Il fotovoltaico corre sui tetti: «Le richieste sono esplose»

Nel settore del fotovoltaico l’impressione è unanime: le richieste di informazioni da parte di potenziali committenti negli ultimi mesi sono letteralmente esplose. «Stiamo assistendo a un vero e proprio boom», conferma al CdT Massimo Frizzi di Suissetec, l’associazione mantello dei posatori di impianti fotovoltaici, sanitari e riscaldamenti. «Per la prima volta si fanno avanti anche clienti che dispongono di piccole superfici e che vogliono integrare il vettore solare nel sistema domestico». In poco tempo il settore ha visto il numero delle offerte crescere del 20%, commenta Frizzi. Un incremento che segue quello già registrato nel 2021, un anno particolarmente fiorente per il mercato del fotovoltaico svizzero. A ricordarci le cifre è Claudio Caccia, responsabile regionale di Swissolar: «Nel 2021 il numero degli impianti posati in Svizzera è raddoppiato. Oggi lo sviluppo dell’energia solare sta vivendo uno slancio senza precedenti». Le previsioni per il 2022 sono altrettanto buone: «L’Ufficio federale dell’energia ha previsto una crescita del mercato di circa il 50% anche per l’anno in corso», chiosa Caccia.
In prospettiva
A fine anno in Ticino erano circa 7 mila gli impianti fotovoltaici allacciati alla rete. «Complessivamente coprono il 4,2% del consumo elettrico del cantone», osserva Caccia che aggiunge: «Nei prossimi anni possiamo immaginare di portare la percentuale al 15 - 20%», in linea quindi con le prospettive energetiche della Confederazione. Assieme alla crescente sensibilità ecologica, ad incidere sulla nuova tendenza va menzionata la paura per il prospettato rincaro in bolletta, osserva Frizzi: «Nelle ultime settimane, dopo gli annunci delle tariffe di elettricità e gas da parte degli operatori di rete, un buon numero di persone ha preso contatto con le associazioni di categoria per ottenere informazioni e preventivi sulla posa dei pannelli».
Cresce il personale
Del resto, che il settore sia in fermento lo dimostra anche un altro dato. «Molte aziende stanno assumendo personale, ma non riescono a tenere il passo con le richieste», chiosa Caccia. Cifra d’affari, indotto ed energia prodotta con il vettore solare aumentano ogni anno. «È un mercato in crescita. Già prima della crisi energetica il solare era il vettore più economico e oggi, dopo i rincari annunciati, lo è ancora di più». E la sensibilità ecologica? «È passata in secondo piano», aggiunge Caccia. «La sostenibilità finanziaria dell’investimento rappresenta di gran lunga il motivo principale del successo». Ancora Caccia: «Per un tetto di 50 metri quadrati, che produce circa 10 kW, possiamo stimare una spesa di circa 25 mila franchi lordi. Togliendo gli incentivi federali, cantonali e, in certi casi, comunali si scende sotto i 20 mila franchi. Tolte le deduzioni fiscali previste per questi investimenti possiamo arrivare a una spesa media di circa 15 mila franchi».


Una formazione specifica?
Nonostante il segno positivo, le sfide per il settore non mancano, a cominciare dalla formazione del personale: «Una formazione specifica in Ticino non esiste», commenta Caccia. «Esistono corsi di formazione continua che vengono tenuti dalle varie associazioni di categoria e dalle aziende». A livello svizzero si sta discutendo di promuovere una formazione con apprendistato per installatori di impianti solari. «Avremmo dovuto cominciare qualche anno fa», osserva Caccia che ammette: «Su questo punto siamo in ritardo. In futuro avremo bisogno di profili sempre più qualificati».
La sfida maggiore a corto termine è un’altra, osserva dal canto suo Massimiliano Pozzi, membro di comitato di Suissetec: «Il settore è confrontato con tempi di fornitura estremamente lunghi, da 3 fino a 6 mesi». Il più grande produttore di componenti è la Cina, ricorda Pozzi e «il contesto internazionale di certo non aiuta». I colli di bottiglia nelle forniture rallentano la crescita di tutto il settore, gli fa eco Caccia: «Stiamo cercando di riportare la produzione in Europa. Sarebbe un passo fondamentale per garantire al continente una certa autonomia». Intanto, a livello cantonale sono stati compiuti passi importanti a livello legislativo, per esempio con la semplificazione dell’iter di autorizzazione per gli impianti di grande dimensione o per la posa semplificata sugli edifici industriali, spiega ancora Caccia: «Trovo tuttavia peccato che vi siano ancora enti pubblici che costruiscono o fanno ammodernamenti senza inserire il solare». Oggi, prosegue Caccia, «tutte le nuove costruzioni dovrebbero prevedere d’obbligo questo vettore». A questo proposito il presidente di Swissolar ricorda che il Ticino figura al 23. rango nella classifica dei cantoni che meglio sfruttano il fotovoltaico in rapporto al potenziale offerto dal territorio. «Su questo fronte la cosiddetta Sonnenstube dovrebbe e potrebbe fare di più», conclude Caccia.
Incentivi cantonali, a che punto siamo?
Ma quanto è davvero conveniente investire nel fotovoltaico? «Al netto degli incentivi federali, cantonali, mediamente il tempo di ammortamento di un impianto solare è di 10-15 anni», spiega al CdT Fabrizio Noembrini, direttore dell’Associazione TicinoEnergia. «Se si considera che la vita media di un impianto si aggira tra i 20 e i 30 anni, i tempi di ammortamento sono circa la metà della durata dell’impianto». A questo va poi aggiunto che l’energia prodotta e non consumata viene reimmessa nella rete al prezzo di mercato: «Considerato che l’autoconsumo in una casa monofamiliare non supera di norma il 30% dell’energia prodotta, c’è una buona fetta che viene reimmessa e remunerata dall’azienda elettrica ticinese».
Percentuali a parte, quanto occorre investire dunque per un impianto di media dimensione? «Cinque metri quadrati di pannello solare costano circa 2.000 - 3.000 franchi», prosegue Noembrini. Il che significa che per un tetto di 50 metri quadrati la spesa si aggira attorno a 20.000 - 30.000 franchi. Da cui bisogna dedurre il pacchetto degli aiuti federali, cantonali e talvolta comunali che complessivamente può coprire circa il 30% dell’investimento. Noembrini conferma l’interesse crescente da parte della popolazione. «C’è stata un’esplosione. Quest’anno avremo circa il doppio delle richieste di incentivi rispetto al 2021, che già è stato un anno record».
Ma la politica del canton Ticino non è fatta solo di aiuti economici. «Il Cantone facilita l’accesso al fotovoltaico togliendo tutta una serie di barriere che spesso sono da intralcio. Per esempio, oggi in Ticino basta un annuncio senza passare da una notifica». L’iter insomma è stato notevolmente alleggerito.
In futuro, conclude Noembrini, il fotovoltaico sarà richiesto in ogni nuova costruzione e, indirettamente, sarà sempre più attrattivo anche nelle ristrutturazioni. «La base legale è già stata approvata, ora si attende il regolamento d’applicazione con il via libera definitivo del Consiglio di Stato».