Locarno

Il documentario di «Storie»? «Si è creato un equivoco»

Il produttore della trasmissione risponde alle critiche sul filmato dedicato alla Città Vecchia di Locarno – Per Beltrami l’opera non va confusa con un servizio giornalistico o un video promozionale
Il Mercatino di Natale è uno dei tanti eventi che contribuisce ad animare il centro storico locarnese. ©CdT/Chiara Zocchetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
10.01.2020 06:00

Attenzione a non confondere i generi: un documentario non è un servizio giornalistico e nemmeno un video promozionale. Con questa considerazione la trasmissione «Storie», per bocca del produttore Michael Beltrami, risponde alla polemica che, da lunedì, impazza nel Locarnese sul documentario dedicato alla Città Vecchia diffuso domenica sera dalla RSI.

Dai social media ai giornali

Le critiche hanno cominciato a lievitare sui social, per poi finire anche sui giornali. Fra gli altri, si sono espressi il sindaco di Locarno Alain Scherrer (che, dalle colonne de La Regione, ha espresso preoccupazione per gli effetti del documentario) e il municipale Niccolò Salvioni (il quale, su Facebook, ha invece elogiato l’opera del regista Paolo Vandoni). Ora alla lista delle prese di posizione si sono aggiunte quelle della Pro Città Vecchia (PCV) e della sezione cittadina del PPD. La prima segnala di essere stata interpellata sul filmato da molti locarnesi, i quali non si sono riconosciuti «nell’immagine crepuscolare, buia, a tratti cupa e triste del quartiere in cui abitano, lavorano, trascorrono il tempo libero e vengono per i loro acquisti». La PCV non esprime giudizi di valore sulla qualità artistica, ma intende dar voce a tutti coloro che nel quartiere operano «e cercano attraverso le molte manifestazioni di rendere vivo, animato, colorato, allegro il quartiere». Segue una lista dei principali eventi organizzati a tale scopo. Non si dimentica poi di citare l’impegno di commercianti, ristoratori e dello stesso Municipio per valorizzare il centro storico. L’immagine scaturita dal documentario sarebbe dunque «distorta» e offuscherebbe tale impegno. Sulla stessa linea le critiche espresse dal PPD cittadino.

Uno sguardo soggettivo

«“Storie,” lo dice il nome del programma – chiarisce Michael Beltrami – si esprime attraverso la forma della narrazione e principalmente con documentari che esulano dall’approccio giornalistico o informativo. Sono degli “sguardi” su determinate realtà, vicende umane, per forza di cose viste in modo soggettivo». Entrando nel caso specifico Beltrami sottolinea come non si abbia «avuto la pretesa di raccontare tutta la Città Vecchia di Locarno. L’autore del documentario ha raccontato la “sua” Città Vecchia, da locarnese e frequentatore di questo luogo. Ne è uscito uno spaccato sicuramente e per forza di cose parziale, perché appunto va visto come un racconto». Beltrami evidenzia poi l’equivoco sui generi: «Questo documentario non poteva certo essere un video promozionale oppure proporre esclusivamente una serie di interviste ai commercianti. Dispiace che del documentario si siano voluti cogliere solo gli aspetti critici, con le partenze di alcuni protagonisti, le reali difficoltà di alcuni commercianti attivi da decenni (ci sono anche loro), e non si sia voluto invece leggerlo anche come una sorta di atto d’amore verso un quartiere che ci sta a cuore, dove l’insediamento anche di persone venute dall’estero, con le loro attività, permette un discorso di rinascita e di entusiasmo per questa realtà. Nello sguardo incantato della bambina che aiuta il padre a riparare le biciclette oppure nel venditore di tè venuto dai ghiacci del Canada e che qui si sente a casa, per fare solo qualche esempio».

Testimonianza d’amore

«È vero, tutti noi avremmo potuto raccontare una Città Vecchia diversa, ma è innegabile che le situazioni proposte esistono e dispiace per chi si è sentito escluso o non rappresentato. Il dibattito che si è acceso attorno a questo documentario – conclude Beltrami – ha probabilmente contribuito a far emergere tutto l’amore che c’è e tutta la volontà di difendere questo magnifico luogo».

Trasmissione sotto la lente

Giovedì 16 gennaio, alle 18.30 al PalaCinema, si terrà un dibattito con al centro proprio il programma Storie. L’incontro del ciclo «Dentro il servizio pubblico con la CORSI», è stato programmato ben prima che scoppiasse la polemica attorno al documentario sulla Città Vecchia. Ma sarà l’occasione, oltre che per fare un viaggio dietro le quinte della trasmissione, anche di discutere dell’opera finita sulla graticola. La serata sarà moderata da Natalia Ferrara e Sebastiano Marvin. Sul palco, inoltre, i produttori Consuelo Marcoli e Michael Beltrami, Monica Piffaretti (giornalista) e Sharon Scolari (pilota FIA F3).