Lugano

Il futuro bussa alla Porta ovest

In pubblicazione la riorganizzazione delle due bretelle autostradali, che domani avranno doppio senso di marcia e permetteranno di rivoluzionare i flussi di traffico – Previsto anche un semisvincolo per le aree industriali di Vezia e Cadempino
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Federico Storni
08.11.2022 06:00

Non se ne avevano notizie da tre anni, ma in questo periodo dietro le quinte si è lavorato e ora il progetto definitivo di riqualificazione e riorganizzazione delle rampe autostradali - svincolo di Lugano nord - è in pubblicazione fino a inizio dicembre affinché chi volesse possa presentare osservazioni o proposte in forma scritta. È la cosiddetta Porta ovest, il progetto che mira a rivoluzionare l’accesso all’agglomerato urbano di Lugano dalla piana del Vedeggio e che oggi è improvvisamente un po’ più vicino. Si tratta - in ambito viario, di una delle opere più attese nel Luganese.

Gli interventi cardine

Il progetto si fonda sul declassamento delle due bretelle autostradali che dalla galleria Vedeggio-Cassarate portano ai due lati del Pian Povrò (il pratone al centro del fotomontaggio). Diverranno strada cantonale a doppio senso di marcia (e 60 km/h di velocità massima). La principale differenza, in sostanza, sarà data dal fatto che sarà possibile già alla rotonda Vedeggio-Cassarate raggiungere l’incrocio Cappella Due Mani senza dover necessariamente passare dall’incrocio Cinque Vie, da via Lepori o da via Camara. Questo sarà fatto anche piazzando un semaforo circa 700 metri dopo la rotonda, «uno degli interventi cardine dell’intero progetto», come si legge nella documentazione. Le modifiche dovrebbero permettere di distribuire meglio il traffico.

Le altre principali modifiche

Il doppio senso di marcia comporterà anche alcune modifiche infrastrutturali importanti nell’area, che si possono intuire osservando il citato fotomontaggio. Innanzitutto, verrà smantellato il cosiddetto ricciolo autostradale nei pressi del centro sportivo Valgersa, perché non servirà più. Questo libererà uno spazio verde a beneficio del centro sportivo stesso. Poi sarà anche smantellato il by-pass per la svolta a destra da via Camara a via Nuova San Gottardo, cosa che permetterà di ingrandire l’area agricola del Pian Povrò. Infine verrà realizzata una rotonda «gemella» a quella denominata «Povrò». Si chiamera Valgersa (in basso a sinistra nel fotomontaggio) e permetterà di collegare la bretella est ad ambo i sensi di marcia fra via San Gottardo e Cappella Due Mani.

Lungo le due bretelle (grossomodo) verranno anche inserite delle ciclopiste, in parte utilizzando percorsi già esistenti, in parte realizzandone di nuovi. Per la gran parte correranno parallele alle due bretelle, separate da esse tramite uno spartitraffico in terra verde rialzato.

La nuova via per i camion

La riorganizzazione delle bretelle permetterà inoltre la creazione di un semisvincolo per accedere all’area industriale di Vezia e Cadempino. Un’opera attesa perché l’attuale accesso è possibile solo attraverso la strada cantonale Lamone-Cadempino e, sfruttando il sottopasso a ovest della rotatoria Vedeggio-Cassarate, percorrendo via al Mulino. Questo genera un notevole carico di traffico nelle aree residenziali vicine alla zona industriale. Traffico che il semisvincolo mira a sgravare. La soluzione è quella del collegamento diretto tra la bretella ovest e via al Mulino tramite i terreni su cui oggi sorge l’infrastruttura già realizzata allo scopo di garantire l’accesso all’area di cantiere della galleria di base di Alptransit.

Massagno si prepara

Riqualificazione, poi, chiama riqualificazione. Scommettendo che il progetto andrà in porto, Massagno ha ad esempio già cominciato a ragionare al futuro dell’incrocio Cappella Due Mani ed è attesa una variante di Piano regolatore che prevederà un forte declassamento di via Lepori, cosa resa possibile proprio dal cambio di flussi di traffico. La proposta ha nel frattempo ottenuto un preavviso «sostanzialmente positivo» dal Cantone, come riferisce il sindaco Giovanni Bruschetti. L’obiettivo è andare in cantiere nel 2028, ma tanto dipenderà dagli eventuali ricorsi sulla Porta ovest e dalla loro evasione. A mo’ di esempio, il progetto stradale di Cornaredo risale al 2017 e i ricorsi a oggi non sono ancora stati evasi.