Il Governo salva la stazione di Osogna-Cresciano

BELLINZONA - Riaprire la stazione ferroviaria di Osogna-Cresciano per il servizio Regionale TiLo? Se ne può discutere. È in buona sostanza questa la posizione del Consiglio di Stato che nelle scorse settimane ha accolto parzialmente il ricorso del Comune di Riviera contro alcune modifiche della scheda M7 «Sistema ferroviario regionale» del Piano direttore cantonale. Di questa importante decisione governativa, che ora dovrà essere avallata dal Gran Consiglio, ha riferito il sindaco Raffaele De Rosa durante la cerimonia augurale per il nuovo anno svoltasi sabato a Lodrino. Nel motivare il suo ricorso contro il mancato inserimento della stazione ferroviaria di Osogna Cresciano nella scheda M7 del Piano direttore, il Comune di Riviera aveva rilevato come non sia plausibile né comprensibile che tra Claro e Bellinzona siano previste cinque fermate, mentre verso nord l’unica prevista sia quella di Biasca. La riapertura della fermata di Osogna-Cresciano, annotava ancora l’ente locale, era già stata richiesta in fase di aggregazione e rimane di attualità anche alla luce del rapido sviluppo demografico del Comune e nella prospettiva di sviluppo del Polo tecnologico dell’aviazione. Non prevederla significherebbe, sempre secondo il Comune, penalizzare lo sviluppo della parte centrale della Riviera precludendo alla popolazione l’accesso diretto all’infrastruttura ferroviaria destinata a diventare l’asse portante de trasporti pubblici del cantone. Orbene, malgrado lo «Studio di fattibilità e analisi del bacino d’utenza di possibili nuove fermate TiLo» allestito nel 2016 indichi che il numero di potenziali fruitori della fermata di Osogna-Cresciano sia esiguo «la fermata comporta un lieve impatto sui viaggiatori di transito e i costi di realizzazione non sono eccessivi» scrive il Consiglio di Stato. «In analogia con le fermate di Bodio e Claro, anche la fermata di Osogna-Cresciano può dunque inserita nella scheda M7 con il grado di consolidamento “Informazione preliminare”. La sua fattibilità non è in ogni caso data prima della messa in esercizio dell’aggiramento completo di Bellinzona, tra il nodo Giustizia e Camorino» conclude il Governo.