Il preventivo traballa ma schiva tutti gli attacchi

Un anno fa le critiche erano state quasi trasversali: per l’agire passivo del Municipio che aveva lasciato alla commissione della Gestione l’onere di prendere decisioni strategiche sulle finanze. Riassumiamo, ma l’aumento del moltiplicatore delle persone giuridiche era stato proposto dalla Gestione e poi accolto dal Legislativo. «Qual è la nostra strategia di risparmio?», si era altresì chiesta l’aula. Il dibattito andato in scena questa sera in merito al Preventivo 2026 di Mendrisio ha molte similitudini. La principale: il messaggio dell’Esecutivo non ha convinto tutti, questa volta però ha resistito. Le perplessità erano iniziate in commissione, non per niente il messaggio aveva spaccato in due la Gestione, e disunito ulteriormente la maggioranza commissionale. Sul tavolo, due proposte: ridurre la pressione fiscale o rinviare la decisione sul moltiplicatore. «I consuntivi recenti hanno mostrato scostamenti significativi rispetto ai preventivi, con risultati nettamente migliori. Anche nel corso di quest’anno, alcuni segnali lasciavano presagire che simili sopravvenienze potessero manifestarsi ancora, aprendo legittimamente una riflessione sul moltiplicatore d’imposta 2026», ha ad esempio sottolineato Davide Rossi. Il messaggio però ha parato tutti i colpi. Grazie alle rassicurazioni in cifre fornite dal sindaco Samuele Cavadini, ci torneremo tra poco.
Scaramucce e proposte
Il Preventivo 2026 della Città stima un disavanzo d’esercizio di 3,4 milioni di franchi frutto di spese correnti per 105,3 milioni, ricavi per 52 milioni, un fabbisogno di 53,3 milioni parzialmente coperto da un gettito di 49,9 milioni (con il moltiplicatore delle persone fisiche al 77% e quello delle persone giuridiche all’82%). La particolarità dell’analisi commissionale è che da una parte il gruppo UDC-UDF ha proposto la riduzione della pressione fiscale di 2 punti percentuali (solo per le persone fisiche) in un rapporto di minoranza, dall’altra solo un commissario della Gestione ha firmato senza riserva il rapporto di maggioranza (Massimiliano Robbiani, Lega), proponendo altresì di rinviare la scelta del moltiplicatore 2026 dopo la presentazione dei consuntivi 2025. Tutti gli altri firmatari (con riserva) del rapporto di maggioranza hanno vincolato la loro decisione sul tema alle informazioni e rassicurazioni che sarebbero state date in seduta. «La scelta di mantenere il moltiplicatore risponde a un equilibrio adeguato ma necessario, per garantire servizi pubblici di qualità senza aggravare il carico fiscale. Stabilità oggi non significa rigidità domani - sono state le parole di Martina Arizanov (PLR) -. Se emergessero nuove sopravvenienze siamo però pronti anche noi a rinviare il voto sul moltiplicatore». Una possibilità a cui era aperto anche il gruppo UDC-UDF, se non fosse passata la proposta di ridurre il moltiplicatore per le persone fisiche: «Proponiamo la riduzione del moltiplicatore per gli scostamenti ormai sistematici tra preventivi e consuntivi. Per noi non è normale e deve essere tenuto in considerazione - ha riassunto Roberto Pellegrini, relatore del rapporto di minoranza -. Inoltre sarebbe una scelta di sostegno ai cittadini».
Sarà presto per parlare di campagna elettorale, ma in sala non è mancata anche qualche scaramuccia politica. «Gli errori nei calcoli di alcuni stipendi delle maestre d’asilo sono gravi e dimostrano il lavoro negativo del capodicastero», ha ad esempio detto Robbiani. «Aver scritto per una volta un rapporto di minoranza non giustifica che si è scelto ancora di non metterci la faccia e rimpallare la responsabilità dicendo al Municipio di trovare lui le misure di risparmio. Bisogna avere il coraggio di dire dove e come tagliare» ha invece chiosato Jacopo Scacchi (Alternativa).
Scaramucce a parte, a riportare la calma sono state le parole del sindaco che ha presentato alla sala le stime aggiornate sul consuntivo 2025. «Le ultime notizie parlano di sopravvenienze per il 2025 pari a circa 8,3 milioni, che ci porterebbero a un risultato in sostanziale pareggio», ha spiegato Cavadini. Nessun ipotetico avanzo milionario quindi, che avrebbe convinto PLR e Centro a sostenere il rinvio della decisione sul moltiplicatore. Infatti dopo una pausa per consultarsi internamente, il Centro ha optato per il pieno sostegno al messaggio: «Viste le incertezze sulle decisioni cantonali, riteniamo sia il caso di dare stabilità a amministrazione e cittadinanza», ha spiegato Gianluca Padlina. A conti fatti, l’emendamento per la riduzione del moltiplicatore è stato bocciato con 7 voti favorevoli, 36 contrari e 6 astensioni. Quello per rinviare la scelta del moltiplicatore è stato bocciato con 13 voti favorevoli e 36 contrari. Contrariato, non a sorpresa, Robbiani, che ha fatto una previsione: «Tra un anno vi dirò "Ve l’avevo detto!", ha dichiarato riferendosi a un consuntivo 2025 migliore di quanto annunciato oggi». Il Preventivo 2026 è infine stato accolto con 36 sì, 9 no e 4 astensioni.
Acqua e costi
Ma il Legislativo non ha votato solo i preventivi del Comune. A creare dibattito sono state anche le previsioni contabili per il 2026 delle AIM. Le stime prevedono un avanzo d’esercizio di 420 mila franchi, ciononostante al Legislativo (incalzato dalla commissione della Gestione sostanzialmente unanime) non è piaciuto l’aumento deciso per la tassa base di abbonamento dell’acqua potabile. Le AIM vivono una «situazione paradossale», in cui i comportamenti virtuosi della popolazione che ottimizza i consumi d’acqua e la migliore efficienza delle infrastrutture, porta a minori entrate a causa dei minori consumi. Aumentare la tassa base però per il Legislativo non è la soluzione corretta: «Caricare l’intero onere finanziario in modo indistinto su tutta la cittadinanza, indipendentemente dagli effettivi consumi è poco consono», ha riassunto il relatore del rapporto commissionale Giampaolo Baragiola (L’Alternativa). Da lì l’invito, accolto a larga maggioranza, ad approvare i conti AIM per il 2026, considerato che le tariffe sono già fissate, ma di valutare per il 2027 «un aumento meno consistente della tassa base di abbonamento nell’ordine del 30% e di compensare le minori entrate aumentando la tassa al metro quadro».
