Il caso

Il giallo del semaforo: chi l’ha «sabotato»?

Cani, infiltrazioni, camper e quant’altro al vaglio delle autorità locarnesi per determinare le cause del crollo di un impianto luminoso all’incrocio fra via Orelli e via Balestra – Visto l’accaduto si approfitterà per effettuare anche una verifica a tappeto
Il semaforo abbattuto dal vento in via Orelli e l’automobile danneggiata. ©CdT
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
04.05.2021 06:00

Immaginatevi la scena: il pedone si avvicina all’incrocio con il cane al guinzaglio, il semaforo è rosso e costringe il passante a fermarsi. Nel frattempo l’animale, magari un po’ annoiato, annusa in giro, sente un odore interessante sul palo dell’impianto luminoso (poco prima era passato un suo simile, maschio pure lui) e decide di «battezzarlo». Niente di strano, di per sé. O, al limite, una dimostrazione della non sempre esemplare educazione dei proprietari di quattrozampe. Ma c’è di più. Potrebbero infatti essere i cani gli incolpevoli... colpevoli di quanto avvenuto domenica in via Orelli a Locarno. Dove, all’incrocio con via Balestra, un semaforo, sollecitato dal forte vento che soffiava in quel momento, è improvvisamente piombato al suolo (come anticipato da questo sito). Nessun ferito, fortunatamente, ma qualche danno per una vettura che passava in quel momento.

Sospiro di sollievo

«E l’importante è soprattutto questo», premette Dimitri Bossalini, comandante della Polizia comunale di Locarno. Il Corriere lo ha interpellato perché al Corpo da lui diretto compete la gestione della segnaletica cittadina, semafori compresi. «Un settore – prosegue – nel quale effettuiamo regolari controlli sullo stato sia degli impianti semaforici sia dei cartelli. Ogni volta che c’è un dubbio riguardante qualche possibile danno o difetto dovuto all’usura, la cosa viene immediatamente segnalata ai servizi tecnici, in modo che si possa procedere di conseguenza». E la stessa cosa fanno le squadre degli operai comunali, molto presenti sul territorio e quindi antenne privilegiate per il rilievo di eventuali anomalie. «Ma – prosegue Bossalini – nemmeno in quest’ambito esiste il rischio zero e l’imponderabile è sempre dietro l’angolo. Fortunatamente, lo ribadisco, in via Orelli nessuno si è fatto male. Ma si tratta di un evento dal quale dobbiamo assolutamente trarre insegnamento – per evitare che si ripeta in futuro –, oltre ad approfittarne per prendere immediati provvedimenti». Il primo sarà una verifica straordinaria a tappeto di tutto il «parco segnali» locarnese, con la sua quarantina di semafori, oltre agli innumerevoli cartelli. Un lavoro, impegnativo, insomma, «ma sicuramente dovuto», chiosa il comandante.

È caccia al colpevole

Poi si tratterà di riuscire a determinare le cause del crollo di domenica e gli occhi degli investigatori sono puntati su vari possibili colpevoli. I cani, ad esempio, come dicevamo all’inizio. La cui urina ha un fattore di acidità molto alto, in grado – con il tempo – di intaccare la zincatura protettiva dei pali metallici. Ne sa qualcosa la Società elettrica sopracenerina, che provvede a coprire la parte bassa dei propri lampioni con una vernice repellente. «Ma si tratta di un’usura – aggiunge il comandante della Polcomunale – che salta all’occhio prima di mettere davvero in pericolo la stabilità della struttura, per cui solitamente ce ne accorgiamo». Bossalini punta maggiormente su una probabile causa interna. Un’anomalia che potrebbe aver minato in modo invisibile la resistenza del palo metallico. «Non escluderei – prosegue – un’infiltrazione d’acqua proveniente dalla parte alta del semaforo, che è chiusa da una capsula. Se quest’ultima fosse stata danneggiata, l’umidità avrebbe potuto penetrare nella parte interna cava e scendere fino alla base, dove il supporto si è spezzato».

Urti e vibrazioni contribuiscono

A questo potrebbero essersi aggiunti altri fattori. «È già accaduto – spiega Bossalini – che qualche veicolo abbia urtato un palo senza che il conducente ce lo segnalasse e senza causare un danno evidente. Nulla di particolarmente grave se si tratta di un’auto, ma un camion o un camper hanno la forza per intaccare la stabilità del metallo. E, considerando che in fondo via Balestra si trova la nuova zona di sosta per camperisti, non escluderei anche quell’ipotesi». Infine il comandante della Polcomunale locarnese ricorda che di recente nella zona sono stati aperti diversi cantieri, sia stradali sia per la realizzazione di nuovi edifici. Anche eventuali vibrazioni causate dai lavori potrebbero aver contribuito. Tutta una lista di fattori, insomma, sui quali ora ci si concentrerà per capire cosa abbia portato all’ingloriosa – e pericolosa – fine del semaforo di via Orelli.