Vico Morcote

«Il Municipio non aveva diritto ad acquistare quello scuolabus»

Il Governo ha accolto il ricorso dell’ex sindaco Luido Bernasconi contro le modalità scelte dall’Esecutivo per comprarlo senza prima passare dall’Assemblea comunale – «Non aveva la base legale»
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Valentina Coda
09.06.2023 06:00

Ricordate la discussione di un paio di anni fa a Vico Morcote, quando il Municipio aveva deciso di acquistare (peraltro mai nel concreto) uno scuolabus elettrico senza prima passare dall’Assemblea comunale? Ecco, sulle rive del Ceresio non si bisticcia più. O almeno per adesso. A mettere un punto a questa storia ci ha pensato il Consiglio di Stato nell’accogliere il ricorso presentato dall’ex sindaco di Vico, Luido Bernasconi, contro due risoluzioni municipali. La prima per l’acquisto del nuovo bus a un dato prezzo, la seconda per la ratifica, da parte del Municipio, della precedente risoluzione con il conseguente acquisto del furgone a un costo diverso e superiore. Il tutto, come detto, senza il beneplacito del Legislativo. «Il Municipio di Vico Morcote non aveva la necessaria base legale, anche a posteriori, per procedere all’acquisto del nuovo bus elettrico oggetto delle avversate decisioni municipali», ha sentenziato il Governo.

Una procedura che fa discutere

Il problema, lo ricordiamo, non era tanto l’acquisto del veicolo per portare gli allievi alle Elementari di Morcote, quanto la procedura con cui si è deciso di comprarlo. In breve, a giugno del 2021 il Municipio, a maggioranza, decide per l’acquisto dello scuolabus elettrico. La decisione viene così pubblicata sull’albo comunale indicandone anche il prezzo. La segnalazione di un municipale rende attenti sul fatto che l’importo pubblicato non corrisponde al costo effettivo del veicolo. L’autorità comunale ratifica così la precedente risoluzione municipale con conseguente acquisto al prezzo corretto, ovvero superiore al precedente. In seguito, l’Esecutivo licenzia una richiesta di credito a posteriori di quasi 100.000 franchi per l’acquisto, che verrà respinta dall’Assemblea comunale con non poche discussioni. Luido Bernasconi inoltra ricorso al Consiglio di Stato contro la procedura d’acquisto e una denuncia penale contro il sindaco Giona Pifferi e il Municipio per abuso di potere e amministrazione infedele. Ora, sarà compito della Sezione enti locali valutare l’operato dell’Esecutivo e decidere sull’acquisto o meno del veicolo.

Solo se c’è urgenza

Il concetto dell’urgenza è stato un elemento cardine nelle giustificazioni del Municipio, che aveva sostenuto di essersi trovato, appunto, in una situazione d’urgenza mossa dalla necessità di sostituire i veicoli comunali (uno non più a norma, l’altro senza la capienza sufficiente) con uno omologato e in breve tempo. A Vico Morcote, per regolamento, il Municipio deve passare per l’Assemblea comunale per ogni spesa superiore ai 10.000 franchi. La deroga può essere concessa solo qualora vi sia un’urgenza o un’emergenza.

L’organo competente

Nel motivare la sentenza, il Consiglio di Stato precisa subito che «è l’Assemblea comunale l’organo competente che in seduta pubblica autorizza le spese d’investimento». Determinante, per l’Esecutivo cantonale, è il fatto che durante la seduta assembleare «i cittadini di Vico Morcote non hanno ratificato, nemmeno a posteriori, l’acquisto del bus elettrico, e questo per difetto della necessaria maggioranza qualificata dei votanti». In buona sostanza, il Municipio di Vico Morcote non aveva la facoltà di acquistare il veicolo previa autorizzazione del credito da parte del Legislativo.

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