Il PLR alla prova più difficile: cosa fare con Christian Paglia?

Christian Paglia sembra politicamente solo. Ma nonostante questo non ha la minima intenzione di mollare. Di lasciare quella poltrona in seno al Municipio di Bellinzona che occupa dal luglio 2011. Travolto dalla vicenda dei sorpassi di spesa, in qualità di responsabile (prima che scoppiasse il bubbone) del Dicastero Opere pubbliche e ambiente, il quasi 50.enne ha più volte ammesso di aver sbagliato. Soprattutto per quanto riguarda l’ammodernamento dello stadio Comunale, una delle tre opere finite al centro del polverone che si è sollevato su Palazzo civico. Ma al suo partito, il PLR, il fatto di essersi assunto parte delle colpe per quanto successo pare non bastare.
«Ho sbagliato: mi spiace»
Da qui l’interrogativo che ci accompagnerà nelle prossime settimane: che fare con Christian Paglia? Il diretto interessato, contattato nuovamente ieri, ribadisce di non volersi dimettere come chiesto da PPD e Lega-UDC: «Non ritengo di dover compiere questo ulteriore passo dopo aver ripetuto, più volte, che mi spiace per gli errori commessi nella gestione politica dei tre progetti». Eppure, gli facciamo notare, nel comunicato stampa diffuso due ore dopo la fine della presentazione ai media delle conclusioni degli audit il PLR - pur non nominandolo - fa intendere di aspettarsi che il municipale faccia effettivamente quel passo in più. Rinunciando al seggio, in pratica. «Sì, l’ho letto», risponde serafico senza voler aggiungere altro. Fino a ieri a mezzogiorno i vertici liberali-radicali della Turrita non l’avevano chiamato.
Forse una telefonata di solidarietà sarebbe stata apprezzata, considerando soprattutto che all’incontro con i media sulle risultanze delle perizie erano presenti, tra il pubblico, il presidente Marco Nobile ed il capogruppo Fabio Käppeli. Lui, Christian Paglia, non c’era. Ha invece partecipato alla seduta pomeridiana di Municipio: «E continuerò a farlo anche in futuro, occupandomi dei dossier che mi sono rimasti (inerenti i Servizi urbani e ambiente, ndr.) come lo sto facendo da cinque mesi».
Frasi ben poco sibilline
Dicevamo della nota stampa del PLR. Poco sibillina in almeno due punti (cfr. il CdT di ieri). Eccoli. Innanzitutto quando si parla di «una lunga e dettagliata elencazione di criticità a livello gestionale e decisionale che non possono lasciare indifferenti, ma richiedono assunzione di responsabilità, anche personale». E, secondariamente, l’ultima frase: «Da subito il PLR di Bellinzona intende avviare una serie di riflessioni interne sulle conseguenze politiche di quanto emerso».
Ci torna alla mente un aforisma di Milan Kundera: «A condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici». Christian Paglia è un municipale «azzoppato» e a sette mesi dalle elezioni (alle quali lui non si ripresenterà) non va bene. Senza dimenticare che i liberali-radicali si presenteranno alle urne orfani del vicesindaco Andrea Bersani e con il solo Simone Gianini quale uscente. Il rischio di perdere il terzo seggio non è poi così remoto.
Le prossime mosse
Il comitato PLR si riunirà ad inizio ottobre. Ancora prima di attendere le conclusioni dell’inchiesta amministrativa e disciplinare aperta nei confronti del direttore del Settore opere pubbliche che arriveranno fra poco meno di un mese. Gira e rigira, comunque, l’ultima parola spetterà a Christian Paglia. È stato democraticamente eletto e se non vuole dimettersi nessuno potrà obbligarlo. Qualora invece si convincesse a lasciare, il primo subentrante (escluso Graziano Crugnola, il quale ha nel frattempo cambiato domicilio) è l’ex vicesindaco Felice Zanetti, che finora non è stato contattato.
