Natura

Il Parco Val Calanca nelle mani di «Bingo»

È il granconsigliere ticinese Henrik Bang il nuovo direttore del futuro polmone verde che coinvolge Rossa, Calanca e Buseno - «Sono veramente sorpreso dall’entusiasmo che gravita attorno al progetto: c’è un senso di comunità eccezionale»
Il deputato e, forse, futuro candidato al Municipio di Bellinzona. © CdT/Archivio
Alan Del Don
09.12.2019 11:16

È Henrik «Bingo» Bang il nuovo direttore del Parco Val Calanca. Il granconsigliere ticinese, classe 1972, ingegnere forestale, inizierà in gennaio. «Nelle prime riunioni sono rimasto veramente sorpreso dell’entusiasmo che gravita attorno al progetto. Anche giovedì scorso, nella serata pubblica, si respirava un senso di comunità eccezionale. Ci sono cittadini che sono arrivati già con delle idee da sviluppare. È incredibile, dai bambini agli anziani tutti sono coinvolti e ci credono fortemente», afferma interpellato dal CdT il deputato di Bellinzona. Il quale, dopo aver lasciato in estate la precedente attività professionale con un po’ di amaro in bocca, avrà modo di ritrovare il sorriso fra meno di un mese. Sarà attivo al 70%, una percentuale che gli permetterà di dedicare spazio alla famiglia e alla politica. Henrik Bang, come noto, ha dato la sua disponibilità a candidarsi al Municipio della Turrita il prossimo aprile fra le fila del Partito socialista.

Graziano Zanardi presidente

«Bingo» avrà il compito di occuparsi della fase di istituzione del parco regionale (120 chilometri quadrati: sarebbe il primo a sud delle Alpi), dell’elaborazione della «charta» del polmone verde e di convincere la popolazione calanchina della bontà dell’iniziativa (nata sulle ceneri del Parc Adula) in vista della votazione che dovrebbe tenersi alla fine del 2022. L’Associazione Parco Val Calanca è presieduta dal sindaco di Rossa Graziano Zanardi; suo vice è l’omologo di Calanca Toni Theus, mentre in qualità di membro figura la vicesindaca di Buseno Rosanna Spagnolatti. Proprio Zanardi ha strizzato l’occhio ai paesi di Castaneda e Santa Maria affinché aderiscano all’operazione che sta suscitando grandi aspettative fra gli abitanti della valle. Due parole, infine, sul logo del parco: raffigura un grande cuore simile al laghetto alpino Calvaresc.

Gli atout dell’iniziativa

«La Calanca è una valle periferica con pochi abitanti, ma molto ricca di valori naturali e culturali. Con il progetto di parco naturale regionale potrebbe essere sostenuta e valorizzata», si legge nello studio di fattibilità di una quarantina di pagine. Con i suoi 59 chilometri quadri circa di territorio Rossa vanta più della metà dell’area complessiva. Seguito da Calanca (38) e Buseno (11). Sarebbe il polmone verde regionale più piccolo dei 15 attualmente presenti in Svizzera e con la densità di abitanti più bassa (4 per chilometro quadrato). Fra gli atout del progetto segnaliamo alcune zone golenali lungo il fiume Calancasca, la varietà di piante e di animali (anfibi, farfalle, libellule, cavallette, rettili, pesci ed uccelli), le paludi, le torbiere e i biotopi nonché un ricco patrimonio culturale con chiese, cappelle e vie storiche. «Le sfide principali sono rappresentate dal finanziamento proprio del parco e soprattutto dall’individuazione di progetti sostenibili e realizzabili. Un altro fattore di grande importanza è rappresentato dalla partecipazione e dall’identificazione della popolazione nel parco e nei suoi obiettivi di sviluppo. Un’estensione della superficie, con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, può influire su tutti questi fattori», si scrive nel rapporto.