Ticino

«Il potenziale dei parcheggi da sfruttare per il solare»

Una mozione del Centro/PPD chiede al Consiglio di Stato di favorire la copertura dei posteggi per produrre energia solare, in particolare tramite incentivi - «Una misura dal grande potenziale»
©Fiorenzo Maffi
Paolo Gianinazzi
24.11.2022 20:00

Non solo i tetti delle case. In Ticino, anche i grandi parcheggi all’aperto andrebbero sfruttati per installare impianti fotovoltaici, specialmente in un momento come quello attuale in cui «ogni sforzo profuso per favorire la produzione interna di energia va stimolato e sostenuto».

È quanto chiede, in buona sostanza, una mozione del gruppo parlamentare Centro/PPD, inoltrata in questi giorni dal vicepresidente Marco Passalia assieme al presidente Fiorenzo Dadò.

Il contesto

L’atto parlamentare, quale premessa, prende spunto dall’attuale contesto internazionale, per poi giungere a una proposta concreta sul piano regionale. «Già dopo l’accordo di Parigi (nel 2015) diverse nazioni, tra cui la Svizzera, hanno cercato di fare del loro meglio per promuovere la transizione ecologica e stimolare le energie rinnovabili. In tempi più recenti, prima la pandemia e poi il conflitto in Ucraina e le sue conseguenze hanno determinato tutta una serie di incertezze legate al nostro approvvigionamento energetico e al costo dell’energia», si legge nella mozione di Passalia e Dadò.

E in questo contesto, rimarcano i due deputati, «come sappiamo, il nostro fabbisogno di energia supera quello che all’interno della Svizzera riusciamo a produrre e, di fatto, e soprattutto in inverno, siamo dipendenti dalle nazioni confinanti che a loro volta sono condizionate dalla situazione tecnica e geopolitica internazionale».

Ecco perché, viene sottolineato dai due mozionanti, «nel momento attuale, ogni sforzo profuso per favorire la produzione interna di energia va stimolato e sostenuto».

Partendo da questo principio, dunque, Passalia e Dadò hanno presentato una proposta «nata osservando quanto viene fatto dai Paesi attorno a noi per far fronte alla crisi energetica».

L’esempio francese

L’esempio preso in considerazione è quello francese. «Cercando informazioni su quanto si sta facendo a livello mondiale per promuovere le rinnovabili, la nostra attenzione è stata catturata dal disegno di legge sull’accelerazione delle energie rinnovabili in Francia», spiegano i due deputati del Centro/PPD. E se tra le proposte del disegno di legge figurano «la semplificazione delle procedure amministrative volte ad abbreviare i tempi per la costruzione di infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile, come turbine eoliche o parchi fotovoltaici», la mozione vuole invece «porre l’accento su uno degli articoli approvati dai senatori francesi lo scorso 4 novembre». Un articolo che «impone l’installazione di pannelli solari per i parcheggi all’aperto con più di 80 posti». Una misura dal grande potenziale, fanno notare i deputati nella mozione: «Secondo il Governo francese, potrebbe raggiungere gli 11 gigawatt, l'equivalente della potenza di dieci reattori nucleari». Concretamente, dal 1. luglio 2023 i grandi parcheggi all’aperto in Francia dovranno dotarsi di coperture con pannelli fotovoltaici (o con altri vettori di energia rinnovabili) su almeno metà della loro superficie. I parcheggi con 80-400 posti avranno cinque anni per apportare le modifiche necessarie; sono invece tre gli anni consentiti per i parcheggi con più di 400 posti. Nell’ambito della discussione dell’approvazione della nuova legge, fanno notare Passalia e Dadò, «in maniera pragmatica sono stati giustamente fatti degli emendamenti: dall’obbligo di legge vengono ad esempio escluse le aree di parcheggio ombreggiate in gran parte da alberi, quelle per i veicoli pesanti e pure quelle in prossimità di aree protette e meritevoli».

Alla luce di questo esempio, il Centro/PPD si chiede dunque se anche in Ticino sia possibile promuovere un’operazione simile, «non per forza tramite un obbligo come avvenuto in Francia», ma magari tramite incentivi. Nel dettaglio, dunque, i due deputati chiedono al Governo di: chinarsi seriamente sulla tematica; commissionare uno studio (all’USI o alla SUPSI) per individuare le aree di parcheggio ritenute interessanti e per capire a quanto ammonterebbero i costi delle nuove infrastrutture; valutare l’introduzione di incentivi ad hoc per chi decide di coprire grandi superfici adibite a parcheggi.