Sport e turismo

«Il freestyle? Un trampolino di lancio per Airolo»

In pubblicazione la domanda di costruzione per il Centro nazionale da realizzare a Pesciüm spendendo 3,2 milioni - Il direttore Mauro Pini: «Farà da traino all’ammodernamento degli impianti e si inserisce nel rilancio regionale»
Foto Reguzzi
Red. Bellinzona
10.08.2019 06:00

BELLINZONA - Fa caldo, c’è il sole (fin che rimane): perché catapultarci nel gelo? Perché mentre la stagione balneare prosegue, c’è chi sta già lavorando in vista dell’inverno. Ne sanno qualcosa il Municipio di Airolo e la stazione turistica di Pesciüm, visto che venerdì prossimo (16 agosto, e fino al 16 settembre) scatterà in Comune la pubblicazione coordinata delle varianti di Piano regolatore e della domanda di costruzione per il futuro Cento nazionale di freestyle, iniziativa da 3,2 milioni di franchi. «Questo progetto per noi è interessantissimo perché permetterà anche di realizzare l’innevamento programmato ma anche perché farà da traino allo sviluppo dell’intera stazione invernale in ottica futura, ma pure per il fatto che si inserisce anche nel contesto del rilancio regionale» spiega contattato dal CdT il direttore degli impianti di Airolo-Pesciüm, Mauro Pini, carico e fiducioso. «Dopo la fase di acquisizione degli impianti da parte dei Comuni, dopo il consolidamento con enormi lavori di manutenzione potrà cominciare la fase di sviluppo che durerà per più di 10 anni e andrà in parallelo con tante altre grosse opere che andranno in cantiere, dal raddoppio del tunnel stradale del San Gottardo con la copertura dell’autostrada e la riqualifica della zona fino alla nuova Valascia» sottolinea l’ex allenatore di campioni dello sci del calibro di Lara Gut e Tina Maze.

Ad Airolo gli specialisti del freestyle si alleneranno e gareggeranno in due specialità: quella delle gobbe (moguls) e quella dei salti (aerials). Discipline, queste, che hanno bisogno di piste specifiche. Che saranno appunto realizzate nell’ambito del progetto le cui varianti pianificatorie sono già state approvate, mentre ora come detto si passa alla domanda di costruzione, ultimo step burocratico prima della licenzia edilizia e il successivo avvio dei lavori. Una pista dedicata ai salti a Pesciüm c’è già, ed è già utilizzata soprattutto dai giovani atleti di Swiss Ski per i loro allenamenti.

La pista, però, non è omologata in quanto non sufficientemente lunga: il progetto prevede quindi di modificarla in modo che possa essere a tutti gli effetti adatta ad ospitare allenamenti e competizioni di questa specialità.

Da costruire ex novo sarà invece la pista per la disciplina delle gobbe. Sorgerà grosso modo a metà dello ski-lift lungo, per tutti semplicemente «lo sciliftone», che parte dalla stazione intermedia di Pesciüm. Funzionale al centro di formazione nazionale, ma anche all’intera stazione dell’alta Leventina è poi la posa dell’impianto per la neve programmata. Oltre a quelle dedicate al freestyle, garantirà l’apertura anche di altre piste del comprensorio sciistico nel caso in cui la materia prima non dovesse cadere copiosa dal cielo. La domanda di costruzione per tutte queste infrastrutture è stata accompagnata da un rapporto d’impatto ambientale pure in pubblicazione da venerdì prossimo fino al 16 settembre. Tempistica? «Se tutto andrà bene a livello burocratico, i lavori potrebbero partire non appena si scioglierà la neve, nel corso della prossima primavera, per concludersi all’inizio dell’inverno 2020-2021» risponde il direttore. Per novembre 2020, in sostanza, Pesciüm potrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) avere il suo nuovo Centro nazionale freestyle e l’innevamento artificiale. Con tutti i vantaggi futuri che ne deriveranno.

«L’innevamento programmato sarà fondamentale per dare stabilità all’attività e poter essere pronti ad accogliere gli sciatori ad inizio stagione, quando la richiesta è alta: un modo per garantirsi la stagione... Di pari passo andrà migliorata la parte gastronomica, ciò che abbiamo già iniziato a fare, e di pari passo a livello locale andrà potenziata la ricettività alberghiera, oggi abbastanza limitata». E aggiunge: «Non è un progetto per una nicchia sportiva bensì, come detto, un punto di partenza per assicurare lo sviluppo di tutta la stazione e dell’intero comprensorio, anche per quanto riguarda la stagione estiva».

Inoltre, gli impianti di Pesciüm hanno oramai 25 anni e presto occorrerà pensare al loro ammodernamento. «Con un occhio rivolto a nord del San Gottardo» precisa Pini ricordando come, dopo il fallimento, tra i Confederati c’è spesso la convinzione che Pesciüm sia tuttora chiuso.

Mauro Pini dirige la Valbianca SA, società che gestisce gli impianti, dallo scorso mese di dicembre. Un bel salto per lui che per decenni ha girato il mondo allenando tanti assi dello sci. Com’è cambiata la sua vita? «Diciamo che viaggio molto meno... Ma viaggiano le idee: ho imparato molto nelle esperienze passate e penso di poter portare qui quella mentalità flessibile energica e orientata al futuro, tipica degli sportivi, sempre favorendo il lavoro di squadra».

Foto Reguzzi
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Il progetto.
Il progetto.
Foto Reguzzi
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