Alberghi

Il Lugano Dante si apre alla città

Il rinnovato hotel mira a essere qualcosa in più di una semplice struttura alberghiera, e per questo si è dotata di un nuovo bar e di una nuova cucina a disposizione di tutti - Il sindaco Borradori: «Tutti dovremmo imparare da loro»
©TI-PRESS
Federico Storni
15.07.2020 14:34

Essere il nuovo salotto urbano di Lugano. A questo ambisce l’hotel Lugano Dante, che ha presentato oggi in conferenza stampa le importanti modifiche che ha apportato alla propria struttura ricettiva. A partire dal nome: via l’«hotel» dalla facciata, ora l’albergo si chiama «LUGANODANTE» (tutto maiuscolo e attaccato). «Abbiamo compiuto scelte molto forti - ha detto il general manager Carlo Fontana (l’albergo è della famiglia dal 1985). - Dovevamo aprirci alla città, non offrire più solo camere e sale conferenze. Il turista oggi vuole un’esperienza, vuole vivere il locale». La famiglia Fontana si è quindi rivolta a una società di consulenza internazionale basata in Italia, Teamwork Hospitality, per aiutarla a curare il rilancio in ogni dettaglio, dall’aspetto della rinnovata struttura giù fino alla musica di sottofondo e alle divise del personale.

Il risultato, è innanzitutto una hall interamente ripensata (l’intero progetto di interior design è curato dallo studio Rizoma Architetture), che mira a essere un luogo aperto sia per i turisti che per i Luganesi. Spiccano un bar dedicato alla mixologia e una cucina aperta - di cui si occuperanno, rispettivamente, i fratelli Simone e Davide Maci - che opereranno sotto il brand «Flamel» e garantiranno un servizio su pressoché 24 ore, all’insegna della Svizzera: in cucina gli ingredienti derivano da produzioni biologiche di agricoltori ticinesi o svizzeri (e alcuni saranno forniti dal nuovo orto che è stato piazzato sul tetto dell’edificio), mentre al bar particolare, se non esclusiva, attenzione sarà data ai distillati di produzione confederata. Il progetto si chiama 98% Suisse. Il restante 2%, è stato spiegato, è riservato a una spezieria che si intende presto aprire nel negozio a fianco all’ingresso dell’albergo.

Particolare attenzione è stata data alle luci (curate dalla lightning designer Chiara Tambellini), che nella zona bar e cucina cambieranno sei volte al giorno a dipendenza della musica e del momento della giornata. Luci che saranno protagoniste anche della rinnovata sala conferenza, ora definita «Creative Box», che sarà caratterizzata da un giardino d’inverno e da un innovativo lucernario sviluppato da una società di San Francisco che riprodurrà l’effetto del sole e della luna, seguendo il ritmo circadiano. «A nostra conoscenza, è la prima installazione in Europa di questa tecnologia in una struttura dedicata all’ospitalità», si legge in una nota stampa. La nuova sala conferenze è pensata per essere utilizzabile per incontri di lavoro, come spazio coworking o come sala lounge. Sono infine state rinnovate tutte le camere.

Il rinnovamento di un albergo non è cosa frequente in Ticino, in particolare in questo periodo di pandemia, e attorno a quanto fatto dal Lugano Dante vi è parecchio interesse. A testimoniarlo è stata la conferenza stampa, ben frequentata e a cui hanno presenziato i principali attori del settore dell’accoglienza ticinese. Fra gli altri possiamo citare il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta, il direttore della Divisione cantonale dell’economia Stefano Rizzi, e il direttore di HotellerieSuisse Ticino Lorenzo Pianezzi. Tutti hanno speso parole d’elogio per l’iniziativa della famiglia Fontana, meglio riassunte con le parole del sindaco di Lugano Marco Borradori (anch’egli presente): «Nell’iniziativa ci sono cuore, passione e risorse spesi per fare qualcosa di diverso. Se tutti facessero così ne guadagnerebbe tutta Lugano. È un segnale molto positivo per il futuro da cui tutti noi dovremmo imparare».