Chiasso

Il Nebiopoli punta all’edizione completa

Il comitato del carnevale momò ha definito la sua strategia per il 2022: si punta a un evento con villaggio e cortei, ma attorno alle sfilate regna l’incertezza maggiore
© CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
01.07.2021 12:14

Due scenari e due date entro le quali decidere. Sono questi i punti cardine del piano del comitato del Nebiopoli in vista dell’edizione 2022 della manifestazione. Chiasso è la prima località ticinese che accoglierebbe un grande carnevale – dal 10 al 13 febbraio prossimi -, per questo gli organizzatori non vogliono lasciare nulla al caso. Ma ora come ora programmare e organizzare non è per nulla semplice a causa del coronavirus e dell’impossibilità di prevedere con precisione le regole che saranno in vigore in inverno.

L’idea è però quella di puntare alla posta piena – come spiega il presidente Alessandro Gazzani –: «L’anno scorso abbiamo lavorato per non fare il carnevale, ora stiamo lavorando per farlo».

Le possibilità sul tavolo sono sostanzialmente due: organizzare un Nebiopoli con «formula normale», seppur rispettando i piani di protezione e le misure in vigore, oppure prevederne una «versione ridotta». In questo caso a rischiare di saltare o di essere ridimensionati sarebbero soprattutto i cortei (quello mascherato e quello dei bambini). «Potremmo prevedere delle sfilate più corte, così da limitare sia il numero di persone che potrebbe assistere all’evento, sia i costi logistici», prosegue Gazzani.

Per ora di deciso non c’è però ancora nulla. Delle scelte dovranno essere fatte entro una data precisa. Entro fine settembre bisognerà decidere se e come fare i cortei ed entro fine novembre come organizzare le serate (quindi i festeggiamenti al villaggio).

L’appello al resto del cantone

Il Nebiopoli ha anche un altro auspicio, quello di ricevere direttive più chiare da parte del Consiglio di Stato, come fatto lo scorso anno. In questo senso lancia anche un appello agli altri grandi carnevali ticinesi: fare fronte comune e prendere posizione congiuntamente con il Consiglio di Stato. Perché il tempo stringe: «Avremmo voluto avere una strategia congiunta entro fine giugno, ma così non è stato, spero che in questo senso ci saranno novità a breve».