Il caso

Il paese che non vuole essere «asfaltato»

Riviera: sono state inoltrate tre opposizioni contro la domanda di costruzione per l’impianto di produzione di miscele bituminose previsto ad Iragna - I cittadini sono preoccupati - Il sindaco Alberto Pellanda: «La sensibilità sull’argomento è molto marcata, valuteremo con attenzione»
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Alan Del Don
28.07.2021 06:00

«La sensibilità della popolazione su questo tema è molto marcata. Come Municipio dovremo dunque valutare attentamente le censure pervenute e non solo». Il sindaco di Riviera Alberto Pellanda sa benissimo che lui e i colleghi di consesso in queste e nelle prossime settimane hanno/avranno puntati addosso gli occhi di buona parte degli abitanti. Il perché è presto detto: il nuovo impianto di produzione di miscele bituminose previsto ad Iragna fa storcere il naso in paese e pure nelle vicinanze. Contro la domanda di costruzione inoltrata dalla Comibit SA di Sigirino che prevede di raddoppiare la produzione (da 30.000-54.000 a 50.000-75.000 tonnellate all’anno) - come appreso ieri dal Corriere del Ticino - sono state inoltrate tre opposizioni. Sia di cittadini sia di aziende limitrofe. La palla torna dunque nel campo dell’Esecutivo che dovrà decidere se concedere o meno la licenza edilizia.

Un lungo e tortuoso iter

L’argomento è di quelli delicati ed interessa anche la politica, visto che in settembre arriverà sui banchi del Legislativo di ben due Comuni. Sono state infatti inoltrate altrettante interpellanze (una a Riviera, interpartitica, e la seconda a Biasca, da parte di Insieme a Sinistra) che chiedono di considerare scrupolosamente, in primis, l’eventuale impatto ambientale dell’impianto industriale: «La nostra qualità di vita ne risentirebbe e comprometterebbe gli sforzi del Comune nel voler rendere piacevole la vita in Riviera. La qualità dell’aria che respiriamo peggiorerebbe ulteriormente». L’opera prevista in zona Piretta, sottomontagna, fa discutere da sei anni. La prima domanda di costruzione era stata depositata nel 2015; era stata bocciata dall’allora Municipio di Iragna, dal Consiglio di Stato e, in ultima istanza, anche dal Tribunale amministrativo cantonale.

Più attenzione all’ambiente

L’azienda luganese ha dunque optato per la presentazione di un’altra richiesta per modernizzare la struttura in funzione da inizio anni Ottanta. E pure stavolta la strada si fa in salita. «La preoccupazione resta anche se, va detto, in questa seconda domanda vi sono dei miglioramenti per quanto concerne le questioni ambientali (si punta ad esempio su processi produttivi più sostenibili utilizzando il granulato d’asfalto riciclato e su innovazioni tecnologiche; n.d.r)», puntualizza il sindaco Alberto Pellanda.

La politica è vigile

«La produzione di bitume che genera odori insopportabili e polveri fini fa a pugni con la vocazione prevalentemente residenziale del nostro Comune». Quattro consiglieri comunali di Riviera in allarme per la qualità dell’aria ma non solo. L’elenco delle loro preoccupazioni è contenuto nell’interpellanza inoltrata a fine giugno. In cui accennano inoltre al previsto forte aumento degli autocarri e del carico ambientale oltre agli aspetti pianificatori.