L'iniziativa

Il Pardo illumina anche le vetrine: orari prolungati e aperture domenicali

I negozi della Città Vecchia restano aperti durante il Locarno Film Festival: un gesto corale per mostrare la città viva anche fuori scena
© CdT/Gabriele Putzu
Mattia Sacchi
07.08.2025 06:00

Sotto le luci del Festival, anche le vetrine si preparano ad andare in scena. Mentre in piazza Grande si accendono i riflettori e la città si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto, la Città Vecchia si muove con un’iniziativa corale che invita i commercianti ad allungare gli orari di apertura durante i fine settimana centrali del Locarno Film Festival. Un invito semplice, ma dal significato piuttosto concreto: restare aperti fino alle 20.30 il venerdì e il sabato e tenere sollevate le saracinesche anche la domenica. A promuovere l’iniziativa è stata Pro Città Vecchia, associazione che scommette sulla forza del gruppo e sulla possibilità di offrire, anche fuori dagli orari canonici, un’esperienza coerente con l’atmosfera vivace del Festival.

«Non parlerei di rivoluzione - dice al CdT la presidente Franca Antognini - quanto piuttosto di un atto di fiducia nella capacità di fare squadra. Ci rivolgiamo soprattutto a quei visitatori che, uscendo da una proiezione o passeggiando verso la Rotonda, potrebbero scoprire una realtà commerciale diversa, autentica». L’esperimento si concentrerà nei due prossimi weekend: quello dell’8-10 agosto e quello successivo di Ferragosto e San Rocco. Il quadro normativo lo consente: grazie allo statuto di zona turistica, i negozi del centro possono restare aperti anche la domenica e in orario serale. Finora si trattava di scelte individuali, spesso sporadiche.

L’obiettivo, quest’anno, è coordinare gli sforzi e valorizzare una proposta collettiva. I commercianti, molti dei quali presenti in prima persona nei propri spazi, hanno risposto con pragmatismo. Nessun proclama, ma la disponibilità a prolungare gli orari e a integrarsi con i flussi del Festival c’è. L’accoglienza, in fondo, è parte dell’identità della Città Vecchia e ogni estate - senza necessità di direttive esterne - le vie si animano con vetrine curate, piccoli eventi, installazioni spontanee. Ora si tratta di tradurre questa energia in un gesto condiviso. «Il commercio al dettaglio non vive un momento facile - sottolinea Antognini - . Ma crediamo che, proprio per questo, valga la pena esserci, farsi vedere, farsi conoscere. I negozi della Città Vecchia non sono intercambiabili: ciascuno ha una sua storia, una sua voce, un rapporto diretto con il cliente. E il Festival, con il suo pubblico ampio e curioso, può essere il contesto ideale per riaffermare questo valore».

Pro Città Vecchia accompagnerà l’iniziativa con una campagna di comunicazione mirata e visibilità sui canali ufficiali. Nessun obbligo, nessuna imposizione: solo un invito a partecipare, nella convinzione che l’effetto di insieme possa superare il singolo sforzo. «Se apriamo in tanti - conclude Antognini -, anche solo per due ore in più, cambia la percezione del quartiere». L’adesione sarà volontaria, ma significativa. Un segnale, più che un esperimento: quello di un centro storico che non vuole restare alla finestra mentre la città vive il suo momento più internazionale. E che, anche fuori campo, ha qualcosa da raccontare.

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