Origlio

Il futuro nucleo di Carnago non fa l’unanimità

Due ricorsi contro il progetto per edificare in zona collinare su un grande terreno privato perché ritenuto sovradimensionato rispetto ai reali bisogni del paese - Il sindaco: «Abbiamo cercato di conciliare le necessità del comune con la salvaguardia del territorio: abbiamo la coscienza a posto»
Il grande terreno. ©CDT/GABRIELE PUTZU
Federico Storni
22.03.2021 20:38

«Sono 24 anni che sono in Municipio e se ne stava discutendo già allora», ricorda il sindaco di Origlio Alessandro Cedraschi. E oggi, quattro pianificazioni dopo, non c’è ancora consenso sul terreno privato da quasi 50.000 metri quadrati in zona Airora-Presugno. Terreno che, dal 1993, è sottoposto a un vincolo: per edificare è necessario un piano particolareggiato (PP). Ed è proprio il nuovo PP proposto dal Municipio (e adottato dal Consiglio Comunale) a non fare – di nuovo – l’unanimità: Allo scadere del periodo di pubblicazione sono stati inoltrati due ricorsi (uno firmato da 11 cittadini) al Consiglio di Stato e in poche settimane una petizione online per chiedere che venga respinto ha raccolto oltre 1.500 sottoscrizioni.I ricorrenti si sono avvalsi dell’aiuto della STAN. Pro Natura e WWF hanno invece inviato una lettera al Governo riprendendo i temi dei ricorsi e chiedendo di non procedere con il progetto. Non hanno ricorso perché in questa fase non ne sono legittimati.

Cosa prevede a grandi linee il nuovo PP? Il mantenimento a prato di gran parte della zona pianeggiante, salvo un’area dedicata a costruzioni di qualità, e un’edificazione più intensiva sulla zona collinare a creare una sorta di nucleo moderno in continuità con quello di Carnago. E una strada d’accesso veicolare sotterranea dalla cantonale. Parliamo in tutto di una superficie utile lorda di quasi 20.000 metri quadrati (se verrà sfruttata appieno) su cui potrebbero sorgere 100 nuove case che potrebbero portare circa 260 nuovi abitanti.

Un esame critico

Nelle scorse settimane Cedraschi ha difeso l’operato del Municipio sul periodico Opinione Liberale puntando il dito contro «l’egoismo e la ricorsite, una malattia ultimamente sempre più alla ribalta». Da noi raggiunto, ha affermato che l’Esecutivo «ha cercato in tutte le maniere di mettere d’accordo le necessità del Comune con la salvaguardia del territorio, due cose difficili da fare combaciare: ci abbiamo provato e abbiamo la coscienza a posto».

Stando a quando abbiamo appreso, l’argomento principale dei ricorrenti, supportati dalla STAN, è che il PP è sovradimensionato rispetto ai bisogni reali di Origlio. Basato, cioè, su proiezioni di crescita della popolazione nei prossimi 15 anni che sono nel frattempo state riviste al ribasso. Vi è anche chi ha dubbi sul fatto che le case che sorgeranno saranno di dimensioni tutto sommato contenute: «Sul PP si legge che saranno permesse facciate lunghe trenta metri ed edifici alti dieci», ci dice un ricorrente.

Dei dubbi sono stati sollevati anche nel rapporto preliminare molto critico del Dipartimento del Territorio (DT), che fra le altre cose afferma che «la nuova impostazione sconvolge l’importante rapporto del nucleo di Carnago con il lago» e che conclude consigliando al Municipio di rivedere al ribasso il dimensionamento del PP, anche perché si va verso una modifica in questo senso del Piano direttore cantonale (PD). «Se il PD metterà nuovi paletti ci adegueremo - dice Cedraschi (il Municipio è del parere che l’analisi preliminare delDT non abbia tenuto conto di tutti i documenti nel tirare le sue conclusioni). - Da liberale però ci tengo a tutelare il concetto della proprietà privata, e quel terreno è sempre stato edificabile, pur se con dei vincoli». Già da qualche tempo il proprietario dei terreni ha inviato al Cantone una richiesta di esproprio cautelativo per svariati milioni di franchi: un’ipotesi che da un lato crea un certo timore al Comune, ma che dall’altro è vista dai più scettici come uno strumento di pressione destinato a non andare da nessuna parte.

Conclude il sindaco: «Negli scorsi anni abbiamo fatto sforzi importanti per salvaguardare il laghetto, e di verde a Origlio ne abbiamo a iosa: non possiamo però salvaguardare tutto il paese».