Il progetto dell’antico mulino toccherà la via del Ceneri

Quando le nuove tecnologie incontrano la storia, si sa, può nascere qualcosa di incredibile. Come ad esempio far rivivere un antico mulino del tardo Medioevo grazie alla realtà aumentata. Questo è solo uno dei punti cardine del progetto portato avanti dall’Associazione Mulino di Medeglia, che pochi mesi fa ha inviato all’attenzione del Cantone un faldone (redatto dall’architetto Renzo Bagutti e dall’ingegnere Andrea Demarta) di oltre novanta pagine in cui vengono racchiusi la storia, la situazione attuale, il progetto del Mulino e della vecchia centrale elettrica del 1918, nonché il ripristino e la messa in sicurezza del sentiero di Dana-Val Mara. Sono in diversi ad aver manifestato interesse al progetto di ripristino delle costruzioni presenti in zona Al Mulino, Municipio di Monteceneri in primis. E anche l’Ente regionale per lo sviluppo del Luganese (ERSL) sembra andare nella stessa direzione.
Una messa in rete
«Il Cantone dovrà quantificare i contributi che potranno essere elargiti per questo progetto – rileva il presidente dell’Associazione Mulino di Medeglia, Aurelio Scerpella –. Ma abbiamo già avuto un’adesione di principio, quindi Bellinzona ci dovrebbe dare una mano per le parti storiche, archeologiche e forestali (sistemazione dei sentieri, ndr)». Arrivati a questo punto, la questione, diciamo così, "più delicata", riguarda la campagna di finanziamento. Poi, si passerà all’inoltro della domanda di costruzione, «ma ci troviamo fuori zona edificabile, quindi la competenza è cantonale; il Municipio di Monteceneri fa solo da tramite».
L’intero progetto ammonta a 700.000 franchi. Ma nel concreto, cosa comprende? Stiamo parlando della ricostruzione virtuale di tutto il comparto, del risanamento della roggia e del consolidamento dei resti dei due mulini e della gualchiera, del recupero e della trasformazione del diroccato della centrale elettrica in uno spazio espositivo, della ricostruzione della passerella sul fiume Vedeggio e dell'allestimento di un'area didattica e ricreativa. Il tutto al centro di un percorso a forma di «8» che collegherà Medeglia e Isone.
Di recente, un altro ente ha messo gli occhi sull’incarto dell’Associazione. «Abbiamo avuto un incontro con l’ERSL e abbiamo percepito un certo interesse soprattutto per la componente innovativa del progetto, ovvero far rivivere il mulino medievale grazie alla realtà aumentata – spiega Scerpella –. Trovano interessante il concetto della messa in rete, quindi il progetto farà parte dell’Alto Vedeggio e il percorso verrà collegato con l’antica via del Monte Ceneri, ovvero la via delle Genti. È una componente importante sia dal punto di vista turistico e culturale ma anche da quello didattico». Dato che il percorso coinvolgerà la Val di Isone, l’Associazione è alla ricerca di un nome per pubblicizzare in futuro il percorso sul fronte turistico.
Tremona dà l’esempio
Al netto di tutto, lo scopo dell’Associazione è quello di riscoprire e valorizzare le attività passate e le costruzioni presenti in zona Al Mulino (per la cronaca si trova sulla sponda sinistra del Vedeggio, a qualche centinaio di metri dal Ponte di Dana salendo verso Isone), con la creazione di un museo a cielo aperto da inserire nei percorsi storico-culturali.
Interessante è senza dubbio l’intenzione di far vivere ai futuri visitatori come funzionava il mulino medievale. La posa di una segnaletiche con codici QR permetterà di accedere a diversi contenuti multimediali che forniranno ai visitatori una completa comprensione della storia e del significato dei luoghi che stanno visitando. Inoltre, i progettisti hanno optato per questo tipo di tecnologia perché rappresenta una soluzione vantaggiosa sotto il profilo economico, sia per quanto riguarda la realizzazione che per la manutenzione. Un buon esempio può essere rappresentato dalla ricostruzione digitale in 3D, elaborata da Elia Marcacci per l’Organizzazione Turistica Regionale Mendrisiotto e Basso Ceresio, del parco archeologico di Tremona, diventato uno dei fiori all’occhiello della regione.