Politica

Il Gran Consiglio potrebbe «traslocare» al LAC

L’attività politica è rallentata ma non si è fermata – Il prossimo 4 maggio i deputati potrebbero riunirsi a Lugano
©CdT/Archivio
Nico Nonella
08.04.2020 19:33

L’emergenza coronavirus ha avuto ripercussioni anche sull’attività politica. A livello federale, Il Parlamento terrà una sessione straordinaria, dedicata unicamente al coronavirus, la settimana dal 4 all’8 maggio negli spazi di Bernexpo. Nella stessa settimana è prevista anche la sessione del Gran Consiglio ticinese che, per il momento, non è stata annullata. Per far sì che i deputati possano riunirsi, condizioni sanitarie permettendo, il presidente del Legislativo Claudio Franscella ci ha spiegato di aver riservato il LAC di Lugano. In questo modo si potranno rispettare le distanze sociali tra i deputati. La decisione se procedere o meno con la sessione in riva al Ceresio verrà presa nel corso della prossima settimana, dopo averne discusso con il medico cantonale, il Governo e l’Ufficio Presidenziale. Qualora si decidesse di procedere con la sessione verrà fissato l’ordine del giorno, si valuterà se prevedere anche l’insediamento del nuovo Ufficio presidenziale per il 2020-2021, con il passaggio di consegne tra Claudio Franscella e Daniele Caverzasio. Una decisione definitiva verrà presa tra qualche settimana.

In ogni caso, spiega Franscella, l’attività parlamentare fisica è ferma, ma non così quella politica. «Ho regolari contatti telefonici o via Skype con il presidente del Governo Christian Vitta, l’Ufficio presidenziale, i presidenti dei partiti e dei gruppi parlamentari. In questo modo il flusso di informazioni continua a passare. Ovviamente l’attività nelle Commissioni è ridotta e si limita ai messaggi più urgenti». Per quanto riguarda invece i crediti concessi dal Consiglio di Stato per far fronte alle perdite economiche causate dal coronavirus, Franscella ha confermato che la Legge sulla protezione della popolazione e la Legge sulla gestione e sul controllo finanziario dello Stato permettono un anticipo finanziario a patto che il Gran Consiglio informato. «In questo modo il compito di vigilanza spettante al legislatore rimane intatto. Entro trenta giorni dalla fine dell’emergenza, il Governo dovrà poi presentare al Parlamento, per ratifica, il messaggio esponendo i motivi per i quali si è adottata la procedura d’urgenza».

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