Riva San Vitale

Il forno più grande del Ticino per far rivivere il comparto Fornaci

Al via il cantiere per la riqualificazione e rivitalizzazione dello storico comparto – I lavori riguarderanno tre edifici che in futuro saranno dedicati al mondo della ceramica, ma i cui spazi saranno a disposizione per il coworking
©CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
10.06.2022 06:00

Una sala del Consiglio comunale gremita. Persone in piedi fuori dalla porta, ad origliare, e altre persone appostate dietro le finestre del Palazzo comunale. Sono queste le proporzioni del successo ottenuto dalla serata organizzata mercoledì a Riva San Vitale per presentare il progetto di riqualificazione e rivitalizzazione del comparto Fornaci. Un successo che da una parte prova il grande interesse che suscita questo progetto, e dall’altra il forte legame della popolazione con il comparto. «Qui tutti hanno legami con le Fornaci, chi perché ha antenati che ci hanno lavorato, chi perché ha partecipato ad attività e corsi, chi perché le ha visitate e scoperte quando era bambino e andava a scuola. Per noi è un privilegio poterle riportare in vita», ha sottolineato l’architetto Enrico Sassi, che si occupa del piano.

È quindi anche per sottolineare il legame dei rivensi con il comparto che Municipio e addetti ai lavori hanno voluto festeggiare con la popolazione un traguardo significativo. La serata pubblica di mercoledì è infatti stata l’occasione per annunciare l’inizio del cantiere. «Siamo pronti a iniziare i lavori e a concretizzare un progetto che ha visto la luce nel 2013», ha spiegato Sassi.

Il forno più grande del cantone

Quella che prende il via può essere definita la fase 1 del progetto. Perché il comparto Fornaci è vasto e non è escluso che in futuro altri edifici che ne fanno parte saranno inglobati nel disegno (questo è anche un auspicio emerso dalla sala, ci torneremo tra poco).

Si inizierà dando nuova vita a tre stabili: quello che fungeva da essiccatoio, le antiche fornaci e un garage (di più recente costruzione). «Cercheremo di mantenere il più possibile l’aspetto esistente», ha detto più volte Sassi, ma il restauro sarà funzionale e mirato a dare nuova vita al comparto, «rilanciando l’attività legata alle fornaci in modo innovativo» e sfruttando la ceramica.

Saranno creati atelier per il lavoro della ceramica, un locale per due forni a gas al posto dell’attuale garage (uno per cuocere pezzi di grandi dimensioni, cosa attualmente non possibile in Ticino) e degli spazi per il coworking. «L’ultimo grande forno esistito in Ticino era già qui a Riva San Vitale, quindi sarà un po’ come un ritorno a casa – ha spiegato Simona Bellini, ceramista e scultrice, che segue il progetto come consulente –. Il Ticino è molto attivo in questo campo e ci sono ottime possibilità per creare sinergie, anche extracantonali».

Il desiderio è che in futuro il comparto si autofinanzi, quindi chi lavorerà negli spazi che saranno creati pagherà una sorta di affitto. L’appello a lavorare a Riva non è tuttavia rivolto ai soli ceramisti. Tutti gli artigiani saranno i benvenuti, perché la speranza è che il comparto diventi un luogo dove «lavorare e creare», ma anche con funzione didattica, dove le scuole ad esempio possano scoprire attività e aneddoti.

La passione dietro le quinte

A fianco dell’architetto Sassi vi sono vari professionisti, tra cui l’ingegner Giorgio Galfetti, presente anche lui alla serata: «Questo comparto è una grande sfida e il cantiere non sarà semplice perché lo stato degli edifici è precario». E avrebbe anche potuto essere peggiore, se non fosse per la passione e l’impegno di alcuni rivensi che vivono o hanno vissuto nel comparto. Al termine della presentazione di Sassi dalla sala sono giunte reazioni proprio in tal senso. C’è ad esempio chi ha ricordato il grande lavoro fatto da Domenico Pellegrini, senza il quale oggi probabilmente le antiche fornaci avrebbero il tetto crollato. «Anni e anni di manutenzione appassionata». E anche chi ha ringraziato Giovanni Vassalli, anch’egli presente, per quanto fatto negli anni. Si inseriscono in questo contesto alcuni suggerimenti fatti dai presenti in ottica futura: ampliare il progetto per includere un maggior numero di edifici, ma anche per dotare il comparto di uno spazio espositivo per valorizzare gli oggetti raccolti negli anni da Vassalli, ma anche per consentire alle scolaresche di continuare a scoprire una parte significativa della storia del borgo lacustre.