La vigilanza

«Il gioco d'azzardo, online e non autorizzato: una vera e propria emergenza sociale»

Fabio Abate, presidente della Commissione federale delle case da gioco, illustra le nuove sfide generate dalla diffusione di giochi online non autorizzati: «L'ipotesi di una multa potrebbe modificare il comportamento di parte dei giocatori inconsapevoli»
©Vlasov Yevhenii
Andrea Stern
Andrea Stern
15.07.2025 23:30

Da abigcandy.com a zotabet.com, sono più di 2.500 i casinò online illegali finora bloccati dalla Commissione federale delle case da gioco (CFCG). «È una procedura lunga che produce un risultato insufficiente, dato che molto spesso quando blocchiamo un sito lo vediamo ricomparire sul mercato già il giorno dopo, con la stessa offerta e un nome appena modificato», afferma Fabio Abate, presidente della CFCG.

È come tentare di svuotare il mare con un cucchiaino. Né la Svizzera né gli altri Paesi europei riescono ad arginare questo sottomondo di siti non autorizzati che permettono anche ai giocatori diffidati dalle case da gioco concessionarie di continuare a sperperare il loro denaro.

«È una vera e propria emergenza, che colpisce purtroppo anche tanti giovani», sostiene Abate. «Negli ultimi anni l’Europa è stata invasa da un’offerta di giochi online non autorizzati, proposti da società che hanno sede in Paesi dove non esistono regole, come ad esempio Malta. La diffusione sfrutta i canali digitali a disposizione di tutti ed è difficile fronteggiarla anche perché mancano norme comunitarie. Ogni singolo Stato adotta le proprie, e molti Paesi non sono ancora attrezzati. La Commissione federale di vigilanza riceve innanzitutto segnalazioni di siti illegali dai casinò concessionari, ma anche da giocatori che non ottengono le vincite che pensano di aver conseguito online. Il primo problema consiste nell’impossibilità di perseguire penalmente queste società nei Paesi dove hanno la loro sede. Inoltre, il federalismo non aiuta, nel senso che occorre stabilire la competenza per procedere con il blocco del sito illegale. Infatti, ad esempio le scommesse sportive rientrano nella competenza dell’Autorità intercantonale di vigilanza. In seguito, adottato il blocco del sito illegale, poco dopo ne spunta uno simile con una semplice modifica del nome, rinnovando così l’offerta».

La cifra d’affari del gioco online illegale è stimata in centinaia di milioni di franchi. Anche il gioco online legale sta crescendo in maniera importante, in controtendenza con i casinò tradizionali che invece perdono velocità. Basti pensare che nel 2024 la casa da gioco svizzera che ha registrato il maggior prodotto lordo dei giochi è stata mycasino.ch, l’offerta online del Casinò di Lucerna, con 98,4 milioni di franchi. Tra i casinò «fisici» al primo posto c’è invece l’Admiral di Mendrisio, con 71,6 milioni.

«Da quando la Confederazione ha introdotto la possibilità per i casinò terrestri di estendere la loro concessione al gioco online si è osservata una migrazione di circa 250 milioni di volume giocato dall’illegale al legale», afferma il presidente della CFCG. «È importante perché in questo caso i proventi vanno all’AVS e il gioco si svolge in applicazione delle norme federali che impongono un gioco sicuro e la protezione del giocatore».

In Svizzera la legislazione è molto severa, osserva Abate. «Chi vuole giocare su un casinò online legale - spiega - deve seguire una procedura di registrazione che impone anche l’apertura di un conto bancario provvisorio. La casa da gioco deve monitorare i suoi movimenti e agire in caso di situazioni che potrebbero destare sospetti. In caso di problemi può scattare anche il blocco dell’accesso a ogni offerta legale in Svizzera. Le case da gioco sono tenute ad applicare i concetti di protezione approvati dalla Commissione federale».

Le offerte illegali sfuggono invece a ogni concetto di protezione e gioco sicuro, ammettendo naturalmente anche persone escluse dal gioco legale e già indebitate o affette da ludopatia. «Queste persone rappresentano sicuramente una fetta importante della clientela dei casinò illegali», sostiene Abate. «In Svizzera ci sono circa 80mila persone che sono escluse dal gioco. Ma non vi è modo di impedire che queste persone giochino all’estero oppure illegalmente online».

È difficile immaginare una banca dati mondiale. Motivo per il quale Abate ritiene che la migliore strada da percorrere sia quella della prevenzione, che rientra nelle competenze cantonali. «La diffusione di questa offerta digitale è stata velocissima - afferma - e la prevenzione non è al passo con i tempi».

Inoltre, oggi chi gioca illegalmente non è passibile di alcuna sanzione. «L’ipotesi di una multa - conclude Abate - potrebbe modificare il comportamento di una percentuale significativa di giocatori che sfruttano i canali illegali talvolta anche in modo inconsapevole».