Chiasso

Il Nebiopoli abbatte il record delle ventitremila presenze

Numeri da capogiro per il 63.esimo corteo mascherato della cittadina, in cui ha primeggiato La Castello Bene – Preoccupa l’aumento dei minorenni trattati dai sanitari dal punto di vista dell’abuso di alcol – Rispunta l’ipotesi Palapenz
© Ti-Press / Elia Bianchi
Valentina Coda
16.02.2025 17:53

Gli ingredienti per un’edizione di successo c’erano tutti. Il meteo è stato clemente, i partecipanti al corteo mascherato lungo Corso San Gottardo hanno abbattuto il record delle ventitremila presenze, le serate hanno registrato il pienone, la novità del voto popolare – in collaborazione con il progetto Ellipticum di Andrea Righetto – ha ricevuto una buona risposta con tremila partecipanti e tutto è filato liscio. Possiamo quindi dire che sì, la 65.esima edizione del Nebiopoli, svoltasi da mercoledì a oggi pomeriggio nel centro della cittadina di confine, è andata oltre le aspettative degli organizzatori, anche se la crescita esponenziale del carnevale momò comporta ogni anno dinamiche da gestire non indifferenti. Motivo per cui il presidente della kermesse, Alessandro Gazzani, nel tratteggiare un primo bilancio a caldo, ha ribadito senza esitazione che «mi viene voglia di andare in un posto più tranquillo come il Palapenz. L’evento è cresciuto tanto, inevitabilmente porta più scompiglio nella cittadina e fa gola a tanti. Il numero di discussioni, poi, aumenta in maniera importante». Al netto dei record e del buono svolgimento del carnevale, a preoccupare gli organizzatori è stato l’aumento dei minorenni trattati dai sanitari dal punto di vista dell’abuso di alcol.

Una decina di diffide

Parlare di «tutto esaurito» è sempre un concetto complicato per chi gestisce eventi di questa portata. Di sicuro, «le strutture sono meglio organizzate e hanno più capacità di accogliere persone», spiega Gazzani che ha altri metri di misura per valutare quanto è frequentato il carnevale momò. «Uno su tutti la gestione dei rifiuti. La kermesse in generale è quindi andata bene, siamo soddisfatti e si è svolto tutto in tranquillità e sicurezza». Qualche diffida, comunque, c’è stata, anche se il numero, rapportato a quello che è il pubblico della kermesse, rimane contenuto e in linea con quello delle passate edizioni. «Purtroppo, le diffide fanno parte della realtà di questa tipologia di evento, parliamo di una decina di diffidati e anche il numero degli interventi sanitari - una quindicina - è stabile ed estremamente contenuto – sottolinea Gazzani –. Quello che mi dispiace è la forte crescita dei minorenni trattati dai sanitari dal punto di vista dell’abuso di alcol. Ci sono diversi giovani che acquistano bevande alcoliche fuori dal perimetro del carnevale e arrivano da noi già alticci. Alcuni, poi, portano l’alcol direttamente dentro».

«Le cose devono cambiare»

Frustrazioni, comunque, aleggiano sulla manifestazione. Gazzani, ricollegandosi a quanto accennato in precedenza sul Palapenz, chiarisce che «la festa dovrebbe comunque rimanere in centro perché a beneficiarne sono tanti. Ma la gente deve anche essere imprenditore di se stessa. Io non posso occuparmi dell’interesse di ogni singola realtà che ha una dinamica particolare. Tra due mesi iniziamo a lavorare all’edizione 2026. La festa, ribadisco, deve rimanere in centro, ma alcune cose devono cambiare e ci sono considerazioni da fare. Se voglio la vita più semplice andiamo al Palapenz, ma dopo bisogna fare un altro tipo di discorso: se la gente va lì, in centro non arriva».

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