Genestrerio

Il Parco del Laveggio fa i conti con i rifiuti

Lattine, bottiglie di vetro, plastiche e bancali sono comparsi lungo l’argine – Il Municipio assicura che l’area verrà prontamente ripristinata – Nel frattempo proseguono i lavori in merito al progetto del Parco e nel corso del mese prossimo sono attese visite da Berna
Eppure gli ecocentri sparsi sul territorio non mancano. © Lippi
Stefano Lippmann
05.01.2022 06:00

«Riscattare dal degrado e riqualificare una parte importante della pianura del Mendrisiotto, assumendo come elemento portante il fiume Laveggio». Sul sito di Mendrisiotto Turismo, alla voce «Parco del Laveggio» si può leggere questa descrizione inerente il progetto lanciato attorno al parco periurbano. Un’area verde che, negli anni, ha dovuto lottare contro la mano invasiva dell’uomo: vuoi per la forte edificazione, vuoi per i numerosi inquinamenti che si sono verificati negli ultimi decenni. Chi ha approfittato delle feste per fare una passeggiata lungo il fiume – tra Rancate e Genestrerio – si è però imbattuto in una scena che di «valorizzante» e di «riscatto del degrado» ha ben poco: una piccola discarica. Lì, lungo l’argine, sono infatti comparsi numerosi rifiuti: un grande sacco contenente plastiche (oltre a quelle sparse attorno), lattina, bottiglie di vetro, mascherine e polistirolo. E, dulcis in fundo (come si può notare nella foto) una catasta di bancali. Il tutto, come detto, a pochi passi dal sentiero che costeggia il fiume. Il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, da noi contattato, spiega che a seguito di una segnalazione «è già stato effettuato un sopralluogo e si interverrà al più presto per ripristinare la zona. Fortunatamente – aggiunge – il littering nei boschi è quasi completamente sparito, non è così ricorrente come 20 o 30 anni fa». In generale, evidenzia, «se riusciamo a rintracciare l’autore procediamo con la denuncia e con la multa».

Un progetto ricco di sfide

Il Laveggio, racconta la cronaca, nei decenni scorsi ha dovuto fare i conti con la sempre più pressante edificazione e con gli inquinamenti. Da qualche anno a questa parte, invece, le attenzioni sul torrente che scorre da Stabio a Riva San Vitale si sono concentrate sulla salvaguardia. Ne è probabilmente l’esempio più lampante il già citato progetto del Parco del Laveggio che mira alla valorizzazione del parco urbano. Un progetto che ne racchiude altri, coordinati dai vari Comuni: basti pensare alla rinaturazione del tratto che scorre tra le piscine di Mendrisio e la foce di Riva San Vitale, oggetto di un concorso vinto dal progetto «Subinates» dello Studio Vulkan Landschaftsarchitektur di Zurigo, elaborato in collaborazione con lo studio d’ingegneria Giorgio Masotti di Bellinzona e Creato Genossenschaft für kreative Umweltplanung di Ennetbaden.

Nel caso venisse identificato l’autore si procederà con una denuncia e la relativa multa

Al bando i deficit di percorrenza

A «guidare», se così vogliamo dire, la valorizzazione del Laveggio c’è l’associazione Cittadini per il territorio coordinata da Ivo Durisch e Grazia Bianchi.

E il lavoro non manca. Al fine di ottimizzare il coordinamento delle iniziative da realizzare nel parco, negli scorsi mesi – ci spiega Durisch – è stato «istituito un comitato-guida composto dai sindaci di Mendrisio Stabio e Riva San Vitale, oltre a un rappresentante del Cantone e i due coordinatori dell’associazione».

Lo scopo, come detto, è quello di «coordinare e informarsi in merito ai vari progetti che i Comuni portano avanti». Singole iniziative, dunque, ma anche lavori in concerto. «Con uno studio di architettura di Mendrisio e con il sostegno dell’Ente regionale di sviluppo e del Cantone – continua Durisch – vorremmo che il 2023 diventi un anno di valorizzazione del parco. Abbiamo notato, ad esempio, che ci sono alcune zone dove il percorso non riesce a seguire il fiume, dei deficit di percorrenza. Vorremmo quindi eseguire degli interventi per garantire la totale percorrenza lungo gli argini da Stabio a Riva San Vitale».

C’è anche la Confederazione

Quanto avviene attorno al fiume momò è attentamente osservato anche dalla Confederazione.

«Dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ci hanno chiesto come procede – commenta Durisch – e il mese prossimo vorrebbero venire a visitarci per capire come stanno andando avanti i progetti».

E allora, chiediamo al co-coordinatore dei «Cittadini», è soddisfatto di quanto si stia facendo? «Ci sono delle aree che sono state incise ancora dall’edificazione, però almeno ora c’è una presa di coscienza maggiore non solo da parte dei cittadini ma anche da parte delle autorità. Sono anche le scelte politiche – rileva – che determinano le sorti di un territorio. È fondamentale che venga tenuto il più possibile tutelato, curato».