Petizione

Il nucleo storico di Rivapiana vuol tornare a splendere

Pavimentazione poco decorosa e rappezzi cresciuti nel tempo hanno spinto molti abitanti della pregiata area in riva al lago a inoltrare le proprie firme al Municipio di Minusio – Chiesto urgentemente un nuovo arredo urbano da sviluppare coinvolgendo la popolazione
Il nucleo di Rivapiana è inserito nella lista degli insediamenti da tutelare a livello federale. ©CdT/Chiara Zocchetti
Luca Pelloni
14.06.2021 06:00

Un nucleo ricco di storia, con un paesaggio unico che non a caso è stato inserito nell’inventario degli insediamenti da proteggere d’importanza nazionale ISOS. Ma anche un nucleo che, come purtroppo altri, col passare del tempo è stato in parte sfregiato da lavori o rappezzi non per forze eseguiti secondo le regole dell’arte. Stiamo parlando del nucleo di Rivapiana a Minusio, per il quale 73 abitanti o proprietari di case hanno consegnato al Municipio una petizione, affinché si ripristini una situazione confacente alle peculiarità dell’area.

In particolare all’Esecutivo si chiede di «elaborare urgentemente un intervento di arredo urbano idoneo al nucleo», ma anche di coinvolgere gli stessi abitanti «mediante un processo partecipativo che consenta loro di esporre idee, esigenze e trovare un compromesso fattibile e bello».

Il nucleo di Rivapiana, ricorda la petizione per la quale saranno consegnate ulteriori firme di sostegno (questa volta anche di persone non per forza abitano in zona), è attraversato dall’antica via Francesca, che al Portigon si dirama proseguendo lungo l’odierna via alla Riva verso Muralto, rispettivamente lungo via San Quirico verso il centro del paese.

La chiesa di San Quirico e l’adiacente omonima villa, anch’esse situate nel nucleo di Rivapiana, per altro «figurano in molte immagini di presentazione del comune e del suo sito internet». Simboli inequivocabili, insomma.

«Solo pochi anni fa un giornale d’oltralpe scrisse che il nucleo di Rivapiana era l’ultimo angolo che mostrava la storia di Minusio, un comune devastato dall’edificazione di palazzi anonimi», si sottolinea ancora nella petizione. «Oggi percorrendo le stradine del nucleo viene un tonfo al cuore; l’occhio vede anni di incuria: una pavimentazione di catrame, con rappezzamenti vari, da cui affiora qua e là il vecchio acciottolato».

Discussione aperta

Come si potrebbe dunque intervenire? «C’è chi vedrebbe di buon occhio una pavimentazione omogeneo in acciottolato», spiega al Corriere del Ticino Liz Ambhül, tra della raccolta di firme. «Ma via Rivapiana e via San Quirico, ad esempio, sono molto differenti tra loro. Quindi, appositamente, nella petizione non abbiamo avanzato proposte concrete.Proprio per permettere una discussione aperta alla ricerca delle soluzioni più praticabili».

La nostra interlocutrice, inoltre, ricorda anche il problema delle biciclette che sfrecciano in via Rivapiana e nel nucleo in generale. Un fenomeno che si potrebbe mitigare con alcuni accorgimenti.

La porta è aperta

«Questa petizione sfonda una porta aperta», commenta, contattato a proposito, il sindaco Felice Dafond. Che ricorda come il Comune abbia già adottato «un modello concernente la realizzazione dei nuclei». Applicato ad esempio nel comparto centrale del paese o alle Mondacce. «Il territorio minusiense – ricorda il sindaco – è però vasto». Ci vuole dunque del tempo per intervenire. E vanno anche valutate in questo contesto le implicazioni finanziarie, dalle quali non si può purtroppo mai fare astrazione.

«Gli interventi, dunque, vengono di regola coordinati con lavori alle sottostrutture, che siano canalizzazione o la posa di nuovi cablaggi di Swisscom, SES, UPC e così via. Non avrebbe infatti senso investire in una nuova pavimentazione o in altri arredi per poi demolire il tutto, sapendo già di dover successivamente sistemare ciò che sta al di sotto del livello stradale».

Infine, il sindaco conclude ricordando che «spesso i rappezzi poco consoni vanno ricondotti ai privati e sono le tracce lasciate dopo lavori eseguiti alle abitazioni». Insomma, il Comune può metterci del suo, ma anche gli abitanti devono dimostrare una certa sensibilità.