Il nido come... la Giustizia: cercansi spazi in città

Non è solo la Giustizia a cercare spazi «in vendita o in locazione» a Lugano. Anche la Città in riva al Ceresio, o meglio l’ente autonomo Lugano Istituti Sociali (LIS), ha avviato una grida per raccogliere proposte di spazi da destinare alla sede di un nuovo nido d’infanzia sul territorio comunale. Insomma, chi ha spazi o strutture adeguate si faccia avanti e verranno valutate. Già: la grida, pubblicata ieri sul Foglio ufficiale, non è un concorso pubblico e non è vincolante. «Lo scopo è raccogliere informazioni e avere una visione più completa dei potenziali spazi sul territorio e di eventuali iniziative private di cui il Comune non è a conoscenza», spiega il capodicastero Socialità Lorenzo Quadri. Insomma, in prospettiva futura Lugano vuole farsi trovare pronta. Per esempio, è possibile che nei prossimi anni si debba lasciare il nido al Ronchetto per motivi contrattuali e in questo modo la Città avrebbe già sul tavolo possibili alternative.
Naufragò in Consiglio comunale
La necessità è comprovata: oltre cento famiglie attendono di poter mandare i loro bambini in un asilo nido comunale. Senza contare i genitori che, di fronte a questa lunga lista d’attesa e alla difficoltà di sapere quando si libererà un posto, hanno rinunciato a mettersi in coda, cercando di organizzarsi altrimenti. Scrivevamo così, lo scorso 3 agosto, per descrivere la situazione dopo il naufragio in Consiglio comunale, lo scorso marzo, del progetto di realizzare un asilo nido sul «pratone» di Pregassona (nonostante l’avessero spuntata i favorevoli per 28 a 25, serviva una maggioranza qualificata). Il Municipio, però, si era mosso per cercare un’alternativa per favorire la conciliabilità famiglia-lavoro. Nel preavviso a una mozione di Nina Pusterla (Sinistra) che chiedeva di inserire una apposita base legale nel Regolamento comunale, l’Esecutivo si era detto favorevole a creare altri nidi, tenendo però in considerazione che spetta al Cantone approvare eventuali nuove strutture.
Il «pratone»? È complicato
In tutto questo, l’opzione «pratone» di Pregassona era rimasta sul tavolo. L’idea del Municipio era riproporlo dando però più spazio al verde e coinvolgendo da subito la Commissione di quartiere, che aveva criticato questa soluzione prima del voto in Consiglio comunale. Che la grida pubblicata ieri sancisca l’abbandono di questo progetto? «Pregassona non è scartata, ma non ci facciamo illusioni», risponde Quadri, il quale ammette che questa via è tutt’altro che in discesa. Anzi. «Puntare solo su questa soluzione sarebbe riduttivo». Spazio dunque (anche) a nuove idee.
Ma che cosa cerca, in sintesi, LIS? Innanzitutto, una superficie interna complessiva di 300-350 metri quadrati e un giardino esterno di minimo 80-100 metri quadrati a uso esclusivo delle attività dei bambini. Per quanto concerna l’organizzazione interna degli spazi, per il Gruppo bebè è previsto un locale di 30-35 metri quadrati con due punti acqua separati e un locale adiacente di 20-25 metri quadrati per la zona riposo. A questi si aggiungono due locali di 30-35 metri quadrati (oltre a un locale di 20-25 meri quadrati adibito zona riposo) per due gruppi di bambini, un locale atelier di una ventina di metri quadrati, uno spazio accoglienza genitori, un guardaroba bambini, una cucina e un locale lavanderia.
In zone accessibili
Le proposte devono pervenire tramite il sito Internet di Lugano Istituti Sociali entro il 6 giugno e devono riguardare, preferibilmente, spazi ubicati in zone centrali o strategiche, vicino ai mezzi di trasporto pubblici. È possibile inoltrarne più di una (separatamente), ma tutte devono avere la destinazione d’uso compatibile con un nido d’infanzia secondo il vigente Piano Regolatore in cui sono inseriti.