Il cuore d'oro di Dario Cologna

Il fondista svizzero si è messo a nudo al teatro Sociale di Bellinzona: "Una quinta medaglia olimpica è fattibile. Sento la pressione di una nazione, ma è per me uno stimolo"
Nella foto il fuoriclasse grigionese impegnato alle Olimpiadi di Pyeongchang.
Red. Online
28.09.2018 05:00

BELLINZONA - Ci ha fatto più volte toccare il cielo con un dito, regalando al popolo svizzero emozioni indescrivibili. In vetta, mercoledì pomeriggio, è andato anche lui, non solo metaforicamente. Il fondista grigionese Dario Cologna ha potuto ammirare da vicino il Pizzo di Claro, elitrasportato ai 2.727 metri del Visagno per un'intervista televisiva. Ha pure pubblicato le immagini su Instagram, dove è seguito da 67.000 persone. Èstato soltanto l'antipasto dell'intensa giornata a sud delle Alpi sfociata, in serata, nella chiacchierata aperta al pubblico al teatro Sociale di Bellinzona con il giornalista RSI Giancarlo Dionisio. Un'ora intensa, durante la quale il pluripremiato 32.enne ha aperto il cuore, mostrando più il suo lato umano che non quello prettamente sportivo. Ha firmato autografi e risposto alle domande della folta platea (presenti in prima fila anche il sindaco Mario Branda e i municipali Simone Gianini e Mauro Minotti) e si è prestato ai selfie di rito. Si è persino imbarazzato quando gli è stato chiesto se prima delle gare ha dei riti scaramantici. Non li ha svelati, ma le sue guance sono diventate paonazze come quando sprinta per salire sul gradino più alto del podio.

I poster di Maldini e Weah in camera

Lassù Dario Cologna ci è stato numerose volte. «La gara preferita è quella che vinci», ha affermato. È un predestinato. Ha iniziato con il fondo relativamente tardi, a 11 anni. In precedenza praticava l'alpino e giocava a calcio, lui tifosissimo del Milan da piccolo aveva i poster di Paolo Maldini e George Weah appesi in camera. «Dove sono cresciuto, in Val Monastero, non c'erano sci club, e quindi i miei genitori dovevano sobbarcarsi oltre un'ora di automobile per portarmi agli allenamenti. Alla mia famiglia devo tutto. Ha fatto dei sacrifici enormi», ha ricordato. Presto sono giunte le prime vittorie. Una serie di trionfi impreziosita e contraddistinta dal numero 4. Tante sono le medaglie olimpiche finite al collo del fuoriclasse elvetico, le coppe del mondo generali e quelle di distanza alzate e i trofei del Tour de ski finiti sopra il camino in salotto. A ciò si sono aggiunte 3 medaglie ai mondiali e, il 10 marzo scorso, la prima volta in una 50 chilometri (gara per lui «stregata»), ad Holmenkollen, in Norvegia. «Non so se avrei potuto vincere di più. Sinceramente sono contento della carriera che ho fatto. Gli allori ai Giochi olimpici sono il fiore all'occhiello, oltretutto perché sono cosciente che le aspettative della nazione nei miei confronti sono alte. Ma la pressione è uno stimolo. La sconfitta? Fa parte del gioco, non dev'essere vista come una tragedia».

Le vacanze al sole: "Amo il caldo"

Dario Cologna è già proiettato sull'imminente stagione. Dopo due settimane di vacanza in Thailandia («mi piace anche il caldo, non solo la neve»), ad inizio maggio ha ripreso gli allenamenti (in media suda per 1.000 ore annue) che si intensificheranno in queste settimane. «L'obiettivo sono i mondiali di Seefeld, in Austria (in programma dal 19 febbraio al 3 marzo, ndr.). Sono a un buon livello, mi sento bene come l'anno scorso», ha puntualizzato il 32.enne. E una quinta medaglia olimpica, nel 2022 a Pechino, è un sogno realizzabile? «Oggi come oggi rispondo di sì. Ma un conto è la teoria, poi però bisogna confrontarsi con la realtà. Gli anni passano anche per me. Già attualmente scelgo le gare da fare per non sprecare troppe energie».

"Cosa farò dopo? Discorso prematuro"

Così come i suoi piedi, anche la mente di Dario Cologna corre in parallelo. Presente e futuro. Inevitabile pensare a quando deciderà di lasciare per sempre gli sci in solaio. «Sto valutando, anche se al momento il discorso su quello che farò dopo aver smesso è prematuro. Qualche porta immagino che si aprirà, spero di poter scegliere in quale entrare». Le offerte di lavoro di sicuro non mancheranno per un atleta che ha fatto salire in piedi sul divano milioni di tifosi. «Li ringrazio. Le emozioni le sento, ma le so anche gestire», ha chiosato.

La serata promossa dal comitato della Claro-Pizzo (spettacolare gara in salita prevista il 7 ottobre), dalla KV+, dalla banca Raiffeisen cittadina e dall'Helvetia si è conclusa con il rinfresco nella sala patriziale.