Il Ponte di Spada è quasi ai blocchi di partenza

Buone notizie per il Ponte di Spada, che si avvicina ai blocchi di partenza per la sua realizzazione, prevista per l’autunno di quest’anno. La Commissione gestione e finanze ha dato il proprio benestare al messaggio governativo relativo allo stanziamento di 1,6 milioni e all’autorizzazione a spenderne altri 3,8 come aggiornamento del credito per la realizzazione delle passerelle ciclopedonali Spada e Sarone. L’opera, lo ricordiamo, ha subito un sorpasso di spesa di 1,86 milioni di franchi, quindi il costo è passato da 8,7 milioni a 10,58. A questi, bisogna però aggiungere eventuali imprevisti che potrebbero sorgere in fase di cantiere, come il fatto che il progetto della passerella Spada non è per niente un’opera semplice. Quindi, alla fin fine, il costo complessivo è salito a 12,5 milioni.
Le difficoltà hanno un costo
Se i lavori per il Ponte di Spada si avvicinano, quelli per la passerella Sarone sono in corso e la conclusione è stimata per la prossima primavera. Le due opere, lo ricordiamo, sono collegate tra loro e rientrano nell’ambito di un progetto che prevede la realizzazione di un collegamento ciclopedonale diretto tra Cagiallo (Capriasca) e Sonvico (Lugano) evitando il ripido saliscendi causato dalla valle di Spada. Per quanto riguarda il costo il primo credito, approvato dal Parlamento il 9 giugno di tre anni fa, ammontava a 8,72 milioni di franchi. Ora, come detto, ne serviranno 12,5. Questo aumento è (anche) da ricondurre alla prima gara d’appalto, che si era tenuta in concomitanza con lo scoppio del conflitto russo-ucraino e le relative conseguenze, in particolare l’aumento vertiginoso del prezzo delle materie prime e nella difficoltà di reperirle. Un’altra causa è la complessità dell’opera, soprattutto per via dei lavori richiesti che «impongono metodi esecutivi particolari e una qualità nel montaggio e fabbricazione particolarmente elevate», scrivono i commissari nel rapporto (relatrice la deputata del Centro Sabrina Gendotti). Il ponte di Spada presenta infatti «un'unica campata di 146 metri sostenuta da un traliccio in acciaio di circa 400 tonnellate, che va montato a un’altezza di oltre 80 metri sopra la vallata sottostante. Queste criticità sono state riconosciute dagli offerenti, i quali hanno quindi prediletto nella scelta del metodo di costruzione e montaggio gli aspetti qualitativi rispetto a quelli puramente economici. Si ritiene inoltre che oltre alle incertezze tecniche del periodo congiunturale, che comunque non è confrontabile con quello antecedente il 2020, ha indotto alcune ditte a riservare nella propria offerta dei margini di rischio e guadagno maggiori della prassi».