Avegno

Il figlio non è interrogabile, attesa l'autopsia sulla madre

Restano ancora da definire i contorni del dramma che ha colpito la comunità valmaggese
© Rescue Media
Mauro Giacometti
12.04.2022 18:28

È un’indagine delicata e complessa, che tocca aspetti psicologici e comportamentali in un contesto familiare di evidente disagio. Un dramma da dipanare con riscontri tecnici, affidati ai numerosi rilievi raccolti dalla Polizia scientifica, che insieme alle testimonianze che si stanno susseguendo nel corso dell’indagine cercheranno di fare chiarezza sulla morte di una 61.enne di Avegno, ritrovata esanime lunedì mattina nella casa della frazione Terra di Fuori che condivideva con il figlio, poco più che ventenne.

L’inchiesta, ci confermano dal Ministero pubblico, è piuttosto articolata e potrebbe riservare delle sorprese o delle conclusioni non così scontate. I dati di fatto restano l’allarme lanciato da alcuni vicini, disturbati dalle grida notturne e anche dalle minacce e da qualche gesto sopra le righe da parte del figlio della vittima, l’intervento all’alba degli agenti che a fatica sono riusciti ad immobilizzare il ragazzo, in preda ad un’evidente crisi di nervi, e la scoperta del cadavere della madre all’interno dell’abitazione. La presenza di alcune ferite alla testa della donna non ci sono state confermate, ma considerando il massiccio intervento delle forze di polizia e il sopralluogo di almeno un paio d’ore della procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, titolare dell’inchiesta, è allo stato attuale difficile ipotizzare che la 61.enne sia deceduta per cause naturali. L’altro dato di fatto è che oltre al figlio, fermato e condotto in una clinica psichiatrica, posto sotto sedativi e per questo non ancora interrogabile, al momento non vi sono stati altri fermi.

Cause da chiarire

Saranno dunque gli esami autoptici, già in corso presso l’Istituto cantonale di patologia di Locarno, a fornire le prime risposte sul caso, stabilendo le esatte cause della morte della donna. Quindi se gli eventuali colpi subiti durante la notte possano averne provocato il decesso, piuttosto che una situazione di alterazione psicologica, sempre per la tensione che s’era creata con il giovane, che le avrebbe provocato un arresto cardio-circolatorio. Il figlio era sotto cure psichiatriche; è stato ricoverato più volte in strutture protette a causa delle intemperanze caratteriali, con reazioni spesso violente, che ne hanno segnato l’adolescenza. Così come raccontatoci lunedì da alcuni giovani che lo frequentavano e che rimanevano spesso attoniti di fronte a certe sue reazioni sconsiderate.

Così come la donna stessa, da un paio d’anni a questa parte, da quando cioè era rimasta disoccupata dopo la chiusura dello studio legale nel quale era impiegata come segretaria, era apparsa piuttosto scostante di umore e meno gioviale del solito: «Passava, salutava con i soliti convenevoli ma niente di più. Era una donna riservata, che non si lasciava andare a tante confidenze. I suoi due figli li ho visti crescere, mentre il loro padre è da diversi anni che non vive in paese», ci dice una vicina che conosceva bene la vittima e tutta la sua famiglia. I due figli avuti un po’ in là con gli anni, cresciuti praticamente da sola, erano comunque il suo orgoglio. Soprattutto il più grande dei due, così gentile, educato e disponibile con tutti. Il minore, invece, che viveva ancora con lei, le aveva sempre dato qualche grattacapo. Cercava di assecondarlo, per evitare che avesse quelle reazioni eccessive, fuori controllo, descritte anche da chi, coetaneo, lo frequentava. Anche l’acquisto di una moto di grossa cilindrata non aveva contribuito a rasserenare gli animi e i rapporti tra madre e figlio. Ed erano serviti a poco i continui ricoveri del giovane in strutture psichiatriche.

Comunità sotto choc

Tutta la comunità di Avegno è comunque sotto choc. Il Municipio ha fatto un esame dell’accaduto ma non ha voluto esprimersi: «Siamo naturalmente dispiaciuti per un fatto che ha colpito tutta la nostra comunità, ma aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini per capire ciò che è veramente accaduto», ci ha detto al telefono il sindaco di Avegno-Gordevio Mario Laloli.