Il nome del presidente per truffare i collaboratori

Ci sono rimasto, anche perché hanno utilizzato il mio nome. Si tratta pur sempre di un furto d’identità, anche se relativo. E alla fine ti senti quasi colpevole per una cosa in cui, di fatto, non centri». Quanto appena riportato ce l’ha confidato Daniele Caverzasio, municipale di Mendrisio nonché granconsigliere. Ma soprattutto, per quel che concerne il caso che vi raccontiamo, presidente di ECAM, l’Ente case anziani del Mendrisiotto. All’interno dell’ente, infatti, è andata in scena una truffa. E purtroppo – in totale buona fede, ma forse anche con un pochettino d’ingenuità – qualcuno c’è cascato.
Una sorpresa ai colleghi
Siamo nel mondo delle truffe informatiche: il cosiddetto phishing. Alcuni collaboratori di ECAM, nelle scorse settimane, hanno ricevuto una mail dal loro presunto presidente, Daniele Caverzasio. Nella missiva si chiedeva ad esempio come stava andando al lavoro, se ci si trovasse bene. Insomma, il sedicente presidente – ma in realtà dietro si celavano i malintenzionati – stava cercando di instaurare un rapporto. Poi la richiesta: «In questo momento sono via, vorremmo fare un regalo ai colleghi delle case per anziani, ma non dirlo in giro perché dev’essere una sorpresa». Qualcuno, come detto, ha purtroppo abboccato all’amo dei truffatori e si è recato in negozio ad acquistare diverse tessere con credito che solitamente vengono utilizzate in internet. Poi un’ulteriore richiesta: «Dovresti girarmi i codici delle tessere». E così, gli autori della truffa hanno avuto accesso ai soldi e il raggiro è purtroppo riuscito.
Modus operandi conosciuto
Truffe simili, in rete, ne avvengono ogni secondo in tutto il mondo. E dietro a questo tipo di gesti, molto spesso, vi sono vere e proprie organizzazioni. Ogni truffa ha il suo nome, la sua categoria. Basta, ad esempio, consultare il sito della Confederazione o quello della Polizia cantonale per comprendere quante sfaccettature vi siano in questo mondo, a tutti gli effetti, criminale.
Quanto avvenuto all’interno di ECAM si avvicina molto alla «Truffa del CEO»: «I truffatori raccolgono innanzitutto informazioni su un’azienda, un’autorità o un’associazione attraverso diverse fonti pubbliche – si legge sul portale della Confederazione –. Sulla base di queste informazioni viene poi elaborato uno scenario che consente di portare avanti un attacco su misura. La truffa vera e propria avviene di frequente con un’e-mail del falso CEO indirizzata al servizio finanziario, oppure sotto forma di messaggio del finto presidente dell’associazione al tesoriere. Mediante l’espediente di una storia plausibile, la persona contattata viene spinta a effettuare pagamenti presumibilmente urgenti».
Prestate attenzione
Per quel che concerne ECAM, la struttura ha provveduto a sensibilizzare ulteriormente i propri collaboratori. «Vi scriviamo per mettervi in guardia riguardo a una truffa via e-mail che sta attualmente circolando – si riporta in una missiva interna recapitata a tutti i dipendenti –. Abbiamo ricevuto segnalazione di e-mail che, simulando di provenire dal presidente ECAM Daniele Caverzasio, richiedono pagamenti o trasferimenti di denaro. È fondamentale che sappiate che queste e-mail non sono in alcun modo autentiche». Da qui l’invito a seguire alcune indicazioni: non rispondere a queste mail, non cliccare alcun link presente in esse, non aprire eventuali allegati e cancellare immediatamente la mail sospetta. In caso di dubbi, infine, contattare il Centro elaborazioni dati secondo gli usuali canali di supporto.
Consigli che valgono per tutti, anche al di fuori dell’Ente case anziani del Mendrisiotto.