Il moltiplicatore fa discutere: ridurlo o rinviare la scelta?

«Riteniamo necessario proporre delle misure correttive e un indirizzo politico chiaro». Lo sostiene il gruppo UDC-UDF di Mendrisio, scrivendolo nero su bianco nel rapporto di minoranza della Gestione sul Preventivo 2026 della Città. Un documento in cui non si limita a mettere in dubbio alcuni aspetti del messaggio che accompagna i conti del prossimo anno, ma propone di «modificarlo», o meglio, di emendarlo. In che termini? Riducendo del 2% la pressione fiscale per le persone fisiche (dal 77 al 75%, quella per le persone giuridiche è all’82% e non è coinvolta nella proposta di emendamento).
Il gruppo UDC-UDF quantifica il peso della sua proposta in 0,9 milioni di franchi, che andrebbero a aumentare il disavanzo d’esercizio stimato da 3,4 a 4,3 milioni circa («sempre che di disavanzo si tratterà, visti i consuntivi degli ultimi anni», si puntualizza).
«Il Municipio ha indicato genericamente alcuni possibili margini di risparmio, che ad oggi non sono stati ancora approfonditi e confermati. Restano dei pii desideri – si legge nel rapporto di minoranza firmato da Roberto Pellegrini e Lucio Lorenzon, e lo si ribadisce in un comunicato stampa del gruppo –. Ciononostante, questa posizione conferma che esiste un margine per contenere ulteriormente la spesa comunale: un abbassamento del moltiplicatore potrebbe dunque rappresentare un incentivo concreto ad accelerare questo processo e a rendere strutturali le misure di risparmio individuate».
Il gruppo non si esime dal formulare delle critiche alla politica odierna del Municipio: «L’attuale orientamento politico del Municipio appare vicino a una visione di tipo keynesiano, che in una fase economica complessa tende a privilegiare politiche fiscali espansive come un maggiore intervento pubblico. Peccato che non sia mai il momento di ridurre le imposte ai cittadini, che si trovano sotto attacco sia a livello comunale che cantonale. Forse varrebbe la pena ricordare anche altre teorie economiche come quelle di Luigi Einaudi che era contrario all’eccessivo intervento statale, che difendeva il rigore di bilancio e la stabilità monetaria».
Per questi e altri motivi (come «l’eccessiva prudenza» del Municipio nelle previsioni contabili), nel rapporto si suggerisce altresì, nel caso la proposta di ridurre il moltiplicatore per le persone fisiche non sia accolta, di rinviare la decisione sul moltiplicatore d’imposta, quindi di non fissare la pressione fiscale durante la seduta di Consiglio comunale in programma lunedì 15 dicembre, ma di farlo entro il 31 maggio. «Così da basarsi su dati consuntivi certi», si spiega.
Maggioranza «divisa»
Una proposta, quella del rinvio, che è contenuta anche nel rapporto di maggioranza della Gestione, ma perorata davvero solo dal rappresentante della Lega. «Negli esercizi precedenti, e in modo accentuato nel 2024, è stato registrato un marcato miglioramento dei conti consuntivi rispetto ai conti preventivi», si legge nel testo di maggioranza della Gestione firmato da Massimiliano Robbiani (e con riserva da Maurizio Agustoni, Martina Arizanov, Giampaolo Baragiola, Tiziano Calderari, Filippo Pfister, Davide Rossi, Jacopo Scacchi e Daniele Raffa). «Anche l’esercizio 2025 dovrebbe registrare un consistente miglioramento – si aggiunge –, non tale tuttavia da generare un utile nell’ordine dei milioni di franchi». Qui la commissione si è divisa: per Robbiani il voto sul moltiplicatore è da rinviare, per gli altri commissari «una decisione in merito al moltiplicatore disallineata dall’approvazione del preventivo sarebbe giustificata solo in presenza di significativi miglioramenti rispetto alle previsioni». Per questo, «se entro la seduta del 15 dicembre non dovessero emergere novità significative», la maggioranza della Gestione propone di fissare il moltiplicatore in occasione dell’approvazione del preventivo, quindi lunedì.
