto Badaracco, «sta procedendo spedito», tanto che lo stadio sarà ultimato tra cinque mesi, il 28 novembre 2025. Ossia quattro anni dopo il referendum. «È un risultato eccezionale», ha commentato. Le novità principali, come detto, riguardano le facciate. Rispetto alla versione intermedia del progetto, la trasparenza del Palazzetto sarà parzialmente recuperata sul lato sud, verso il passaggio pedonale tra Palazzetto e Arena, per garantire una maggiore permeabilità visiva senza compromettere le esigenze di luminosità uniforme durante le competizioni. Anche l’Arena subirà variazioni: alcune parti delle pareti sud e nord, rivolte verso l’area pedonale, saranno opacizzate per motivi di sicurezza. Resterà invece completamente vetrata la parete est, affacciata su via Ciani. Le parti opache saranno rivestite da pannelli metallici integrati nella geometria architettonica del complesso. Queste varianti comportano un incremento dei costi: 655 mila franchi per il Palazzetto e 590 mila per l’Arena. Totale: circa 1,2 milioni. «Sono in corso ottimizzazioni per compensare almeno parzialmente tali spese». Un’altra novità riguarda l’impianto fotovoltaico. Il progetto iniziale prevedeva un impianto solare solo sul tetto ovest dell’Arena. Grazie a un accordo con AIL, lo stesso sarà esteso a tutti i tetti dell’edificio. I costi saranno interamente coperti da AIL; la Città sosterrà solo le modifiche edilizie necessarie (440 mila franchi), compensate da un pagamento una tantum di AIL di 790 mila franchi per l’utilizzo delle superfici.

Ma se sul fronte dei lavori ci sono novità, altrettanto non si può dire di un altro dossier caro alla Città: quello dei contributi dei Comuni limitrofi. Su questo fronte, nessuna novità. «È un punto assolutamente deludente», ha affermato Ghisletta in conferenza stampa. «Parliamo di un investimento a beneficio di tutta la popolazione del Luganese». 

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