Territorio

Il nuovo corso di Valera porta le prime bocciature

Il Municipio di Mendrisio ha negato la licenza edilizia a tre progetti riguardanti il comparto, uno dei quali è stato presentato la prima volta nel 2007 – La scelta è «obbligata» e legata al futuro della zona, di cui si sta occupando il Cantone e che porterà alla creazione di un’area verde non urbanizzata
Il comparto dall’alto, delimitato dalle vie di comunicazione. ©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
24.05.2022 06:00

La vicenda è intricata e annosa. Lo si capisce immediatamente sfogliando i documenti che è possibile consultare da ieri in Ufficio tecnico a Mendrisio. Nel dossier ci sono infatti carte rilasciate dall’allora Municipio di Rancate, risalenti al 2007, così come diversi fogli firmati da un noto imprenditore della regione, deceduto qualche anno fa.

La decisione presa dall’Esecutivo di Mendrisio nel corso della sua ultima seduta potrebbe tuttavia essere quella definitiva per i tre progetti al centro di questa vicenda, che sancisce il loro capolinea. Il Municipio ha infatti negato la licenza edilizia a tre disegni edilizi, presentati in momenti diversi ma tutti riguardanti lo stesso terreno in località Valera. La decisione è legata ai recenti avvisi firmati dal Dipartimento del territorio, che suggerivano di prendere una decisione in tal senso.

Gli incarti in pubblicazione da ieri in seguito al diniego delle tre licenze edilizie sono voluminosi. Sfogliare e leggere i dossier è un po’ come fare un tuffo nella storia di Valera. O meglio, una lezione di storia su Valera.

Attività in cerca di spazi

I tre progetti sono stati presentati in momenti diversi ma hanno seguito iter sostanzialmente paralleli. Percorsi fatti di opposizioni, reclami, esami e approfondimenti cantonali, avvisi dipartimentali, sentenze, modifiche in corsa, eccetera.

I disegni per cui è stata negata la licenza concernono l’ampliamento di un’attività presente in un terreno che il Piano regolatore di Mendrisio inserisce in zona industriale. La ditta in questione si occupa dello stoccaggio di materiale edile e inerti ed è presente a Rancate dal 2006. Nella relazione tecnica allegata alla domanda di costruzione del 2007, con cui si chiedeva di poter costruire un capannone prefabbricato (un edificio che si sarebbe affiancato a uno stabile già esistente), si leggeva: «A meno di un anno dall’inizio dell’attività, l’area per il deposito dei rifiuti da trattare e quelli in deposito provvisorio risulta non essere più sufficiente e lo stoccaggio di questi rifiuti avviene ormai anche fuori dall’area coperta del capannone e delle sue pensiline. Urge pertanto porvi rimedio».

L’iniziativa del Cantone

Da quel momento sono passati circa 15 anni. Un lasso di tempo che per Valera ha significato molti cambiamenti. Tra questi la decisione del Cantone di occuparsi in prima persona della sua pianificazione, optando per un Piano di utilizzazione cantonale (PUC), col desiderio di trasformare Valera in un polmone verde. In attesa che il PUC si concretizzi, negli scorsi mesi è stata allestita una Zona di pianificazione. Zona che è entrata in vigore il 22 aprile e che ha portato a questa triplice decisione del Municipio di Mendrisio.

Da industriale ad agricolo

Nelle motivazioni dei tre dinieghi – sostanzialmente uguali – si spiega: «Ritenuto che la superficie è interessata dalla pianificazione cantonale che ne prevede la destinazione agricola e che nel frattempo è entrata in vigore la Zona di pianificazione cantonale che vieta la realizzazione di interventi che compromettono la futura edificazione ed in particolare sono vietati interventi quali quello in discussione (nuova edificazione) l’istanza deve essere negata».

Le domande di costruzione erano state pubblicate lo scorso inverno, accompagnate dagli esami di impatto ambientale del Cantone, dopo una sentenza del Tribunale amministrativo cantonale che chiedeva di procedere in tal senso. Ad opporsi a tali progetti era stato «soltanto» il Cantone.