Il caso

Il fratello di don Tamagni: «Sorpresi e imbarazzati»

Maurizio Tamagni, presidente della Fondazione Damiano Tamagni, parla di «debolezza umana» e rassicura sull’attività della fondazione – Per il momento, non intende aggiungere altro, il consiglio di fondazione si riunirà la prossima settimana
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Red. Online
22.11.2021 16:39

«Siamo sorpresi come tutti e imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana e al momento non abbiamo niente da aggiungere». Sono queste le parole trasmesse alle redazioni da Maurizio Tamagni, fratello di don Samuele Tamagni - a carico del quale è stato aperto un procedimento penale per presunti reati finanziari - e presidente della Fondazione Damiano Tamagni.

Maurizio Tamagni - che attualmente si trova all’estero e non è reperibile - precisa che «il danno causato alla fondazione è minimo e non ne preclude l’attività». In merito all’incriminazione di don Samuele (che occupa la posizione di vicepresidente, oltre a essere zio del defunto Damiano Tamagni a cui la fondazione è intitolata), il consiglio di fondazione si riunirà la settimana prossima e prenderà una posizione ufficiale.

Il presidente (e padre di Damiano), infine, aggiunge di «non sapere più di quanto già pubblicato». A carico del parroco di Cadro, lo ricordiamo, è stato aperto un procedimento penale su una serie di presunti reati finanziari ai danni di alcuni congiunti, della parrocchia e della fondazione. Le ipotesi di reato sono quelle di truffa, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. Il sacerdote si è presentato spontaneamente al Ministero pubblico venerdì 19 novembre e, al termine dei verbali di interrogatorio, è stato disposto il suo arresto. Successivamente è stata anche fermata un’altra persona il cui coinvolgimento nei fatti è oggetto di verifiche. «Nell’attesa di vedere definiti tutti gli aspetti di questa vicenda, che sorprende e addolora, la Curia vescovile garantisce piena collaborazione agli inquirenti».