Progetto

Il Mendrisiotto è ormai pronto a condividere l'oro blu

L’Acquedotto regionale del Mendrisiotto è un’opera multipla: un’insieme di progetti che prendono forma – La messa in esercizio integrale è slittata al 2026 ma i cantieri già ultimati permetteranno dal prossimo mese di ridistribuire l’acqua in esubero tra i Comuni
©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
10.09.2022 06:00

Ci si lavora da circa 30 anni, ma non è corretto parlare di ritardi importanti. A spiegarlo e sottolinearlo è il Consiglio di Stato che nelle scorse ore ha risposto a un’interrogazione sul tema dell’Acquedotto regionale del Mendrisiotto (ARM), ripercorrendo la storia del progetto e illustrando quanto fatto finora. In un primo momento il completamento delle opere era stimato per il 2025, «quindi non è pertinente parlare di ritardi – si legge nella risposta all’interrogazione di Massimiliano Robbiani –, anzi: considerata la complessità dell’opera e del territorio e, in analogia con altri progetti regionali, un programma di lavori di 11 anni per realizzare 36 milioni di franchi di opere è da ritenersi stretto in termini temporali».

Nel testo il Governo non risparmia qualche velato rimprovero a chi non ha collaborato al meglio, o almeno non lo ha fatto sin da subito: «Senza la scarsa collaborazione di alcuni Comuni poco convinti dell’opera nei decenni precedenti l’adozione del Piano cantonale d’approvvigionamento idrico del Mendrisiotto 2014 (PCAI-M), l’acquedotto a lago (il progetto dell’acquedotto regionale è noto con questo nome, ndr) sarebbe, con ogni probabilità, già realizzato e in esercizio. Purtroppo solo in seguito alla grave siccità che sta interessando il Mendrisiotto, il progetto è stato finalmente percepito dalla popolazione e da tutte le forze politiche come indispensabile».

Una rete unica

Il progetto è oneroso (su questo aspetto torneremo tra poco), perché è articolato e imponente. Può anche essere definito multiplo, perché si compone di diverse opere, svariate delle quali già ultimate o in fase di cantiere. La captazione dell’acqua dal lago Ceresio è solo uno di questi tasselli. Prima di illustrare lo stato dei lavori il Consiglio di Stato propone quindi un utile riassunto del disegno. L’acquedotto regionale del Mendrisiotto «è un insieme di opere distribuite sul territorio di 11 Comuni ed è composto, oltre che dalla stazione di captazione e potabilizzazione a lago, da 21 km di condotte (di cui 13 di dorsale principale e 8 di collegamenti tra reti comunali), nuovi serbatoi, impianti di pompaggio e telegestione». Una volta ultimate le varie opere, il Mendrisiotto sarà in rete e l’acqua potrà essere prelevata dal lago e pompata verso tutti i Comuni.

Per realizzare il progetto erano stati stimati costi per 36,2 milioni di franchi. Tale stima risale tuttavia al 2014 e oggi non corrisponde più alla realtà. «Dal 2014 ad oggi ulteriori approfondimenti progettuali hanno permesso la razionalizzazione di alcune opere e evidenziato la necessità di una migliore connessione con altri comprensori limitrofi, imponendo un aggiornamento del progetto che sarà sottoposto ai Comuni per approvazione nel corso dei prossimi mesi». A questo proposito si aggiunge che lo scorso anno è stato aggiornato il preventivo delle spese che oggi ammonta a circa 51 milioni di franchi.

Dove siamo

Il progetto avanza in modo deciso. Malgrado il Governo ammetta che nel tempo è stato accumulato un anno di ritardo, anche a causa del coronavirus, e che quindi la messa in funzione dell’acquedotto regionale è prevista nel 2026. «A partire da ottobre 2022 il Consorzio ARM potrà iniziare la compravendita di acqua, ridistribuendo secondo necessità gli esuberi tra i Comuni del Mendrisiotto», si rende noto.

Per quanto riguarda lo stato dei lavori, «finora sono stati realizzati 11,4 chilometri di condotte, la stazione di consegna di Coldrerio e la stazione di rilancio presso il pozzo Prati Marci a Mendrisio, per un ammontare di circa 16 milioni. Sono attualmente in cantiere la dorsale principale nelle tratte a lago e in via Laveggio superiore a Mendrisio e le condotte di collegamento tra le reti di Stabio, Ligornetto, Coldrerio, Novazzano e Balerna. È conclusa anche la progettazione definitiva della stazione di potabilizzazione a lago».

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