Il parco San Grato è in vendita e la Città pensa di comprarlo

Gli interventi necessari per rivalorizzare il parco San Grato di Carona sono troppo costosi: per questo il suo proprietario, l’ente turistico del Luganese, vorrebbe cederlo alla Città. È questo il succo della lettera, inviata da Lugano Region all’Esecutivo lo scorso ottobre, con la quale si propone la cessione della proprietà o la costituzione di un diritto di superficie perlomeno per quanto concerne gli immobili e le parti edificabili. L’ideale, per l’ente diretto da Alessandro Stella, sarebbe «cedere l’intera proprietà per non dover ulteriormente smembrarla cedendo solo gli edifici». Acquistato nel 1957 da Luigi Giussani, che diede il via al parco botanico e trasformò gli stabili destinandoli al ristorante e ad appartamenti e costruì la piscina e la teleferica, il parco fu acquistato da UBS nel 1983. La proprietà fu smembrata nel 1997, con la donazione della piscina al Comune di Carona e del parco botanico all’ente turistico. Per disegnare il futuro del giardino - che conta sentieri tematici, un percorso sensoriale e un parco giochi - nel 2017 è stato commissionato uno studio che prevede diversi interventi (come la valorizzazione della villa e la torre panoramica) il cui costo è, appunto, considerato insostenibile dall’ente. L’interesse della Città ad entrare in materia e valutare l’acquisto c’è, conferma il municipale Roberto Badaracco: «Ora dobbiamo valutare i costi dell’operazione e quelli di gestione». Secondo il capodicastero Servizi urbani Michele Bertini, per Lugano «è un’occasione da non perdere: il San Grato ha una valenza botanica enorme e potrebbe diventare un centro di competenze». All’interno dei suoi 200.000 metri quadrati si trova infatti la collezione di conifere, azalee e rododendri più ampia per varietà e per quantità della Regione insubrica. «Per i servizi della Città sarebbe una vetrina che va oltre i confini cittadini - continua - e mantenere il parco in mani pubbliche garantirebbe la sostenibilità sotto tutti i punti di vista».